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Il vincitore delle elezioni in Germania, Merz, verso l’alleanza con l’SPD, i numeri sono risicati ma non ha alternative.

Berlino, 25 Feb 2025 - Il giorno dopo la vittoria elettorale il candidato della CDU e Cancelliere, Friedrich Merz ha indicato sicurezza, migrazione ed economia come le priorità, ma senza trascurare la politica estera. Forte il messaggio inviato agli Stati Uniti e a Donald Trump, accusati di perdere interesse per l'Europa: "Spero che gli americani capiscano l'importanza dei buoni rapporti transatlantici". Poi un riferimento diretto anche alla questione ucraina: "Inaccettabili gli accordi sulle teste degli europei e degli ucraini", ha dichiarato il leader della CDU. Merz, che si propone come il "cancelliere di tutti i tedeschi", ha affrontato anche il risultato dell'ultradestra dell'AfD, che con il 20,8% si è confermata seconda forza politica, conquistando tutti i Länder orientali e, per la prima volta, due circoscrizioni nell'ovest (Gelsenkirchen e Karlsruhe). "I voti all'AfD sono l'ultimo avviso per i partiti di centro", ha avvertito Merz.

Le parole del futuro Cancelliere sono anche la prova che nei negoziati di coalizione tra CDU/CSU e SPD, l'AfD siederà al tavolo, invisibile ma ingombrante. Merz afferma sempre che non governerà mai con l'AfD, ma la minaccia che ci possano essere altre maggioranze è invisibile, ma implicita. In pratica non c'è alternativa alla grande coalizione, e quella che si prospetta è la più striminzita della storia e non rappresenta nemmeno la metà dell'elettorato.

È l'ultima forma che ha assunto il vecchio centro politico della Repubblica federale, con la SPD condannata a governare come ha fatto quasi ininterrottamente dal 1998. Per ora l'etica della responsabilità regna sovrana, i socialdemocratici non possono permettersi il lusso di andare all'opposizione con le crisi che circondano la Germania e l'Europa: il possibile collasso dell'Ucraina e l'aggressività russa incombono da est, la fine del concetto di Occidente e dell'alleanza con gli Stati Uniti da ovest.

Con l'Unione Europea che vacilla, la Germania ha bisogno di un governo in tempi brevi e di più soldi per la difesa, più soldi per le infrastrutture, forse anche per i rifugiati dall'Ucraina. La ventura 'Grosse Koalition', anche con l'eventuale appoggio dei Verdi, non ha una maggioranza di due terzi nel Bundestag per approvare una riforma del freno al debito. Certo, la coalizione potrà decidere un fondo speciale o la sospensione del freno al debito, ma non di farla finita con questo letto di Procuste che è la fissazione sul pareggio di bilancio. A Merz non resta che far fare questo lavoro al Bundestag uscente e ha annunciato in giornata di volere riformare il freno al debito prima della convocazione del nuovo Parlamento. Si tratta di una mossa politicamente rischiosa, ma il Bundestag può farlo nel caso di emergenze. Accadde nel 1998, quando Helmut Kohl dopo aver perso le elezioni chiese al 'suo' Bundestag di approvare l'intervento della Nato nei Balcani. Ed oggi le minacce alla stabilità europea non sono minori.

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