Cagliari, 23 Giu 2025 – Nelle prime ore di questa mattina le sirene d'allarme stanno suonando a Tel Aviv, Gerusalemme e in tutto il centro di Israele per il lancio di missili dall'Iran.
La Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha promesso che la "punizione continuerà" contro Israele. Lo riporta Al Jazeera. Nella sua prima dichiarazione sui social media dopo gli attacchi statunitensi ai siti nucleari del Paese, Khamenei ha affermato su X: ""Il nemico sionista ha commesso un grave errore, un grave crimine; deve essere punito e lo stiamo facendo, lo stiamo facendo ora". Il post è accompagnato dall'immagine di un teschio in fiamme con la Stella di David sullo sfondo di edifici in fiamme.
"I crimini degli Stati Uniti hanno sempre ricevuto una risposta decisa. Questa volta non è diverso". Lo ha dichiarato il nuovo capo di Stato Maggiore dell'esercito iraniano, Amir Hatami, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Fars.
"Non è politicamente corretto usare il termine 'cambio di regime', ma se l'attuale regime iraniano non è in grado di rendere l'Iran di nuovo grande, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime???". Lo scrive Donald Trump su Truth Social, coniando anche l'acronimo, 'MIGA!!!': Make Iran Great Again.
La speculazione sul prezzo del greggio è già partita. Infatti il petrolio è in rialzo dopo le tensioni geopolitiche con l'attacco degli Stati Uniti all'Iran e la minaccia di quest'ultima di chiudere lo Stretto di Hormuz.
Il Wti sale dell'1,15% a 74,69 dollari al barile e il Brent guadagna l'1,12% a 77,88 dollari. Nelle scorse ore il Brent e Wti hanno raggiunto i massimi livelli da gennaio, per poi ridurre i guadagni. Dall'inizio del conflitto, il 13 giugno, il Brent ha registrato un aumento del 13% mentre il Wti ha consolidato i guadagni di circa il 10%.
"Tutti i siti nucleari in Iran hanno subito danni monumentali, come mostrato dalle immagini satellitari. Annientamento è un termine esatto! La struttura bianca mostrata è incastonata profondamente nella roccia, con il tetto ben al di sotto del livello del terreno, e completamente protetto dal fuoco.
I danni maggiori si sono verificati ben al di sotto del livello del suolo. Centro!!!". Così il presidente Usa, Donald Trump, su Truth. Comunque non è emerso che nei siti bombardati vi sia la presenza di radiazioni. Quindi si potrebbe dedurre che gli iraniani in vista dell’imminente bombardamento hanno spostato in altra zona sicura tutto l’orario arricchito. Quindi il trionfalismo dell’Instabile e vecchio Trump non è assolutamente giustificato.
Per rispondere agli attacchi usa in Iran, funzionari militari e dell'intelligence americani hanno rilevato segnali secondo cui milizie sostenute dall'Iran si stanno preparando ad attaccare le basi statunitensi in Iraq, e forse in Siria, in rappresaglia per gli attacchi statunitensi in Iran. Lo scrive il New York Times citando un funzionario Usa, precisando che finora tali milizie si sono trattenute e che funzionari iracheni stanno lavorando duramente per dissuaderle dall'agire.
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