Valencia, 31 Ott 2024 – Valencia, la più colpita: 95 morti e un numero di dispersi ancora da definire. Nel video, una donna vaga nella città devastata da Dana, cercando qualcuno.
Nella regione di Valencia, la più colpita dalle piogge torrenziali che hanno devastato la Spagna, sono ripartite le ricerche delle persone che ancora risultano disperse. Lo ha riferito il Centro di Coordinamento delle Emergenze. Le ricerche si stanno effettuando tra le macerie e la coltre di fango. Il governatore della regione di Valencia, Carlos Mazón, ha riferito ieri sera che non ci sono più "persone soccorribili, visibili dall'alto". Al momento il bilancio complessivo della Dana è di 95 vittime, di cui 92 nella regione di Valencia.
Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, e il leader del PP all'opposizione, Alberto Núñez Feijóo, si recheranno oggi nella Comunità Valenciana per visitare il centro di coordinamento delle emergenze e la zona colpita dai danni che hanno causato almeno 95 morti e un numero indeterminato dispersi nella regione valenciana, inCastiglia-La Mancia e in Andalusia. Lo riferisce El Pais.
La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha affermato che l'Unità Militare di Emergenza (Ume) si sta dedicando alle operazioni di soccorso e ha assicurato che ci sono 1.205 militari nella zona, oltre a 55 altri membri dell’esercito di terra e un totale di 301 veicoli pesanti che stanno operando nelle case e aiutando le persone che non possono uscire dalle loro abitazioni.
"Si continuerà per tutta la notte con queste operazioni", ha detto a Cadena Ser. "Ma domani, approfittando del fatto che le previsioni meteorologiche sono migliori, bisognerà iniziare la seconda fase, che è quella di ricerca e soccorso", ha spiegato, aggiungendo che oggi si sono concentrati sul recupero dei corpi dei deceduti. "Alcune persone sono intrappolate, ma ci sono molte altre delle quali non sappiamo se siano scomparse o meno. È il grande interrogativo in questo momento, quante persone scomparse ci siano, e proprio per questo, l'Ume metterà in atto l’operativo, perché non si può intervenire finché il tempo sarà più favorevole", ha dichiarato.
Soccorsi in azione per tutto il giorno attorno a Valencia e Malaga. Chi è scampato alla furia dell'acqua racconta di auto trascinate, case sommerse, ponti crollati. “Una ragazza era sul tetto della sua auto, un attimo dopo averla portata in sicurezza la vettura è scomparsa” racconta un vigile del fuoco. Si discute, intanto, dei tempi di attivazione dell'emergenza.
Ha sfidato le alluvioni che stanno colpendo la Spagna, e in particolare la città di Valencia, per una missione salvavita. Massimiliano Napolitano, volontario dell'organizzazione fiorentina Nucleo operativo di Protezione civile - logistica dei trapianti (Nopc) - è riuscito tra mille difficoltà, e anche un pizzico di fortuna, a raggiungere Valencia alluvionata e consegnare del prezioso midollo osseo che ha permesso di salvare la vita ad un malato in attesa di trapianto.
Il suo volo, partito dall'Italia, è stato dirottato a Barcellona e dopo due ore di attesa tra notizie frammentarie che cominciavano a circolare è stato organizzato un bus sostitutivo per raggiungere l'aeroporto di Valencia. Delle 160 persone a bordo dell'aereo insieme al volontario italiano oltre i due terzi hanno rinunciato a proseguire il viaggio a causa dei rischi dovuti alle inondazioni che già stavano avvenendo.
"Non ho avuto paura e sono partito lo stesso - racconta Massimiliano- dovevo partire perché dovevo consegnare in ogni modo le cellule staminali che conservavo nel mio frigo e che servivano a salvare la vita ad un ammalato in attesa di trapianto".
Arrivato all'aeroporto a Valencia, prosegue, "la situazione era davvero surreale, non c'era modo di uscire dall'aerostazione, i taxi non potevano arrivare e neppure i bus e le linee della metropolitana erano interrotte. Praticamente mi trovavo isolato e bloccato in aeroporto. La fortuna ha voluto però che nella concitazione della situazione avessi scambiato due parole con una coppia spagnola, Juanma e Maria Jesus, che una volta recuperata la loro auto si sono offerti con grande generosità di accompagnarmi all'ospedale di Valencia". Da sottolineare che la coppia spagnola ha peraltro allungato la strada, rischiando direttamente.
Stanco e provato, Massimiliano è così riuscito, anche se con qualche ora di ritardo, a consegnare il suo prezioso carico. Ora però si trova bloccato in albergo a Valencia, dove la situazione è nel frattempo peggiorata. "Al momento - dice raggiunto al telefono dalla sua organizzazione - non è ancora possibile raggiungere l'aeroporto con nessun mezzo. Le linee metro sono ancora chiuse e i treni non si muovono da e per l'aeroporto. Siamo tutti bloccati in città".
Nel frattempo nella sede fiorentina dell'organizzazione, nota a livello mondiale, è febbrile il lavoro della sala operativa per aiutare Massimiliano e gli altri volontari che si stanno muovendo in queste ore da e per la Spagna. "Un grande grazie va, oltre che a Massimiliano, alla nostra sala operativa sempre in allerta e pronta supportare i nostri volontari", commenta Massimo Pieraccini direttore e fondatore del Nucleo operativo di Protezione civile. "Grazie anche a Juanma e Maria Jesus che con grande generosità si sono messi a disposizione con la loro auto. Una parte buona di umanità ancora esiste, una parte buona, generosa solidale che non esita a dare aiuto in caso di necessità a uno sconosciuto".
Il fisico del clima del CNR, Antonello Pasini spiega cosa è successo a Valencia. Il maltempo feroce che l'ha colpita fa parte della Dana, un acronimo che descrive una "Depresion Aislada en Niveles Altos", fenomeno meteorologico tipico della Spagna e del Mediterraneo occidentale che si scatena proprio quando una massa d'aria fredda - ad alta quota - si "isola" dal flusso principale formando una depressione cieca. Da qui un fortissimo contrasto con l'aria calda e umida a bassa quota, che ha innescato temporali intensi.
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