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Gonnosfanadiga: percorso di “cultura della legalità” con i Carabinieri per giovani in messa alla prova.

Gonnosfanadiga (SU), 7 Magg 2025 – Dopo l’avvio del 5 maggio, è ripreso questa mattina nella biblioteca comunale di Gonnosfanadiga, il percorso formativo che l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Cagliari ha progettato per un gruppo di ragazzi sottoposti a messa alla prova dal Tribunale per i Minorenni.

L’iniziativa, che si concluderà il 9 maggio, pone al centro tre temi – cittadinanza digitale, uso e abuso di alcol e stupefacenti, prevenzione della violenza di genere – affrontati in modo pratico e dialogico grazie alla sinergia fra figure professionali civili, tra cui pedagogisti e funzionari dei servizi sociali, e personale dell’Arma dei Carabinieri.

Durante gli incontri i militari approfondiscono le ricadute penali e sanitarie legate alle sostanze e alla violenza di genere, anche portando esempi tratti dalle molteplici esperienze che le nostre pattuglie sul campo acquisiscono quotidianamente, e porta l’attenzione sulla vita digitale, illustrando ai partecipanti i rischi della rete e l’importanza di un uso responsabile dei social.

Per molti dei giovani coinvolti – molti dei quali erano stati segnalati proprio dagli stessi Carabinieri che stanno rincontrando in questi giorni come docenti – questi incontri rappresentano la fase cruciale del programma riabilitativo: la sospensione del giudizio penale, infatti, è subordinata al buon esito delle attività educative e di sostegno previste dall’ordinanza del giudice. Portare il confronto fuori dall’aula di giustizia e dentro un luogo neutro come la biblioteca, ha già consentito un dialogo più diretto, in cui i ragazzi si misurano con esempi concreti e possono rivolgere domande senza filtri, sia agli esperti, sia ai militari che oggi li aiutano in questa delicata fase della loro vita.

L’Arma dei Carabinieri rinnova la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni in ogni progetto di prossimità e di cultura della legalità, convinta che la prevenzione passi anche attraverso percorsi di responsabilizzazione e che la presenza vicina dei militari – non solo in funzione repressiva ma anche formativa – contribuisca a rafforzare la fiducia dei giovani nelle regole e nelle opportunità offerte da una cittadinanza attiva e consapevole.

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