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Consiglio Sardegna – Legge quadro sulla scuola: mattinata di audizioni in Seconda Commissione.

Cagliari, 5 Giu 2025 – Associazioni dei genitori, studenti universitari, operatori ed esperti di lingua sarda sono stati ascoltati questa mattina dalla Commissione “Lavoro, Cultura e Formazione professionale” impegnata nell’elaborazione di una legge quadro sulla scuola.

Associazioni dei genitori - Il parlamentino presieduto da Camilla Soru (Pd) ha sentito per primi i rappresentanti delle associazioni dei genitori Delia Fenu (Agedo), Laura Marroccu (Care) e Andrea Camedda (Famiglie Arcobaleno) che hanno chiesto interventi mirati per garantire il diritto allo studio dei ragazzi omossessuali o transessuali, appartenenti a famiglie monogenitoriali, adottai o dati in affido. Laura Marroccu ha chiesto la previsione di uno specifico articolo di legge dedicato ai minori adottati o dati in affido «La Sardegna sarebbe la prima Regione ad andare in questa direzione. Nella nostra isola 4,3 bambini ogni 1000 (sotto i 17 anni di età) sono adottati o presi in affido. Lo scorso anno sono stati 224. In molti casi si tratta di ragazzi che hanno bisogno di attenzioni particolari (il 30% di loro sono disabili). La scuola deve essere il fulcro del supporto sociale».

Norme specifiche per evitare discriminazioni e combattere il bullismo e il cyber bullismo di matrice omotransfobica nelle scuole è stato chiesto da Delia Fenu e Andrea Camedda: «Sono fenomeni in crescita che la scuola ingnora nella stragrande maggioranza dei casi. Servono norme per arginarli ed evitare sofferenze che i ragazzi si porteranno dietro per tutta la vita». Tra le proposte per combattere bullismo e cyber bullismo, il finanziamento di percorsi di formazione rivolti a tutto il personale della scuola (docenti, amministrativi, Ata).

Secondo i rappresentanti delle associazioni dei genitori, la scuola è il principale punto di riferimento per favorire una svolta culturale: «Questo però ancora non avviene. Per proteggere i ragazzi occorre un grande lavoro di sensibilizzazione creando occasioni di incontro, di informazione e una rete di collaborazione tra le varie associazioni sul modello intrapreso da altre regioni italiane come Toscana ed Emilia Romagna.

Studenti universitari - Le audizioni sono proseguite con una folta delegazione di studenti universitari in rappresentanza delle associazioni Unica Reset, Udu Sassari, Unica Lgtb, UniCaralis, Next, Open e Safe Space.

Numerose le criticità segnalate dagli studenti che ostacolano il pieno esercizio del diritto allo studio. Tra queste, la carenza di alloggi per gli studenti. A Cagliari, su 1000 domande presentate solo 370 hanno ottenuto una risposta dall’Ersu. Ma non è solo l’emergenza abitativa a preoccupare gli studenti: anche i ritardi nell’erogazione delle borse di studio (in molti casi arrivano dopo diversi mesi dall’inizio dell’anno accademico) e le difficoltà del sistema di trasporto pubblico locale sono tra le principali cause che influiscono sulla regolarità dei corsi di studio. Gli studenti hanno inoltre sollecitato la Commissione a rendere strutturale il provvedimento adottato lo scorso anno per il fitto casa con contributi a favore degli studenti pendolari. Da segnalare, poi, la richiesta di un potenziamento dei percorsi di orientamento scolastico che consentano agli studenti di avere maggiore consapevolezza nella scelta del corso di studi.

Dalla rappresentante di unica Lgtb Sara Melis, è arrivata infine la sollecitazione di specifici programmi di educazione psico-affettiva che permettano ai ragazzi e agli insegnanti di confrontarsi sul tema delle diverse identità sessuali per evitare episodi di discriminazione.

Lingua Sarda - L’ultima parte della seduta è stata dedicata alle problematiche relative all’insegnamento della lingua sarda nelle scuole.

La Commissione ha sentito Franciscu Sedda, docente universitario e consulente della Giunta Todde sulle politiche linguistiche e gli operatori Antonello Garau, Enrico Putzolu, Danilo Melis e Fabio Usala.

Sedda ha parlato di “difficoltà oggettive” dovute a uno scenario sfavorevole alla Sardegna con un “neocentralismo statale e relativa lettura restrittiva delle nostre competenze”. Per questo, ha detto Sedda, occorre agire con sano realismo tenuto conto che il nostro Statuto non ha nessuna norma di riferimento in materia di istruzione e di lingua sarda. «Sull’istruzione non esiste una potestà concorrente, questa materia rientra nella potestà esclusiva dello Stato – ha rimarcato Sedda – ciò che si può fare per rendere ammissibile una legge quadro della Regione è agire sul tavolo della contrattazione con lo Stato per innalzare le nostre competenze legislative o riformare il nostro Statuto sul modello di quelli del Trentino Alto Adige o della Valle d’Aosta”.

Riscrittura dello Statuto e contrattazione bilaterale sono anche le strade da seguire, secondo Sedda, per favorire l’inserimento della lingua sarda nelle scuole: «L’altra via è quella delle norme di attuazione dello Statuto sul modello friulano che rendono possibile l’insegnamento dell’idioma isolano su base volontaria demandando la scelta Ai genitori ed inquadrandolo attraverso convenzioni Stato-Regione».

A nome degli operatori della lingua sarda, è intervenuto Antonello Garau che ha subito rimarcato come una legge quadro regionale in materia di istruzione non possa prescindere dalla previsione di curricula di studio che diano ampio risalto alle lingue e alla cultura della Sardegna oggi marginalizzate dal sistema scolastico.

«Nonostante siano passati 26 anni dall’approvazione della legge 482 sulle minoranze linguistiche e 7 anni dalla legge regionale n.22 - ha detto Garau –quelle norme non hanno ancora trovato applicazione. Questo rappresenta un serio limite per l’esercizio dei diritti linguistici dei sardi. Se si vuole cambiare rotta e modificare la situazione attuale serve una decisa e reale volontà politica». Gli operatori, infine hanno sollecitato più risorse e azioni per la formazione di insegnanti, in collaborazione con le università, in modo da avere figure qualificate per la didattica in lingua sarda che oggi – ha concluso Garau – non dispone nemmeno di manuali e libri di testo in sardo».

Le audizioni della Commissione proseguiranno nelle prossime settimane. Com

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