Teheran, 28 Giu 2025 - Esplosioni sono state udite a Eslamshahr, nella parte occidentale di Teheran, dove è entrata in azione la contraerea. Lo riferisce Iran International citando post di testimoni oculari sui social media. L'area di Bidganeh, nella parte occidentale di Teheran, ospita un complesso militare e un sito missilistico oggetto di attacchi israeliani durante la guerra dei 12 giorni, sempre a quanto riferito da Iran International.
Iran international pubblica su X alcune immagini satellitari catturate da Maxar che sembrano mostrare macchinari per scavi e movimento terra al lavoro ieri nel sito nucleare iraniano di Fordow bombardato dagli Stati Uniti. Secondo il canale israeliano Channel 12, le immagini potrebbero mostrare tentativi di estrarre uranio per uso militare di cui finora non si è avuta traccia.
Si tengono oggi in Iran i funerali di Stato per circa 60 tra militari di alto rango e scienziati nucleari uccisi nella guerra di 12 giorni con Israele. “È un giorno storico per l'Iran islamico e per la storia della rivoluzione", ha dichiarato ieri Mohsen Mahmoudi, leader religioso della provincia di Teheran. La cerimonia inizierà alle 8:00 ora locale (le 06:30 in Italia) nel centro della capitale iraniana, nella famosa piazza Enghelab (della Rivoluzione). Il corteo funebre percorrerà poi a piedi 11 chilometri per raggiungere piazza Azadi (della Libertà). Tra le vittime eccellenti del conflitto c'è Mohammad Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, ucciso il primo giorno di guerra; sarà sepolto con la moglie e la figlia.
"Rispetto e buona volontà: sono le due condizioni poste dal ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, agli Stati Uniti per tornare a un tavolo dei negoziati. "La nostra premessa di base è molto semplice e diretta: conosciamo il nostro valore, diamo valore alla nostra indipendenza e non permettiamo mai a nessun altro di decidere il nostro destino", ha scritto su X. "Se il presidente Trump vuole davvero un accordo, dovrebbe mettere da parte il tono irrispettoso e inaccettabile nei confronti della Guida suprema dell'Iran, il Grande Ayatollah Khamenei, e smettere di ferire i suoi milioni di sinceri seguaci", ha ammonito. "Il grande e potente popolo iraniano, che ha mostrato al mondo che il regime israeliano non aveva altra scelta che correre da 'Papa'' per evitare di essere annientato dai nostri missili, non gradisce minacce e insulti", ha proseguito. "Se le illusioni portano a errori peggiori, l'Iran non esiterà a svelare le sue reali capacità, il che porrà sicuramente fine a qualsiasi illusione sulla sua potenza. La buona volontà genera buona volontà e il rispetto genera rispetto", ha assicurato Araghchi.
Nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha commentato l'influenza di Hezbollah in Libano, affermando che gli Stati Uniti cercheranno d’intervenire per riportare stabilità. "Cercheremo di sistemare la situazione - ha detto - Il Libano è un grande Paese, con persone brillanti". Trump ha poi ricordato il prestigio culturale e accademico del Libano: "È conosciuto per i professori e ha avuto una storia incredibile. Speriamo di poterlo riportare a quel livello".
Le Idf hanno smentito di aver condotto un raid su un appartamento di Nabatiyeh, nel sud del Libano, nel quale
è morta una donna e 11 persone sono rimaste ferite. Respingendo le accuse mosse dal primo ministro libanese, Nawaf Salam, le forze israeliane hanno addossato a Hezbollah la responsabilità dell'accaduto.
“Le Idf non hanno preso di mira alcun edificio civile ” ha dichiarato il portavoce delle Idf per l'arabo, Avichay Adraee e ha proseguito: "Secondo le informazioni in nostro possesso l'edificio è stato colpito da un razzo immagazzinato sul posto, lanciato ed esploso a seguito dell'attacco aereo". Adraee ha quindi aggiunto che "l'organizzazione terroristica Hezbollah continua a immagazzinare i suoi razzi vicino a edifici residenziali e ai cittadini libanesi, mettendoli così in pericolo". Salam dal canto suo ha condannato "con forza gli attacchi israeliani nei pressi di Nabatiyeh che rappresentano una palese violazione della sovranità nazionale, degli accordi di cessate il fuoco raggiunti lo scorso novembre e una minaccia alla stabilità che intendiamo preservare".
"Condanno fermamente gli attacchi israeliani nei pressi di Nabatiyeh, che rappresentano una palese violazione della sovranità nazionale e degli accordi di cessate il fuoco raggiunti lo scorso novembre, e rappresentano una minaccia alla stabilità che desideriamo preservare", ha scritto il primo ministro di Beirut in un post su X.
Gli attacchi israeliani hanno avuto come obiettivo anche un sito di comando e gestione del fuoco di Hezbollah nella zona di Jabal al-Bufur, nel sud del Libano. Secondo il portavoce militare, il sito faceva parte di un'infrastruttura sotterranea che era già stata messa fuori uso da precedenti attacchi israeliani. Tuttavia, "nei giorni scorsi sono stati individuati tentativi di ripristino da parte di Hezbollah, motivo per cui le infrastrutture terroristiche sono state nuovamente colpite". L'Idf ha sottolineato che l'esistenza del sito e i lavori di ricostruzione costituiscono "una grave violazione degli accordi tra Israele e Libano".
Israele continua a ignorare lerisoluzioni a livello regionale e internazionale e gli appelli a porre fine alla violenza e all'escalation nella regione". E' quanto si legge in un post su X della presidenza libanese con il capo di Stato Joseph Aoun che si unisce al premier Nawaf Salam nel condannare i raid attribuiti a Israele che hanno colpito nelle scorse ore il sud del Libano, denunciando una "violazione della sovranità" e l'accordo dello scorso novembre per una tregua. Serve, secondo Aoun, "un'azione efficace da parte della comunità internazionale per porre fine a questi attacchi che non contribuiscono al lavoro per la stabilità in Libano e nei Paesi della regione".
"Perché il cosiddetto 'Leader Supremo', l'Ayatollah Ali Khamenei, dell'Iran, Paese devastato dalla guerra, ha affermato in modo così sfacciato e insensato di aver vinto la guerra con Israele, quando sa che la sua affermazione è una bugia, e non è così? Da uomo di grande fede, non dovrebbe mentire. Il suo Paese è stato decimato, i suoi tre malvagi siti nucleari sono stati distrutti, e io sapevo esattamente dove si trovava, e non ho permesso a Israele, o alle Forze Armate statunitensi, di gran lunga le più grandi e potenti al mondo, di porre fine alla sua vita. L'ho salvato da una morte veramente brutta e ignominosa, e dovrebbe dire 'grazie, presidente Trump!'". Lo scrive Donald Trump in un lungo post su Truth Social. "Negli ultimi giorni stavo lavorando a una possibile rimozione delle sanzioni e ad altre" misure, ma "ora non più", ha aggiunto. "L'Iran deve rientrare nel flusso dell'ordine mondiale, altrimenti le cose peggioreranno per loro", ha messo in evidenza Trump.
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