Cagliari, 1 Lug 2025 – “L’inserimento nel disciplinare di gara del bando Energia 5.0 dell’Agenzia Difesa Servizi dei 37 ettari di terreni militari sul colle cagliaritano di Sant’Ignazio a Sant’Elia compromette quanto già avviato dall’accordo Stato – Regione firmato nel 2008 tra l’allora Presidente della Regione Sardegna Renato Soru e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, che prevedeva la restituzione alla Regione Sardegna di ben 350 beni demaniali militari, inclusi i siti oggetto del bando di gara suddetto, accordo rafforzato successivamente dal Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e la Ministra della Difesa Roberta Pinotti. Pertanto, nessun parco fotovoltaico dovrà e potrà sorgere in quelle aree già destinate ad entrare nel patrimonio regionale”.
Il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, in una lettera inviata al Ministro della Difesa Guido Crosetto, invita l’esponente del governo nazionale a rispettare gli accordi e, a tutela delle prerogative autonomistiche della Sardegna di intervenire, con la massima urgenza, presso l’Agenzia Difesa Servizi S.p.A affinchè i succitati siti, ricadenti nel comune di Cagliari, vengano rimossi dall’elenco dei beni demaniali messi a gara.
“Quei terreni devono tornare nella disponibilità dei sardi – ha scritto nella lettera il Presidente Comandini – e non possiamo accettare che la Spa Difesa servizi, la società in house del ministero della Difesa, inserisca nel disciplinare di gara quelle aree che, per accordi presi a suo tempo, devono essere restituite ai sardi”.
Il Presidente Comandini precisa nella lettera che l’inserimento nel disciplinare di gara dei terreni di Sant’Elia va anche contro l’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna, dove si legge chiaro che “la Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali”.
Il Presidente Comandini nella lettera esprime forte preoccupazione e ricorda che la Sardegna è una delle regioni con la maggiore concentrazione di servitù militari a livello nazionale: “Abbiamo già fatto troppi sacrifici in nome della sicurezza nazionale, ora è il momento di far tornare i terreni nella disponibilità dei sardi e rigettiamo con forza ogni decisione unilaterale che riguarda il nostro territorio”. Red-com
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