Castiadas (Su), 15 Giu 2024 – A volte, in Sardegna, quello che per i turisti è l'inizio di una giornata di mare, riposo e spensieratezza, spesso si trasforma in un incubo quando, al ritorno dalla spiaggia, trovano i loro veicoli svaligiati. Infatti, su questo fronte innumerevoli sono le denunce raccolte dai Carabinieri della Compagnia di San Vito, che hanno studiato il modus operandi dei ladri e concentrato le loro forze per individuare i colpevoli. E, quindi, dopo aver visionato ore di filmati delle telecamere di sorveglianza, ascoltato testimonianze e analizzato le segnalazioni di cittadini allarmati, finalmente, nella serata di ieri, questi sforzi hanno portato a un primo importante risultato: l'arresto di una banda composta da due fratelli e dal cugino.
La prima denuncia di furto della giornata ha dato il via all'operazione. Le conferme sui sospetti sono arrivate dai militari della Stazione di Muravera che hanno recuperato le immagini delle telecamere vicine individuando una Peugeot 208, ritenuta essere l’ultimo veicolo utilizzato dai ladri. Da quel momento è iniziata una vera e propria caccia all'uomo cui hanno preso parte tutti i militari disponibili, con pattuglie in divisa e in borghese che sono state coordinate dal Comandante di Compagnia per individuare i movimenti della macchina sospetta. È stata un'operazione complessa, che ha richiesto rapidità di esecuzione e una strategia ben pianificata ma è stata necessaria per mettere un punto a questa situazione. Sembrava che la fortuna fosse dalla parte dei ladri, che fossero sempre un passo avanti ai Carabinieri, che continuavano a trovare solo tracce di vetri infranti e indizi sparsi lungo la costa, dove vengono abbandonati i materiali non di valore o quelli tracciabili. Tuttavia, gli sforzi sono stati ripagati quando la macchina è stata vista dirigersi verso Cagliari sulla SS 125 var.
Il veicolo ricercato è stato bloccato poco dopo dai Carabinieri del Radiomobile di San Vito dove vi era tre individui, tutti già noti alle forze di polizia per la stessa tipologia di reato: un giovane di 23 anni, nato a Torino, residente a Quartu Sant’Elena, un uomo di 40 anni, nato in Bosnia-Erzegovina, residente a Cagliari, e un altro giovane di 25 anni, anch'egli nato a Torino e residente a Quartu Sant’Elena. In seguito, durante il controllo dei documenti si è scoperto che l'auto era a noleggio, probabilmente per poterla sostituire spesso con un modello diverso. L'immediata perquisizione ha permesso di trovare, oltre a strumenti d’effrazione, chiaramente destinati a forzare le serrature dei veicoli parcheggiati, macchine fotografiche, tablet, diverse paia di scarpe di marca, boccette di profumi, vari indumenti pregiati e contanti in euro, corone della Repubblica Ceca e franchi svizzeri, prova evidente delle attività criminali dei tre uomini.
Ma queste prove ancora non erano sufficienti per chiudere il cerchio, infatti per poter perseguire i responsabili di un furto è necessario che le autorità abbiano raccolto le denunce delle vittime. Così il resto della notte è passato a ricostruire gli eventi, catalogare e confrontare la refurtiva con le denunce già sporte, trovare le vittime dei furti, che magari ancora non sapevano di essere stati derubati, e collezionare tutti gli elementi di prova. Parte della refurtiva è stata già riconosciuta da alcuni turisti, permettendo di ricollegarla ad almeno tre furti perpetrati durante la giornata e le denunce degli sventurati hanno consentito di arrestare i tre uomini, che ora si trovano in carcere a Uta in attesa delle decisioni della magistratura.
L'attività investigativa condotta dal personale dell’Arma di San Vito, è stata un esempio di coordinazione e determinazione. Ogni denuncia è stata presa in considerazione e ogni indizio è stato attentamente valutato, permettendo di tracciare un quadro chiaro delle attività criminali in atto. Le telecamere di sorveglianza hanno giocato un ruolo fondamentale, fornendo gli elementi per di identificare il veicolo utilizzato dai ladri, così come la collaborazione tra le forze dell'ordine e la comunità locale è stata essenziale per raccogliere informazioni e per rispondere rapidamente all’emergenza.
L’operazione ha rappresentato un colpo significativo contro le bande criminali che operano lungo la costa sud della Sardegna. Tuttavia, i Carabinieri sono consapevoli che il lavoro non finisce qui e, anche continuando le indagini per identificare altre possibili vittime e per determinare se esistano altre bande attive nella zona, manterranno alta la guardia e proteggere residenti e visitatori dalle attività criminali che minacciano la tranquillità e la bellezza di questa splendida regione.
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