Cagliari, 1 Lug 2025 - Vaccino subito esteso a tutte le aziende presenti nelle aree a rischio e timbratura selettiva limitata ai soli capi malati e altamente a rischio. È questa la richiesta avanzata ieri dall'assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi nel corso di una riunione al Ministero della Salute e riferita questo pomeriggio dallo stesso assessore nel corso della riunione convocata a Nuoro dal Prefetto Alesssandra Nigro alla presenza delle autorità di sicurezza, sanitarie e dei sindaci del territorio interessati dall'emergenza della Dermatite contagiosa dei bovini, nota anche come Lumpy Skin Disease (LSD).
"Da quanto emerso ieri al Ministero", ha spiegato Bartolazzi "Il gene isolato è stato individuato ed è confermata la sua provenienza dall'Africa sub sahariana. In Sardegna è presente da circa tre mesi. Ad oggi sono 6 i focolai confermati a Sarule, Orani, Orotelli, Bottida, mentre 8 sono sospetti in via di accertamento da parte dei laboratori ufficiali. Ad oggi risultano coinvolti 1179 capi, presenti negli stabilimenti interessati, con 59 contagi accertati e 6 decessi riconducibili alla malattia. La mortalità -ha riferito ancora l'assessore- è limitata al momento allo 0,51% con una morbilità del 5,26%. Si tratta di percentuali molto basse, dovute al fatto che la diffusione della malattia avviene non da animale ad animale ma per il tramite di un insetto vettore, presumibilmente una zecca. Per questo pensiamo che una rapida e diffusa campagna vaccinale possa avere ottime possibilità di successo ed è su questo che stiamo insistendo con i nostri referenti ministeriali".
L'Assessore ha poi illustrato la seconda parte della strategia regionale di contrasto alla LSD, che consiste nella proposta di un abbattimento selettivo dei capi infetti e nella contestuale vaccinazione seguita a quarantena rigida per gli altri presenti all'interno delle zone a rischio, compatibilmente con le deroghe ottenibili dalle normative vigenti. "In Lombardia, dove si è accertato l'altro focolaio italiano, si è provveduto con uno stamping out massivo, ovvero un abbattimento integrale di tutti i capi concentrati all'interno di uno stabilimento. Questo in Sardegna risulta più complicato per due ordini di motivi: la dispersività delle realtà aziendali caratterizzate spesso da pascolo brado e da unità isolate biologicamente e fisicamente, su grandi distanze, anche all'interno della stessa realtà aziendale, dall'altro le difficoltà tecniche dello smaltimento data la mancanza nell'isola di strutture adeguatamente attrezzate", ha spiegato ancora Bartolazzi.
In caso di timbratura a tappeto occorrerebbe quindi individuare dei punti di conferimento fuori regione, prevedendo la stipula di convenzioni con altri territori, e con l'individuazione di rigidi protocolli per il trasferimento delle carcasse ai luoghi di smaltimento. "Il relativo costo sarebbe di 500 euro per ogni capo destinato a questo tipo di trattamento".
"Per questo, abbiamo chiesto a Roma e Bruxelles di poter andare in deroga rispetto ai protocolli standard e di poter procedere con un'attenta selezione delle azioni da compiere azienda per azienda con l'ausilio delle nostre unità veterinarie locali, sempre che le normative europee possano consentirlo", conclude Bartolazzi.
Alla fine della riunione, l'Assessore alla Sanità ha garantito un aggiornamento puntuale e rapido al Prefetto e ai sindaci delle zone interessate, non appena arriveranno, nelle prossime ore, i riscontri del Ministero alle richieste avanzate dalla Regione Sardegna.Com
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