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Blue Tongue, l’Izs acquisterà i vaccini per il triennio 2025-27. Subito i fondi per i servizi veterinari. 

Cagliari, 23 Magg 2025 - La Regione Sardegna gioca d’anticipo nella lotta contro la febbre catarrale degli ovini e dà all’Istituto zooprofilattico sperimentale l’incarico di provvedere all’acquisto per il triennio 2025-27 degli stock vaccinali già previsti nell’ultima Legge di stabilità e nel Bilancio di previsione 2025-27 della Regione Sardegna.

“L'epidemia di Bluetongue del 2024” commenta l’assessore della Sanità Armando Bartolazzi “ha evidenziato una volta di più la necessità di agire per tempo, in un’ottica di programmazione coordinata su tutto il territorio regionale per combattere e prevenire la Blue Tongue. Per questo bisogna saper prevedere i fabbisogni e assicurare le relative coperture finanziarie, cosa che abbiamo fatto stanziando prontamente le risorse per la prevenzione e la profilassi vaccinale della febbre catarrale ovina”. 

L’incarico fa seguito al decreto interassessoriale del febbraio 2025 che ha stabilito le Misure di prevenzione e profilassi sul territorio regionale per il sierotipo 3, sierotipo 4 e sierotipo 8, sulla base della proposta del Centro di sorveglianza epidemiologica regionale. “Oltre all’acquisto”, spiega ancora Bartolazzi “L'Istituto zooprofilattico dovrà provvedere anche allo stoccaggio e alla distribuzione dei vaccini”.

“Un altro aspetto fondamentale è suppportare sin da subito la profilassi nei territori, garantendo una terapia d’urto tempestiva contro il virus” continua l’assessore alla Sanità. “Con una delibera parallela, approvata nell’ultima Giunta, ci siamo occupati specificamente di questo aspetto, assegnando le risorse finanziarie per il supporto ai servizi veterinari delle ASL per l’esecuzione delle misure di profilassi previste nella Campagna vaccinale 2025”. 

“L'importo complessivo assegnato è di 650.000 euro, ripartito tra le ASL dell’isola. È prevista una quota fissa di 20.000 euro per ciascuna ASL, e una quota residua (di 490.000 euro) suddivisa in base alle priorità di intervento nelle zone a maggior rischio, tenendo conto degli elenchi degli stabilimenti a rischio per ASL redatti dall’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale e del numero di capi ovini estrapolato dallo stesso Osservatorio”. Com

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