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Autoriparazione – 185milioni di euro per riparare le auto dei sardi. Piu di 2.700 aziende attive sul mercato regionale ma mancano ancora meccanici specializzati.

Cagliari, 11 Giu 2025 - Gli automobilisti sardi hanno speso 185milioni di euro per manutenere e riparare la propria autovettura, circa 253 euro a famiglia.

Un business importante quello dell’autoriparazione della Sardegna che interessa 2.747 imprese, di cui 2.276 artigiane (82,9% sul totale delle attività), che si occupano della riparazione delle carrozzerie e delle parti meccaniche dei veicoli.

I dati emergono dall’analisi elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sulla filiera dell’automobile nell’Isola e nel resto d’Italia, su fonte Istat 2024. In Italia si spendono circa 5miliardi e mezzo per la propria auto, con una media di 330 euro a nucleo familiare.

L’artigianato rappresenta, secondo l’analisi, il perno del comparto dell’autoriparazione in Sardegna, settore fortemente interessato dalla mobilità sostenibile, tema che tocca molto da vicino le piccole aziende isolane. Infatti, una delle sfide principali per queste realtà è l’adattamento alle nuove competenze richieste dal cambiamento del mercato automobilistico, soprattutto nell’ambito dell’auto elettrica e delle tecnologie digitali. Nel settore dell’autoriparazione, le imprese artigiane sarde rappresentano il 77,3% del totale, contro una media nazionale del 51,3%.

“Le imprese artigiane offrono un servizio indispensabile per cittadini e consumatori, si tratta di attività che fanno parte della nostra quotidianità – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna – l’auto per tutti noi rappresenta ancora un bene patrimoniale importante, il parco circolante ha i suoi anni quindi è nell’interesse di tutti che le manutenzioni vengano eseguite con professionalità, qualità e trasparenza”. “Siamo di fronte alle sfide legate all’evoluzione del mercato dell’automotive – aggiunge - per questo ci preme come consumatori che queste realtà continuino ad investire su formazione e macchinari di ultima generazione, affinché possano continuare a garantire elevati standard qualitativi al giusto prezzo”.

A livello provinciale, la maggior parte delle attività di autoriparazione opera nell’area Sassari-Gallura con 845, segue l’ex provincia di Cagliari con 686, seguita dal Sud Sardegna con 522, da Nuoro con 442 e Oristano con 252.

Il comparto sardo offre lavoro a 9.217 addetti di cui ben 8.916 che trovano impiego nelle micro, piccole e medie imprese. La ricerca di personale qualificato nel 2024, quindi meccanici, riparatori, manutentori, dice come in Sardegna le aziende abbiano assunto 700 nuovi addetti, in calo del 2,8% rispetto al 2023, per un totale nazionale di oltre 39mila nuovi ingressi. L’analisi dice anche come le attività sarde abbiano faticato a trovare il 78,6% del personale necessario che avesse attitudine al risparmio energetico (30% delle assunzioni) e capacità di gestire prodotti tecnologici e green (84,2%).

Gli addetti dell’autoriparazione in Sardegna sono l’1,85% di tutti gli addetti sardi in tutte le attività produttive, contro la media nazionale dell’1,24%. A livello provinciale Nuoro ne ha il 2,56%, il Sud Sardegna il 2,35%, Oristano il 2,05%,

Riguardo il parco auto circolante sardo, secondo dati più recenti, del milione e 89mila autoveicoli che sfrecciano sulle strade sarde, ben 369mila sono classificate fino a Euro3 (il 33%), mentre quelle in classe Euro 5 e 6 sono 400mila (il 42,1%). Ben 750mila autoveicoli hanno più di 10 anni, di cui 428mila hanno più di 16 anni (il 50,2%). Importante, seppur lenta, la crescita delle auto ibride ed elettriche che rappresentano il 3,1% del totale circolante: sul totale delle autovetture immatricolate nell’Isola, quelle a propulsione esclusivamente elettrica sono passate da 730 a 1.653 in 2 anni, mentre quelle a formula mista ibrida/elettrica sono passate da 6.945 a 14.590, per un totale di 16.243 (erano 7.675). Il peso delle autovetture con meno di 2 anni è del 4%.

“La transizione verso una mobilità più sostenibile richiede un impegno congiunto da parte delle Istituzioni, delle imprese e della società civile – rimarca Meloni - attraverso investimenti mirati, sviluppo delle competenze e promozione delle tecnologie innovative, possiamo affrontare le sfide del presente e costruire un futuro più verde e resiliente per tutti”.

Confartigianato da sempre impegnata sul tema delle competenze per promuovere l’occupabilità dei giovani e la creazione di nuove imprese. Un impegno che si concretizza con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di professionalità adeguate ai fabbisogni delle imprese, l’innalzamento della qualità della formazione e istruzione tecnica e professionale, supportando percorsi di alternanza scuola-lavoro, iniziative di orientamento scolastico-professionale e di diffusione delle esperienze maggiormente significative per l’inserimento lavorativo dei giovani nelle imprese artigiane. Red-com

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