Nuoro, 5 Lug 2025 - Per gli artigiani sardi sono in arrivo 30 milioni di euro attraverso la legge 949 del 1952, principale strumento finanziario delle imprese artigiane dell’Isola. Le domande di incentivazione potranno essere precaricate da martedì 8 luglio fino al 28 mentre l’apertura dello sportello sarà operativa dal 29 luglio.
L’annuncio è stato dato questa mattina a Nuoro da Confartigianato Sardegna, nell’Assemblea Regionale dell’Associazione di Categoria, che ha visto la presenza anche della Presidente della Regione, Alessandra Todde, dell’Assessore Regionale al Bilancio, Giuseppe Meloni, e del Sindaco di Nuoro, Emiliano Fenu, che ha riportato la notizia della Giunta Regionale.
Nel suo intervento di apertura Presidente Meloni ha ringraziato la Presidente, l’Assessore e il neo Sindaco, sottolineando quanto la Politica sia vicina e attenta alle imprese, ai territori, ai cittadini e riconoscendo, direttamente e pubblicamente, l’impegno e la concreta volontà della Giunta Regionale di sostenere attivamente le imprese artigiane nel percorso di sviluppo, modernizzazione e di sguardo al futuro.
“Prendiamo atto positivamente dei numerosi impegni presi e mantenuti, non ultimo il finanziamento della legge 949 per le imprese artigiane, con una dotazione di tutto riguardo nell’ultima legge di bilancio pari a 90milioni nel triennio - ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni - la misura ha dato prova in passato e siamo certi continuerà a farlo, di grande efficienza, incisività e sostegno reale al comparto artigiano e indirettamente all’intera economia della Sardegna”.
Disegnata appositamente per il comparto artigiano isolano, la legge 949 grazie alla sua snellezza burocratica, al fondo perduto fino al 40% e all’abbattimento dei costi di interesse, la Norma è diventata sinonimo di crescita delle imprese artigiane isolane.
La Presidente della Regione, Alessandra Todde, nel suo intervento ha ricordato l’impegno della Giunta per la valorizzazione delle 35mila imprese artigiane con lo stanziamento di numerosi fondi per il settore, come avvenuto per la Legge 949. Inoltre ha voluto ricordare il valore della capillarità dell’artigianato nel territorio regionale, unito all’identità e alla conoscenza della cultura del lavoro. Per la Presidente, la Pubblica Amministrazione è il motore dell’economia e deve essere utile per sostenere le piccole realtà nello sviluppo del tessuto imprenditoriale e promuovere le attività nel mercato nazionale e internazionale. La Todde ha anche ricordato come la Regione stia lavorando a strumenti calibrati sulle micro e piccole imprese, come per esempio il bando sulla 949, sull’innovazione, sulla promozione e sul passaggio generazionale.
L’Assessore al Bilancio Giuseppe Meloni, ha poi sottolineato l’impegno dell’Istituzione regionale per tutelare un tessuto fragile, ma dinamico, come quello delle imprese artigiane e per evitare i rischi di crisi d’impresa. L’Assessore ha anche ricordato come la Giunta stia lavorando allo snellimento delle pratiche ed istruttorie, soprattutto quelle relative ai bandi, affinché le risorse possano arrivare alle imprese prima che queste entrino in crisi oppure chiudano definitivamente. In conclusione, ha annunciato come la Regione sia pronta a continuare a sostenere le imprese artigiane per continuare a metterle nella condizione di investire, produrre, creare lavoro e sviluppare i territori.
Per l’occasione il Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni, ha presentato anche il “Report 2025 sull’Artigianato e Piccole Imprese della Sardegna”, elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna su dati Istat, UnionCamere, Infocamere, Movimprese.
Il profilo dell’artigianato della Sardegna dice come nell’Isola le micro-piccole imprese attive (MPI) con meno di 50 addetti insieme alle imprese artigiane attive siano 112.789, il 99,6% delle imprese totali del territorio (113.215), e occupano 269.378 addetti, l’81,8% dei lavoratori totali (329.266). Delle micro e piccole imprese presenti sull’Isola più di una su cinque (23,8%) è artigiana. Delle 26.877 imprese attive artigiane (anno 2023) la quasi totalità, tutte meno 8 unità, sono MPI: il 97,3% hanno meno di 9 addetti e il 2,6% hanno tra i 10 e i 49 addetti. Delle oltre 26 mila imprese artigiane, 11.913, pari al 44,3%, sono quelle che hanno dipendenti. La dimensione media delle imprese artigiane dell’Isola è di 2,4 addetti per impresa. Sull’Isola i 64 mila addetti che operano nelle realtà artigiane rappresentano il 19,5% del numero totale di occupati sul territorio. In particolare, operano nell’artigianato sardo il 37,9% dei lavoratori del Manifatturiero esteso, il 52,5% dei lavoratori delle Costruzioni e l’11,1% dei lavoratori dei Servizi. La forma giuridica delle imprese sarde a valore artigiano
In Sardegna sono 21.111 le imprese artigiane attive costituite a carattere individuale - l’Istat considera la forma giuridica di “indipendente” in cui sono compresi oltre all’imprenditore individuale e al lavoratore autonomo i liberi professionisti, a cui è preclusa l’iscrizione all’Albo degli artigiani - imprenditore individuale e lavoratore autonomo - e rappresentano il 78,5% delle imprese artigiane; seguono le 2.420 Società in nome collettivo che sono il 9% del totale, le 2.038 Società a responsabilità limitata che sono il 7,6% del totale e le 1.186 società in accomandita semplice che sono il 4,4% del totale.
Nel 2023 le imprese artigiane attive a carattere individuale occupano 38.069 addetti, pari al 59,4% degli addetti dell’artigianato, 11.758 (18,4%) quelli che operano nelle Società a responsabilità limitata, sono invece 9.257 gli addetti, il 14,5% del totale, che operano nelle Società in nome collettivo, e 4.148 (6,5%) quelli che operano nelle Società in accomandita semplice.
Nell’Isola, nel corso degli ultimi 10 anni - dal I trimestre 2015 al I trimestre 2025 - si osserva un incremento delle S.r.l. artigiane il cui peso sul totale artigianato passa dal 4,3% al 7,6%. Questo dato evidenzia come nel tempo si stia facendo avanti un artigianato sempre più strutturato: la dimensione media di una S.r.l. artigiana di 5,8 addetti/impresa, più del doppio della media totale di 2,4 addetti/impresa.
Inoltre, nel corso degli ultimi 10 anni si osserva che, diversamente dalle altre forme giuridiche, le società di capitale artigiane registrano un incremento a doppia cifra (+59,3%) del numero di imprese. E nel primo trimestre 2025 le imprese artigiane registrate sono 33.718, si tratta di un’impresa su cinque (20,3%) presente sull’Isola (165.753). Le nuove iscrizioni nei primi tre mesi dell’anno sono state 637 e le cessate non d’ufficio 821; la nati-mortalità di impresa determina un saldo negativo di 184 unità, il peggiore registrato negli ultimi 5 anni.
Poi nel 2024 sono 6.070 le imprese artigiane gestite da donne, pari al 17,9% del numero complessivo di imprese artigiane presenti sul territorio e al 115,7% delle 38.728 imprese gestite da donne presenti su tutta l’Isola. Sono invece 2.575 le imprese gestite da giovani under 35, rappresentano il 7,6% dell’artigianato e pesano sulle 12.845 imprese giovanili sarde per il 6,6%. Infine sono 1.680 le imprese artigiane con a capo un imprenditore straniero. Queste pesano sull’artigianato dell’Isola per il 5,0% e sulle oltre 10 mila imprese totali gestite da stranieri per il 16,0%.
Successivamente si è parlato di crisi d’impresa, che si può prevenire e superare con gli strumenti normativi previsti dal codice della crisi. Infatti, sempre più aziende sarde adottano misure preventive di autocontrollo e accedono agli strumenti di composizione della crisi, recentemente rinnovati.
Lo dimostrano i dati presentati questa mattina.
Secondo le rilevazioni di UnionCamere del primo semestre 2025, aggiornate al 1° luglio, e la rielaborazione dei dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, nell’Isola, tra i vari strumenti disponibili, le istanze d’accesso alla Composizione negoziata presentate sono state 46. Di queste, il 37% si sono chiuse con esito positivo mentre le altre risultano ancora in gestione. Sul totale di quelle chiuse positivamente, 7 si sono concluse con l’accordo sottoscritto dal debitore, dai creditori e dall’esperto, 2 con un contratto con i creditori con continuità aziendale e 1 con altre procedure di regolazione della crisi.
In Sardegna son sul campo 71 esperti in conciliazione; di questi 36 operano su Cagliari, 18 a Nuoro, 2 a Oristano e 15 a Sassari. La stragrande maggioranza degli esperti è rappresentata dai commercialisti (78,8%) seguita dagli avvocati (19.9%).
Sempre con riferimento allo strumento della composizione negoziata i dati nazionali dicono anche come il tasso di successo (definito dal rapporto tra istanze chiuse con esito favorevole e totale delle istanze chiuse) sia stato pari al 19%, in crescita rispetto a passato. L'incremento nel tempo degli esiti positivi delle istanze dimostra un utilizzo di questa procedura da parte delle imprese sempre più consapevole ed un accesso allo strumento in uno stadio della crisi non ancora troppo avanzato, il che consente di perseguire efficaci percorsi di risanamento aziendale. Inoltre, è molto significativo il dato relativo al numero di addetti delle 324 imprese risanate: sono aumentati a oltre 17.000 i posti di lavoro salvaguardati grazie alla composizione negoziata, senza contare gli ulteriori effetti benefici generati sull’indotto.
Tra gli altri strumenti maggiormente utilizzati dalle micro, piccole e medie imprese sono anche la Liquidazione Giudiziale e il Concordato Semplificato.
Nel primo caso, il 2024 fa registrare 9.203 procedure aperte con un numero medio di addetti per impresa pari a 6 unità ed un valore medio della produzione di 1 milione di euro. Le società di capitali rappresentano l’80,9% del totale. La maggior parte delle imprese ricorrenti si colloca nel settore merceologico del commercio all’ingrosso e al dettaglio (24,7%), delle costruzioni (19,7%) e delle attività manifatturiere (17,4%). Sia il valore medio degli addetti, che quello della produzione, così come la forma giuridica, evidenziano che questa procedura riguarda imprese più fragili e meno strutturate, confermando ancora una volta la relazione diretta esistente fra solidità e dimensione aziendale.
Nel secondo caso, nel corso del 2024 sono state presentate 85 istanze di concordato semplificato; il numero di addetti medi per impresa è pari a 15 ed il valore della produzione è pari a 4 milioni di euro. E’ evidente, quindi, che resta molto limitato il ricorso al Concordato semplificato liquidatorio e che richiedono l’accesso a tale strumento le aziende più sottodimensionate - sia come addetti che come valore della produzione - rispetto a quelle che generalmente ricorrono alla Composizione negoziata. Per quanto riguarda il settore merceologico di appartenenza, il 23,8% delle imprese esercita attività manifatturiere, il 19% commercio all’ingrosso e al dettaglio e il 16,7% rientra nel settore delle costruzioni.
“Il ricorso agli strumenti per il risanamento delle imprese in difficoltà sta crescendo anche nella nostra regione – ha affermato Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - questo è un fatto positivo perché consentirà a tante aziende oggi in difficoltà di restare operative una volta riequilibrata la propria posizione”. “E in questo – h aggiunto - noi di Confartigianato crediamo di avere il dovere non solo morale ma anche istituzionale e professionale di orientare, motivare e non lasciar sole le imprese – ha concluso Meloni - anche e soprattutto nelle fasi più difficili consapevoli che con l’adeguata conoscenza dei temi e delle procedure anche le sfide più difficili possono essere superate”.
Per l’Avvocata del Foro di Tempio Pausania ed esperta della Crisi di Impresa, si è soffermata sugli strumenti offerti dal codice della crisi con particolare riguardo alle innovazioni introdotte dal correttivo Ter al ccii, entrato in vigore il 28.09.2024, in virtù del quale è stata rafforzata la distinzione tra imprenditori sopra e sotto soglia, sia in termini di strumenti disponibili sia di modalità procedurali.
“Per i sopra soglia, restano centrali la liquidazione giudiziale, i piani e le domande con riserva – ha affermato l’Avvocata - per i sotto soglia, la disciplina speciale delle procedure di sovra indebitamento esclude la domanda con riserva e introduce rateizzazioni fiscali più ampie in caso di gravi difficoltà. La riforma mira così a offrire strumenti più adatti alle effettive dimensioni e capacità degli imprenditori, garantendo però un quadro unitario e moderno di gestione della crisi e dell’insolvenza”.
Il Commercialista Giovanni Nicola Paba, intervenendo sugli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, previsti dall’articolo 2086 del Codice Civile e dall'articolo 3 del Codice della Crisi d’Impresa, ha delineato il concetto di "adeguatezza", inteso come capacità dell'impresa di dotarsi di procedure e sistemi proporzionati alle sue dimensioni, alla sua complessità gestionale e alla natura dell'attività svolta. “Non si tratta di imporre strutture standardizzate – ha affermato il Commercialista - ma di utilizzare soluzioni su misura che riflettano la realtà, le risorse e le specifiche esigenze e peculiarità di ciascuna impresa”.
L’intervento della Commercialista e Responsabile del servizio consulenza alle imprese di Confartigianato Gallura, Antonella Mazzarella, è ruotato attorno al concetto di salute dell’impresa, intesa come capacità di prevenire, pianificare e preservare nel tempo la stabilità aziendale con un approfondimento sulle tre “P” fondamentali, Previsione, Pianificazione e Preservazione, offrendo quindi strumenti pratici e un approccio consapevole alla gestione. Il focus ha analizzato gli aspetti dell’utile aziendale, ma soprattutto sulla liquidità, con l’analisi del budget di tesoreria mensile, del rendiconto finanziario prospettico e della gestione del rischio. “Il controllo di gestione – ha concluso la Commercialista – è un vero e proprio sistema di governo dell’impresa, pensato per imprenditori che vogliono affrontare l’incertezza con metodo. Alle imprese dobbiamo dire che il vero vantaggio competitivo di oggi è quello di essere preparati”.
“Tutto questo - ha aggiunto Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna - ci fa capire come vi sia l’importanza, da parte delle piccole e medie imprese, nella gestione quotidiana della propria attività, di porre in atto comportamenti e attività di controllo periodico che possano consentire di ridurre il rischio di crisi o, quanto meno, evitare conseguenze che possono risultare fatali per l’azienda”. “Il ruolo che ha Confartigianato Sardegna – ha concluso – è quello di orientare le attività produttive, soprattutto quelle più piccole e fragili, e sostenerle anche nelle fasi più complicate del loro ciclo aziendale”. Red-com
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