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In Canada il G7 di Kananaskis: sul tavolo guerre e dazi. In agenda il conflitto tra Iran e Israele, quello in Ucraina, le guerre commerciali e le migrazioni.

Canada, 16 Giu 2025 - "Sono molto felice della nostra cooperazione sulla migrazione. C'è molto da discutere su questo, e abbiamo lavorato molto duramente con gli altri Stati per avere una dichiarazione dedicata" al G7 "per affrontare" il tema, "ed è molto importante per l'Italia: come sai siamo stati i primi a portare questo tema a livello di G7. Sono molto felice che questo lavoro continui e ringrazio la Gran Bretagna per essere stata molto chiara su questo tema". Così la premier italiana Giorgia Meloni si è rivolta al primo ministro britannico Kier Starmer a Kananaskis, alla vigilia dell'inizio del G7. 

L'incontro tra Meloni e Starmer, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha permesso "una discussione approfondita sui più pressanti temi dell'agenda internazionale", a partire dalla situazione in Medio Oriente e dal conflitto in Ucraina. Nel corso dei colloqui è, inoltre, proseguito "lo stretto coordinamento sia sull'agenda del G7 sia in vista del Vertice della Nato dell'Aja", riscontrando "una piena convergenza di vedute". Infine, i due leader "hanno passato in rassegna le principali piste di collaborazione bilaterale soprattutto nell'ambito dell'energia, della promozione degli investimenti e della sicurezza e della difesa, con particolare riferimento al programma strategico Global Combat Air Programme (Gcap), nonché la sempre più proficua cooperazione nel contrasto alla migrazione irregolare e alla lotta alla tratta degli esseri umani", si legge ancora nella nota.

Il primo ministro canadese Mark Carney e l'omologo inglese Keir Starmer si sono incontrati a Ottawa, in Canada, prima dell'inizio dei lavori del G7 di Kananaskis. I due leader, si legge in una nota congiunta, "hanno discusso delle numerose sfide geopolitiche che il mondo si trova attualmente ad affrontare, inclusa la situazione in Medio Oriente e le tensioni nella regione indo-pacifica, e hanno ribadito il loro fermo sostegno all'Ucraina di fronte alla guerra di aggressione illegale e ingiustificabile condotta dalla Russia".

L'arrivo di Volodymir Zelenskyal G7 canadese, dove è stato invitato come ospite, è previsto per martedì, in occasione della sessione dedicata ad "Un'Ucraina forte e sovrana (con la partecipazione del segretario generale della Nato Mark Rutte).  Il presidente ucraino sarà accolto dopo il vertice dalla comunità ucraina a Calgary, come ha reso noto Roman Yosyfiv, presidente della sezione locale del Congresso ucraino-canadese. Intanto ad accoglierlo all'aeroporto di Calgary ci sarà un grande tabellone elettronico in cui la comunità ucraina - molto forte nel Paese - gli dà il benvenuto al G7 e in Canada.

A margine dei lavori del G7, il presidente americano Donald Trump - nel corso del summit - vedrà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha riferito un funzionario della Casa Bianca, parlando con i giornalisti al seguito del presidente Usa. Per il presidente Usa è in programma anche un faccia a faccia con la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum.

"Bisogna mettere più pressione sulla Russia". Così la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa a Kananaskis, alla vigilia del G7.

È il fattore "Donald" la grande incognita del G7 canadese, che prende ufficialmente il via oggi a Kananaskis, a circa 90 chilometri da Calgary, tra le Montagne Rocciose dell'Alberta. L'ultima volta che il summit si tenne da queste parti -  era il 2018 - le cose non andarono lisce: il vulcanico tycoon definì l'allora premier canadese Justin Trudeau "disonesto" e ritirò la firma degli Stati Uniti dal comunicato finale. Ora a fare gli onori di casa c'è Mark Carney, nuovo primo ministro e volto di un Canada che Trump vorrebbe "annettere" come 51esimo Stato. "Non siamo in vendita", ha replicato secco il capo del governo di Ottawa. Domani i due si confronteranno in un bilaterale, fa sapere l'ufficio del premier canadese.

L'edizione 2025 del G7 arriva in un contesto geopolitico ad altissima tensione: dall'escalation tra Israele e Iran, che inevitabilmente occuperà uno spazio centrale nei lavori, alla minaccia di nuovi dazi, che continua a pesare sulle economie globali.

Non è atteso un comunicato congiunto al termine dei lavori del G7: come spiegato da varie fonti diplomatiche dei Paesi partecipanti, sono troppe le divisioni fra Trump e gli alleati su Ucraina e Medioriente, sul cambiamento climatico e sugli aiuti allo sviluppo. Saranno invece diffuse sette dichiarazioni brevi, ciascuna relativa ai temi chiave del summit: finanziamento dello sviluppo, Intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, contrasto agli incendi, minerali strategici, repressione transnazionale, lotta al traffico di migranti. Quest'ultima iniziativa è stata avanzata proprio dal governo italiano, con l'appoggio di Stati Uniti e Regno Unito, per dare continuità al percorso avviato con la presidenza italiana del G7 di Borgo Egnazia nel 2024. Lo scorso anno, infatti, i leader delle sette maggiori economie mondiali avevano concordato di creare una Coalizione G7 contro il traffico di migranti, basata sulla cooperazione in ambito di intelligence e sul sequestro dei proventi illeciti.

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