Aja, 25 Giu 2024 - I giudici della Corte penale internazionale dell'Aia intervengono per fermare la “guerra ai civili” in Ucraina.
Infatti, la sezione istruttoria presieduta dal giudice italiano Rosario Salvatore Aitala, da poco eletto primo vice presidente della Corte, ha emesso due mandati di cattura due nuovi criminali di guerra, l’ex ministro della difesa Sergei Shoigu e il vice ministro e capo di Stato maggiore Valery Gerasimov, accusati di crimini di guerra e contro l’umanità, commessi in Ucraina tra il 10 ottobre 2022 e “almeno il 9 marzo 2023”.
Shoigu e Gerasimov, si legge nella sentenza, sono entrambi responsabili: “del crimine di guerra di aver diretto attacchi contro obiettivi civili e del crimine di guerra di aver causato danni accidentali eccessivi a civili o danni a beni civili, e del crimine contro l'umanità derivante da atti disumani ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1, lettera k), dello Statuto di Roma. Vi sono fondati motivi di ritenere che essi siano individualmente responsabili penalmente per i predetti delitti per aver commesso i fatti congiuntamente e/o per interposta persona, aver disposto la commissione dei crimini e/o per non aver esercitato un adeguato controllo sulle forze sotto il loro comando”.
I due mandati d'arresto, è scritto ancora nella sentenza, sono stati emessi come mandati segreti. Tuttavia, “consapevole che risultano in corso comportamenti simili a quello oggetto dei mandati di arresto, che costituiscono violazioni del diritto internazionale umanitario”, la sezione ha ritenuto che la conoscenza pubblica dei mandati possa contribuire a prevenirne altri. Dunque ne ha autorizzato la divulgazione.
La principale funzione del diritto internazionale, è scritto ancora nella sentenza, è proteggere i civili dalla violenza armata. I giudici superano così le recenti polemiche e gli attacchi alla Corte dopo l’annuncio del procuratore di richieste di custodie cautelari nel procedimento sulla Palestina. Su quelle richieste i giudici non si sono ancora espressi.
I giudici della Corte si muovono con la massima riservatezza e sobrietà e sottolineano in modo indiretto l’indipendenza e l’imparzialità della Corte come organo giudiziario e non politico. Hanno subito la ritorsione di Mosca che ha emesso mandati di cattura per i giudici e ha già rinviato a giudizio il presidente italiano e il procuratore per un gravissimo reato. Nel frattempo il giudice italiano è diventato primo vice presidente e la sua giudice a latere giapponese presidente della Corte.










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