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Alberto Cauli, direttore di Reumatologia dell’Aou di Cagliari nominato presidente della Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie Reumatologiche durante il primo Gala Fira per la Ricerca sulle Malattie Reumatologiche – “Donne in movimento” a Milano.

Cagliari, 22 Magg 2025. Il professor Alberto Cauli, direttore di Reumatologia del Policlinico Duilio Casula, è il nuovo presidente della Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie Reumatologiche (FIRA). La nomina, conferita all’unanimità dalla comunità reumatologica italiana, accademica e ospedaliera, rappresenta un importante riconoscimento per la Scuola di Reumatologia cagliaritana, per l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e per l’Università di Cagliari.L’inizio del mandato è stato celebrato durante il primo Gala FIRA per la Ricerca sulle Malattie Reumatologiche - “Donne in movimento”, un evento di grande rilievo che ha unito arte, cultura e impegno scientifico a sostegno della ricerca sulle patologie reumatologiche, che si è svolto nella suggestiva cornice del Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

L’evento, presentato da Chiara Bidoli, giornalista del Corriere della Sera, ha visto la partecipazione straordinaria dell’étoile del Teatro alla Scala, Nicoletta Manni, e del primo ballerino Timofei Andrijashenko. Nel corso della serata, trenta artisti hanno donato le proprie opere, messe all’asta per sostenere i progetti della FIRMR.

Durante il suo intervento, il professor Alberto Cauli ha espresso la sua gratitudine per la fiducia ricevuta e ha ringraziato gli artisti per la loro generosità nei confronti della ricerca e dei pazienti. Negli ultimi vent’anni la ricerca ha compiuto enormi progressi, ha detto il professore «consentendo di migliorare significativamente le cure e la qualità della vita di molte persone affette da malattie reumatologiche. Ma la battaglia non è finita – conclude lo specialista del Policlinico Duilio Casula - servono ancora risorse e impegno per comprendere a fondo i meccanismi alla base di queste patologie e sviluppare terapie sempre più efficaci».

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