Esplosioni a Teheran e Tel Aviv. Lanci di missili e droni. Media Usa: "Trump approva piani di guerra".
Cagliari, 19 Giu 2025 – Se Donald Trump vuole che gli Stati Uniti si uniscano a Israele nella guerra contro l'Iran, il prossimo passo è chiaro: il Congresso deve prima autorizzate l'uso della forza militare".
Lo afferma il board editoriale del New York Times, sottolineando che "le nostre leggi sono chiare su questo punto. Un attacco americano non provocato sull'Iran non sarebbe un'operazione militare speciale. Sarebbe una guerra. In base alla costituzione, solo il Congresso ha il potere" di autorizzarla. Senza entrare nel merito di una possibile discesa in campo americana, il board del New York Times mette in evidenza che "decisioni come quelle su se e quando andare in guerra sono spesso difficili e sempre importanti. Per queste ragioni, la costituzione non le attribuisce a una sola persona. Gli americani e i loro eletti devono dire la loro. Che questo dibattito abbia inizio".
Un'ondata di una ventina dimissili balistici è stata lanciata questa mattina dall'Iran su Israele: alcuni vettori hanno colpito direttamente edifici a Tel Aviv, Holon e Ramat Gan, nel centro del Paese. Il servizio di soccorso Magen David Adom segnala che ci sono feriti.
Nelle prime ore di mattino si è appreso che l'esercito israeliano ha emesso un avviso di evacuazione per i residenti di Arak, in Iran, dove esiste un reattore ad acqua pesante. Il portavoce persiano dell'esercito, il Sergente Maggiore Kamel Pinchasi, ha pubblicato un avviso di evacuazione per l'area di Arak-Khondab in Iran.
Tel Aviv "continua a operare nella regione, come ha fatto negli ultimi giorni in tutto l'Iran, colpendo le infrastrutture militari del regime iraniano. Cari cittadini, per la vostra sicurezza e il vostro benessere, vi chiediamo di evacuare immediatamente dall'area contrassegnata nelle vicinanze dei villaggi di Arak-Khondab, come indicato sulla mappa. La vostra presenza in quest'area mette a repentaglio le vostre vite", è il messaggio diffuso dall'esercito israeliano.
Il reattore ad acqua pesante di Arak si trova a 250 chilometri a sud-ovest di Teheran. L'Iran, nell'ambito dell'accordo nucleare del 2015, aveva accettato di riprogettare l'impianto per alleviare i problemi di proliferazione. Nel 2019, l'Iran ha avviato il circuito secondario del reattore ad acqua pesante, che all'epoca non violava l'accordo nucleare del 2015 tra Teheran e le potenze mondiali. All'epoca, la Gran Bretagna aiutava l'Iran a riprogettare il reattore di Arak per limitare la quantità di plutonio prodotta, sostituendo gli Stati Uniti, che si erano ritirati dal progetto dopo la decisione del presidente Donald Trump nel 2018 di ritirare unilateralmente l'America dall'accordo sul nucleare.
L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, l'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, ha esortato Israele a non colpire i siti nucleari iraniani. Gli ispettori dell'AIEA hanno visitato Arak l'ultima volta il 14 maggio.
L'Iran ha promesso di far "rimpiangere e pagare" Israele per i suoi attacchi, nel settimo giorno di una guerra di un'intensità senza precedenti tra i due Paesi. "L'Iran continuerà a esercitare il suo diritto all'autodifesa con orgoglio e coraggio, e faremo pentire e pagare l'aggressore per il suo grave errore", ha scritto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi su X, accusando Israele di cercare di "diffondere le fiamme nella regione e oltre". Questa nuova dichiarazione viene diffusa mentre Teheran sta attuando una nuova ondata di attacchi contro Israele, colpendo in particolare un ospedale nel sud.
A seguito all'impatto diretto di un missile balistico lanciato dall'Iran sull'ospedale Sorokaa Beer Sheva, si sospetta una fuoriuscita di sostanze pericolose al piano superiore dell'edificio e la polizia ha iniziato a evacuare e allontanare le persone dalla zona.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che nell'ultima ondata di attacchi iraniani, circa 25 siti sono stati colpiti nel centro e nel sud del Paese, con un primo bilancio complessivo di almeno 33 feriti, di cui tre sono in gravi condizioni. Secondo quanto riferito da Haaretz, si registrano tre feriti gravi a Holon, al centro di Israele, dove sono caduti ordigni iraniani e sul sito colpito alcune persone potrebbero essere rimaste intrappolate. Fonti mediche precisano che ci sono un altro ferito moderato e sette lievi.
Il Wolfson Hospital di Holon ha confermato il bilancio di 16 feriti ricoverati, di cui tre versano in gravi condizioni. Altre 16 persone sono rimaste leggermente ferite anche a Ramat Gan, nel centro di Israele, e una a Tel Aviv. I feriti registrati a Ramat Gan sono stati evacuati allo Sheba Hospital di Tel Hashomer, all'Ichilov Hospital di Tel Aviv e al Beilinson Hospital di Petah Tikva. Inoltre, a seguito dell'impatto diretto sull'ospedale Soroka di Beer Sheva, si sospetta una fuoriuscita di materiali pericolosi da un piano superiore dell'edificio. La polizia ha iniziato a evacuare e allontanare le persone dalla zona.
L'agenzia stampa Associated Press, che cita un'organizzazione di "attivisti per i diritti umani" con sede a Washington, ha riferito che il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani in Iran ammonta a 639 persone. Secondo la stessa fonte, non meglio identificata, finora ci sarebbero stati 1329 feriti. Tra le vittime, sono stati identificati 263 civili e 154 membri delle forze di sicurezza iraniane.
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