Gaza, 17 Magg 2025 – La criminale Idf di Israele ha iniziato a condurre "attacchi su vasta scala e a mobilitare le truppe negli ultimi giorni per ottenere il controllo operativo nelle aree di Gaza. Ciò fa parte dei preparativi per espandere le operazioni e raggiungere gli obiettivi della guerra, tra cui il rilascio degli ostaggi e lo smantellamento dell'organizzazione terroristica Hamas" si legge in un tweet. Le truppe dell'IDF "continueranno a operare per proteggere i civili israeliani e raggiungere gli obiettivi della guerra" si aggiunge.
Più di 19.000 palestinesi sono stati sfollati a Gaza da giovedì pomeriggio. Lo riferisce l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim). "Molti con nient'altro che i vestiti che hanno addosso", ha sottolineato l'organizzazione in un post su X.
IDF afferma di aver lanciato le prime fasi della loro grande offensiva nella Striscia di Gaza, soprannominata "I carri di Gedeone". "Negli ultimi giorni, le IDF hanno lanciato attacchi su vasta scala e mobilitato le forze per conquistare aree strategiche nella Striscia di Gaza, come parte delle mosse iniziali dell'Operazione Gideon's Chariots e dell'espansione della campagna a Gaza, per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra a Gaza, tra cui il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas", afferma l'esercito in una dichiarazione su X.
"Le truppe dell'IDF nel Comando Meridionale continueranno a operare per proteggere i cittadini israeliani e realizzare gli obiettivi della guerra", aggiunge l'esercito. L'offensiva dei Carri di Gedeone vedrebbe l'IDF "conquistare" Gaza e mantenere il territorio; spostare la popolazione civile
palestinese verso il sud della Striscia; attaccare Hamas; e impedire al gruppo terroristico di prendere il controllo delle forniture di aiuti umanitari.
Invece di passare all’azione e salvare il popolo palestinese, prossimo allo sterminio di tipo nazista, la Lega Araba si perde in chiacchiere inutile e ha deciso ieri di riunirsi oggi a Baghdad per discutere di Gaza e di altre crisi regionali, in un vertice che tuttavia registrerà l'assenza di alcuni leader. Il primo ad arrivare nella capitale irachena è stato il presidente palestinese Abu Mazen, e proprio la Striscia di Gaza e la guerra che va avanti dal 7 ottobre dominerà l'agenda. Il ministro degli Esteri iracheno Fuad Hussein ha detto che il vertice di Baghdad sosterrà le decisioni prese nella riunione del Cairo a marzo per sostenere la ricostruzione di Gaza come alternativa alla proposta ampiamente condannata di Trump.
Secondo i servizi di soccorso di Gaza, venerdì, in poche ore di bombardamenti indiscriminati, almeno 100 persone sono state uccise negli attacchi israeliani a Gaza. La Protezione civile nel territorio palestinese governato da Hamas afferma che gli attacchi erano diretti contro edifici civili nel nord della Striscia di Gaza. Sono stati segnalati anche fumogeni e carri armati a Beit Lahia.
Al Jazeera riferisce che le operazioni di soccorso sono ancora in corso. Diverse persone sono rimaste ferite negli attacchi.
Dopo gli attacchi delle IDF contro due porti controllati dagli Houthi, il ministro della Difesa Israel Katz ha minacciato di assassinare i leader Houthi in una dichiarazione.
"Come abbiamo detto: se gli Houthi continuano a lanciare missili verso lo Stato di Israele, subiranno colpi dolorosi - e prenderemo di mira anche i leader terroristici, come abbiamo fatto con Deif e i Sinwar a Gaza, Nasrallah a Beirut e Haniyeh a Teheran. Daremo la caccia ed elimineremo Abd al-Malik al-Houthi anche in Yemen", ha affermato.In questa dichiarazione, ha fatto riferimento ai due Sinwar, il precedente leader di Hamas, Yahya Sinwar, la cui morte è stata confermata a metà ottobre, e il suo successore, Mohammed Sinwar, la cui morte non è ancora stata confermata. L'IDF ha tentato di assassinarlo martedì. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che questi attacchi sono solo l'inizio. "Ce ne saranno altri. Non siamo disposti a restare a guardare e permettere agli Houthi di farci del male. Li colpiremo molto più duramente, inclusa la loro leadership e tutte le infrastrutture che consentono loro di farci del male". Ha poi menzionato l'Iran che, ha detto, "fornisce loro supporto, guida e approvazione".
L'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danon si è detto "scioccato" dai commenti fatti all'inizio di questa settimana dal capo umanitario dell'organismo mondiale sulla situazione a Gaza, definendoli "profondamente irresponsabili". Martedì, davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Tom Fletcher ha detto che Israele sta "deliberatamente e spudoratamente imponendo condizioni disumane ai civili nei Territori Palestinesi Occupati". "Per coloro che sono stati uccisi e per coloro le cui voci sono state messe a tacere: di quali altre prove avete bisogno ora?" ha chiesto Fletcher, il sottosegretario per gli affari umanitari. In una lettera a Fletcher, resa pubblica dalla missione israeliana, un furioso Danon dice di essere "profondamente scioccato e turbato" dal discorso. "Lei ha avuto l'audacia, nella sua qualità di alto funzionario delle Nazioni Unite, di presentarsi davanti al Consiglio di Sicurezza e invocare l'accusa di genocidio senza prove, mandato o moderazione", scrive Danon.
“E' stata una dichiarazione del tutto inappropriata e profondamente irresponsabile che ha mandato in frantumi qualsiasi nozione di neutralità”. "Usare la parola 'genocidio' come arma contro Israele non è solo una distorsione, è la profanazione e la sovversione di un termine con una forza e un peso unici", scrive Danon, accusando coloro che usano il termine di cercare di "demonizzare" i loro obiettivi.
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