Lampedusa, 12 Dic 2024 - Una bambina di 11 anni circa è arrivata da sola a Lampedusa dopo aver passato due giorni in mare attaccata a due salvagenti. A soccorrerla sono stati gli operatori della Ong Trotamar III che hanno sbarcato la bambina, all'alba, al molo commerciale dell'isola. La piccola migrante, da quello che i soccorritori sono riusciti a capire, è originaria di Sierra Leone ed era partita il giorno dell'Immacolata da Sfax, in Tunisia.
Ai medici ha raccontato che su quel barchino, partito circa 4 giorni da Sfax in Tunisia e colato a picco poco dopo, c'era anche il fratello più grande. Anche lui risulterebbe tra i dispersi, 44 secondo il racconto della piccola adesso al vaglio degli investigatori. Il papà, invece, si troverebbe ancora in Tunisia, in attesa anche lui di salpare e affrontare la traversata del Mediterraneo. Almeno secondo il racconto della piccola.
La "ragazzina ha raccontato di avere galleggiato in mare per tre giorni con due salvagenti improvvisati realizzati con camere d'aria e un semplice giubbotto di salvataggio". "Lottava per non annegare in una tempesta di 23 nodi con onde alte 11 piedi", dicono dall'equipaggio. Ha detto di essere stata in contatto con altri due ragazzi in acqua due giorni fa, poi spariti tra i flutti. Così come sarebbe morto il fratello più grande. Il padre invece è rimasto in Tunisia. Non aveva con sé né acqua potabile né cibo e, sebbene in ipotermia, era cosciente. Solo per caso l'equipaggio ha sentito le disperate richieste di aiuto nel buio alle 3:20 e ha immediatamente avviato una manovra di salvataggio. A bordo della Trotamar III, l'equipaggio si è preso cura della ragazzina e l'ha consegnata al servizio di soccorso di Lampedusa alle 6 del mattino.
"La bambina è in ipotermia ma le sue condizioni sono discrete, compatibilmente con chi era in mare in dicembre. L'abbiamo visitata e crediamo che sia rimasta in acqua circa 12 ore". Lo hanno detto i medici del poliambulatorio di Lampedusa che questa mattina hanno prestato le prime cure alla bambina. "È in buone condizioni generali, anche se in uno stato post-traumatico", ha dichiarato il responsabile del Poliambulatorio, Francesco D'Arca. Per tutta la mattina è rimasta in osservazione nei locali del Pte, poi è stata trasferita all'hotspot di contrada Imbriacola, dove gli operatori della Croce Rossa si stanno prendendo cura di lei. "Era serena, ha ringraziato tutti. Sicuramente si è sentita protetta e rassicurata, circondata dall'affetto di medici e infermieri", ha aggiunto D'Arca.
La Procura di Agrigento aprirà una indagine per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I compagni di viaggio sono tutti dispersi. I pm, coordinati dal procuratore Giovanni Di Leo riceveranno nelle prossime ore una relazione della Capitaneria di Porto, e avvieranno accertamenti per ricostruire, tra l'altro, le cause dell'incidente.
"È una notizia triste quella di oggi, che ci arriva a pochi giorni dalla Giornata internazionale dei migranti e, soprattutto, dalle festività natalizie. Gli Operatori e i Volontari della CRI impegnati nel centro di Lampedusa stanno dando conforto a questa bimba e la stanno supportando con tutta la loro Umanità nell'affrontare questo difficile momento", ha dichiarato Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana. Dal 1° giugno del 2023, giorno in cui la Croce Rossa Italiana ha iniziato a gestire l'hotspot, ad oggi sono circa 123.300 le persone migranti accolte nel centro di Contrada Imbriacola, che ospita attualmente 570 persone.
Nell'area del naufragio, intanto, proseguono le ricerche delle motovedette di Guardia costiera e Capitaneria di porto alla ricerca di eventuali altri dispersi o cadaveri. Ricerche al momento senza esito.
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