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Nella notte raid russi su Kiev, diversi morti, feriti. Colpita anche Odessa.

Kiev, 17 Giu 2025 - Raid aerei russi su Kiev lanciati questa notte hanno causato almeno 11 feriti, ha riferito il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko. "Ci sono già 11 feriti nella capitale. Tutti nel distretto di Solomjanskij. Sei sono stati ricoverati in ospedale. Cinque sono stati curati sul posto", ha dichiarato Klitschko via telegram. 

Un cittadino statunitense è morto a Kiev a causa degli attacchi aerei russi che hanno anche ferito 16 persone. La conferma arriva dal sindaco della capitale ucraina. "Durante l'attacco nel distretto di Solomianski a Kiev, è morto un cittadino americano di 62 anni", ha scritto Vitali Klitschko in un messaggio su Telegram. In precedenza, il sindaco aveva riferito di "16 feriti nella capitale" a causa dei raid russi, "la maggior parte dei quali nel distretto di Solomianski".

Il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia e la disponibilità dell'Austria a svolgere un ruolo di mediazione sono stati i temi principali dell'incontro del presidente Volodymyr Zelensky con il cancelliere federale austriaco Christian Stocker. Lo ha annunciato lo stesso Zelensky sul social network X, riporta Ukrinform. "Il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia e la disponibilità dell'Austria a svolgere un ruolo di mediazione sono i temi principali dell'incontro con il cancelliere federale austriaco Christian Stocker. Siamo grati all'Austria per il sostegno che è stato fornito fin dall'inizio dell'aggressione russa, per gli aiuti umanitari e, soprattutto, per il sostegno dei nostri cittadini. Apprezziamo la mediazione per il ritorno dei piccoli ucraini che sono stati rapiti dalla Russia", ha detto Zelensky.

"Droni nemici si stanno ancora dirigendo verso la citta' da tre direzioni. C'è anche una minaccia missilistica! Non lasciate i rifugi", ha esortato Klitschko. Il responsabile dell'amministrazione militare della capitale, Timur Tkachenko, ha confermato che "i russi stanno usando missili e droni" nel loro attacco contro la città più importante dell'Ucraina.    

Il premier del Regno unito Keir Starmer ha dichiarato di avere in programma di annunciare nuove sanzioni alla Russia e di invitare gli alleati ad aumentare la pressione economica su Mosca. "Stiamo finalizzando un ulteriore pacchetto di sanzioni e voglio collaborare con tutti i nostri partner del G7 per comprimere le entrate energetiche della Russia e ridurre i fondi che possono destinare alla loro guerra illegale", ha affermato il primo ministro al termine del vertice del G7, come riportato dall'Indipendent.

Anche Emmanuel Macron ha chiesto a margine del G7 di "andare molto oltre con le sanzioni" contro la Russia. Il presidente francese ha parlato con i giornalisti a margine del summit in Canada. 

Il presidente degli Stati uniti Donald Trump ha detto ai giornalisti che introdurre nuove sanzioni alla Russia è difficile, aggiungendo che tali restrizioni possono costare agli Usa "miliardi e miliardi di dollari".

"Le sanzioni ci costano un sacco di soldi. Quando sanziono un Paese, questo costa agli Usa un'enormità di denaro, una quantità straordinaria. Non è solo 'firmiamo un documento'. Stiamo parlando di miliardi e miliardi di dollari. Le sanzioni non sono così facili. Non è una strada a senso unico", ha dichiarato Trump, commentando la possibilità di imporre nuove sanzioni alla Russia.

I presidenti di Finlandia (Alexander Stubb),  Lettonia (Edgars Rinkevics) ed Estonia (Alar Karis) si sono incontrati oggi a Naantali, nella Finlandia meridionale, per un trilaterale dedicato alle principali questioni della sicurezza e della difesa regionali e alle relazioni transatlantiche.
Nel corso dell'incontro, i tre presidenti hanno prestato particolare attenzione al prossimo vertice della Nato, previsto per i prossimi 24 e 25 giugno a L'Aja, e hanno convenuto sulla necessità di procedere a un significativo aumento della spesa militare e a un sostanziale sviluppo dell'industria militare europea.
Non sono mancati i riferimenti allo sviluppo della cooperazione regionale con particolare riguardo alla protezione delle strutture critiche terrestri e marine divenute nell'ultimo anno facile preda degli attacchi ibridi di Mosca.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz si è espresso oggi contro un ruolo di mediatore del presidente russo Vladimir Putin nella guerra tra Israele e Iran, intervenendo prima dell'inizio del vertice del G7 in Canada.
"Personalmente, non vedo il presidente russo svolgere un ruolo di mediazione in questo conflitto", ha dichiarato il cancelliere tedesco, aggiungendo che Putin dovrebbe invece porre fine alla sua guerra contro l'Ucraina.
"Se Putin pone fine a questa guerra, avrà fatto la cosa necessaria e giusta sulla scena mondiale che più ci preoccupa in questo momento". "Lo accoglierei con grande favore", ha sottolineato ancora.

La Russia ha offerto all'Ucraina di scambiare i bambini ucraini deportati illegalmente con i prigionieri di guerra russi: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato da Radio Free Europe / Radio Liberty, durante la conferenza stampa a Vienna dopo un incontro con il presidente austriaco Alexander Van der Bellen. "Non si possono scambiare bambini, non sono prigionieri di guerra… La Russia ci ha proposto questa follia: noi diamo loro personale militare e loro ci danno dei bambini. È semplicemente inconcepibile, oltre che contrario al diritto internazionale". Ha sottolineato la necessità che vengano restituiti i bambini presi dalla Russia. "È per questo che stiamo coinvolgendo così tanti paesi, sono necessarie così tante iniziative", ha detto Zelenskyy e ha ringraziato l'Austria per aver aderito a tali iniziative. La Russia non ha commentato la dichiarazione del leader ucraino.

"La mia opinione è che anche se ci fosse una situazione di pace, cosa che tutti speriamo ci sia presto, non ci porterebbe a ricominciare a importare gas russo, sarebbe una decisione molto poco saggia, perché significherebbe solo riempire di nuovo le casse di Putin, e credo che significherebbe ripetere gli errori che abbiamo commesso in passato. Pertanto, sono molto lieto che ciò che proporremo, e che spero venga adottato, sia qualcosa che rimarrà in vigore non solo nel breve termine, ma anche nel lungo termine". Lo ha dichiarato il commissario europeo all'Energia, Dan Jorgensen, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Energia a Lussemburgo. "Ciò che proponiamo è un divieto, non una sanzione, che andrebbe confermata ogni volta. Un divieto rimarrà in vigore finché qualcuno non deciderà di modificarlo. Ciò significa che la Commissione deve proporlo e i co-legislatori devono poi adottarlo", ha spiegato.

In un comunicato, la presidenza ucraina ha sottolineato che Volodymyr Zelensky ha discusso in un incontro “a quattr'occhi” con il presidente austriaco Alexander van der Bellen e poi in una “riunione allargata” del “proseguimento del sostegno all'Ucraina”. All'ordine del giorno c'era anche la partecipazione del settore economico austriaco alla ricostruzione dell'Ucraina, dove l'Austria era prima della guerra uno dei maggiori investitori. I leader si concentrano sulla “bonifica umanitaria, il recupero energetico, la sicurezza alimentare e la costruzione di rifugi”. Il ministero degli Affari esteri austriaco ha aggiunto che la cooperazione in materia di ricostruzione e sanità sarà rafforzata, tra l'altro, grazie al “know-how” di Vienna che potrà essere utile. Il governo ha dichiarato di aver versato 320 milioni di euro in aiuti umanitari all'Ucraina e ai paesi confinanti. L'Austria, che non è membro della Nato, “è certamente neutrale dal punto di vista militare, ma non lo è affatto dal punto di vista politico”, ha ricordato Van der Bellen.

I ministri europei dell'Energia riuniti al Consiglio Ue a Lussemburgo non sono riusciti a trovare un accordo unanime sulle conclusioni politiche relative alla sicurezza energetica, con un riferimento a sostegno del piano Ue per tagliare le forniture di gas e petrolio dalla Russia. Come al solito a opporsi sono state Ungheria e Slovacchia. Ma la presidenza di turno, guidata dalla Polonia, ha quindi adottato il testo con il sostegno di 25 Paesi. Domani la Commissione Ue presenterà la sua proposta legislativa vera e propria per l'eliminazione graduale delle importazioni energetiche russe.

Infine il Servizio di Intelligence Estero russo (SVR) ha accusato il Regno Unito di essere coinvolto nella progettazione e nel supporto operativo di attacchi terroristici in territorio russo condotti da agenti dei servizi ucraini. In particolare, Mosca punta il dito contro la serie di attacchi compiuti il primo giugno contro aeroporti delle Forze aerospaziali russe, nonché contro sabotaggi alle infrastrutture ferroviarie nelle regioni di Bryansk e Kursk. In una nota ufficiale, l'SVR afferma che "i servizi speciali ucraini e britannici hanno stabilito una cooperazione molto stretta", in base a cui la parte britannica curerebbe la pianificazione e il supporto operativo, mentre "gli esecutori diretti sono spesso agenti dei servizi di sicurezza ucraini o loro affiliati". "Tale meccanismo è stato utilizzato, in particolare, nell'organizzazione dei recenti attacchi terroristici alla rete ferroviaria nelle regioni di Bryansk e Kursk, così come negli attacchi agli aeroporti delle forze aerospaziali russe il primo giugno", si legge nel comunicato. Secondo lo SVR, i servizi ucraini - in collaborazione con agenzie d'intelligence europee - starebbero preparando una nuova ondata di azioni violente sul territorio russo. L'intelligence russa chiama in causa direttamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che, "di fronte alle crescenti difficoltà delle forze armate ucraine al fronte", punterebbe a intensificare le attività di sabotaggio e terrorismo contro la Russia.

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