Usa, 15 Nov 2024 - Donald Trump ha praticamente già formato il suo nuovo governo, ma le due ultime nomine hanno impressionato anche i repubblicani al Congresso. Il Grand Old Party aveva appena conquistato ufficialmente la maggioranza alla Camera (dopo quella al Senato) quando il presidente eletto ha annunciato i nomi di Matt Gaetz (ministro della Giustizia) e di Tulsi Gabbard (Direttrice dell’Intelligence Nazionale).
La scelta di Gaetz è la più controversa: lo scorso anno aveva tentato un golpe interno per sostituire il presidente (repubblicano) della Camera Kevin McCarthy, ha portato a parlare al Congresso un negazionista dell’Olocausto e ha fatto cacciare da Capitol Hill due padri di ragazzi uccisi in una sparatoria che chiedevano un maggiore controllo sulle armi. Ma la macchia peggiore è quella etica, perché è finito sotto inchiesta per consumo di droga e per ‘sex trafficking’ (ha avuto rapporti sessuali con una minorenne), due peccati mortali per l’elettorato repubblicano.
Ma vediamo a che punto è la squadra che darà forma alla nuova Casa Bianca.
È la prima nominata da Trump, che ha ricoperto il ruolo di co-coordinatore della campagna elettorale e sarà la prima donna a ricoprire il ruolo di capo dello staff della Casa Bianca. Ha lavorato per Trump a intermittenza dal 2016. Wiles ha gestito la campagna in silenzio, facendo pochissime apparizioni pubbliche o sui media, anche se Trump l'ha presentata con orgoglio durante il suo discorso della notte delle elezioni a Palm Beach chiamandola "la fanciulla di ghiaccio".
Ha ricoperto il ruolo di segretario di gabinetto della Casa Bianca durante il primo mandato di Trump. Durante le elezioni del 2024, ha assunto un nuovo ruolo di consulente esterno per l'integrità elettorale presso il Republican National Committee. Il ruolo di consulente generale della Casa Bianca funge da consulente legale di riferimento per il presidente in materia di etica, supervisione e nomine giudiziarie ed è anche il punto di contatto tra la Casa Bianca e il Dipartimento di Giustizia.
"Guidare il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti è una responsabilità enorme e sono onorato della fiducia che il presidente Trump ha riposto in me". Esordisce così in un post su X Marco Rubio, dopo l'annuncio del tycoon che lo vuole come segretario di Stato della sua prossima Amministrazione. "Lavorerò ogni giorno per portare avanti il suo programma di politica estera - si legge nel post di Rubio - Sotto la guida del presidente Trump porteremo la pace attraverso la forza e metteremo sempre gli interessi degli americani e dell'America al di sopra di tutto".
Il curriculum di Rubio è costellato di prese di posizione aggressive e internazionaliste, con toni da tifoseria per l’espansione del ruolo della Nato e incitamenti alle amministrazioni di ogni colore a intervenire direttamente in qualunque conflitto. Il mondo trumpiano lo ha spesso spregiativamente additato come un “neocon”, legandolo alla tradizione interventista e civilizzatrice presente in entrambi gli schieramenti ma che ha dominato in particolare negli anni di George W. Bush e delle guerre in Afghanistan e Iraq.
Ma negli ultimi tempi le cose sono cambiate. “Little Marco”, come lo chiamava Trump quando lo ha calpestato alle primarie del 2016, è cresciuto. Ha gradualmente messo da parte le velleità internazionaliste e si è ordinatamente allineato al verbo trumpiano sui dossier più importanti della politica estera. Sulla guerra in Ucraina ora riconosce che è arrivata a una fase di stallo e «deve arrivare a una conclusione» attraverso un negoziato che, fra le altre cose, escluda l’ingresso di Kiev nella Nato.
Avrà la delega per le politiche, un ruolo che lo porterebbe a ricoprire un ruolo di primo piano nella stesura e nell'attuazione dell'agenda sull'immigrazione dell'amministrazione che include piani per le deportazioni di massa dei clandestini. È uno dei consiglieri più longevi e fidati di Trump. Ha lavorato con lui nella campagna presidenziale del 2016 prima di diventare consigliere senior della Casa Bianca.
Una scelta inaspettata, quella del conduttore di Fox News, che si discosta dalla maggior parte di quelle dello staff di Trump in gran parte proveniente da ruoli politici nei governi federali e statali. Hegseth è un veterano della Guardia nazionale dell'esercito, ha svolto turni di servizio in Iraq, Afghanistan e Guantanamo come ufficiale di fanteria. Durante il suo servizio militare, gli sono state conferite due Bronze Stars e un Combat Infantryman Badge. Ha già sollevato un vespaio di polemiche dicendo di non volere donne nei ruoli delle forze arate che potrebbero portarle in teatri di combattimento.
È finora la scelta più discussa: il deputato della Florida è stato un fedele alleato di Trump alla Camera sin dal primo mandato, è stato il principale promotore della defenestrazione politica di Kevin McCarthy che non aveva bloccato un'indagine del Comitato etico della Camera legata alle accuse di traffico sessuale e di droga mosse contro Gaetz. Accuse che Gaetz ha respinto osservando che un'indagine correlata dell'FBI iniziata nel 2020 era stata chiusa senza accuse. Se confermato, Gaetz supervisionerebbe proprio l'FBI.
Dopo la nomina di mercoledì, il deputato si è dimesso dal Congresso "con effetto immediato". In questo modo si accelererà l'assegnazione del seggio vacante, mentre la maggioranza GOP diventa ristretta. Le dimissioni eliminano di fatto qualsiasi ricaduta giuridica legata all'indagine della Commissione etica. I risultati dell'inchiesta dovevano essere pubblicati domani e se Gaetz fosse stato ritenuto colpevole, la Commissione poteva chiedere la sua espulsione dalla Camera. Potrebbe comunque decidere di pubblicare i risultati.
"Matt è un avvocato tenace e profondamente dotato, formatosi al William & Mary College of Law, che si è distinto al Congresso per la sua attenzione al raggiungimento di una riforma disperatamente necessaria al Dipartimento di Giustizia", ha affermato Trump su Truth, la sua piattaforma di social media. "Poche questioni in America sono più importanti della fine della militarizzazione partigiana del nostro sistema giudiziario. Matt porrà fine al governo militarizzato, proteggerà i nostri confini, smantellerà le organizzazioni criminali e ripristinerà la fede e la fiducia degli americani nel Dipartimento di Giustizia, gravemente danneggiate".
Un ruolo che ha un peso notevole per Trump, che ha condotto una campagna elettorale molto intensa sul tema dell'immigrazione, promettendo di effettuare deportazioni di massa di immigrati clandestini. Noem, devota cristiana e prima donna eletta a governatrice del South Dakota del Sud, è stata la prima governatrice a inviare soldati della Guardia nazionale per aiutare il Texas a combattere la crisi di confine. È anche finita al centro di un uragano di polemiche per aver raccontato in un'autobiografia di aver sparato al proprio cane da caccia che non faceva bene il proprio dovere.
A lungo deputata democratica, diventata repubblicana poche settimane prima delle elezioni, Tulsi è stata accusata (anche dai repubblicani al Congresso) di essere una quinta colonna di Putin (di cui ha sempre rilanciato la propaganda), di essere amica del dittatore siriano Assad e di avere a lungo criticato la politica estera degli Stati Uniti come “imperiale”.
Ufficiale della riserva dell'esercito degli Stati Uniti, membro della Camera dei rappresentanti per lo Stato delle Hawaii dal 2013 al 2021 per il Partito Democratico, ha appoggiato la campagna di Bernie Sanders per la nomination presidenziale democratica del 2016 e Joe Biden nel 2020 anche se si era candidata per la nomination alle elezioni presidenziali del 2020. Nell'ottobre 2022 ha lasciato il partito per diventare una politica indipendente fino al 2024, anno in cui aderisce al Partito Repubblicano. Da allora Gabbard ha assunto posizioni sempre più conservatrici su questioni come l'aborto, la politica estera, i diritti dei transgender e la sicurezza delle frontiere.
Ha ricoperto il ruolo di direttore dell'intelligence nazionale durante il primo mandato di Trump, supervisionando tutte le 18 agenzie di intelligence della nazione. Noto per essere uno dei membri più conservatori del Congresso e sostenitore dichiarato di Trump, a volte ha messo in dubbio la validità dell'indagine sull'interferenza russa nelle elezioni del 2016.
La grande novità della seconda amministrazione Trump è il ministero per “l’efficienza del governo” (Department of Government Efficiency). La scelta del ministro non poteva essere più scontata, a guidare il nuovo dipartimento (con poteri al momento sconosciuti) è Elon Musk. Il proprietario di Tesla, Starlink e X (ex Twitter) ha contribuito in maniera decisiva al trionfo elettorale di The Donald (con 200 milioni di dollari). Musk sarà coadiuvato da Vivek Ramaswamy (altro miliardario) e insieme avranno il compito di ridurre, tagliare, ristrutturare e smantellare parti del governo federale.
A guidare il dipartimento della Salute negli Stati Uniti sarà Robert Kennedy junior, noto per le posizioni critiche e le teorie cospirazioniste sui vaccini: ad annunciarlo è stato il neoeletto presidente Donald Trump, sulla sua piattaforma Truth Social e su X. La notizia era stata anticipata oggi da più testate, dalla Cbs alla Cnn. Robert Kennedy junior è il terzogenito di Robert Kennedy e nipote di John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti assassinato nel 1963.
Ex Governatore dell’Arkansas, sostenitore della ‘Grande Israele’ e grande finanziatore del partito repubblicano, è stato scelto da Trump come ambasciatore degli Stati Uniti in Israele. La sua prima dichiarazione sui territori palestinesi è già un programma: “Non esiste la Cisgiordania, esistono solo Giudea e Samaria
La 40enne deputata di Albany, New York, è stata scelta da Trump quale prossima ambasciatrice presso le Nazioni Unite. Ferrea sostenitrice di Israele nella sua risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre, ha preso più volte posizione contro l’antisemitismo nei campus universitari degli Stati Uniti. Il giorno prima delle elezioni presidenziali, la deputata del Gop ha ribadito il suo appello per il blocco dei finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente, sostenendo che sia stata infiltrata da Hamas.
Stefanik ha condannato duramente l’amministrazione Biden-Harris per il “supporto insufficiente” a Ucraina e Israele e per l’atteggiamento troppo accomodante verso la Cina, criticando inoltre il ritiro dall’Afghanistan.
Donald Trump annuncia che il governatore del Nord Dakota, Doug Burgum, sarà segretario agli Interni. "Dirigerà il Dipartimento degli Interni e sara' fantastico", ha detto Trump in smoking al gala nel suo ritiro di Mar-a-Lago in Florida.
Burgum, 68 anni, si è descritto come un conservatore tradizionale e orientato al business. Si è candidato contro Trump per la nomination presidenziale repubblicana prima di dimettersi e diventare un fedele sostenitore del presidente eletto, apparendo a raccolte fondi e sostenendo Trump in televisione. Al gala, che ha visto la partecipazione di Elon Musk, dell'attore Sylvester Stallone e dei membri dell'amministrazione entrante, Trump ha elogiato le sue ultime scelte di gabinetto e ha anche sottolineato: "Nessuno sapeva che avremmo vinto nel modo in cui abbiamo vinto, è stato un grande risultato".
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