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Hamas accetta la risoluzione Onu per il cessate il fuoco ed è pronta a negoziare.

Cagliari, 11 Giu 2024 - Hamas accetta la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu per il cessate il fuoco ed è pronto a negoziare i dettagli. Lo ha detto a Reuters l'alto responsabile di Hamas Sami Abu Zuhri.  

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato ieri un progetto di risoluzione statunitense a sostegno del piano di cessate-il-fuoco a Gaza.Il testo, che "accoglie favorevolmente" la proposta di tregua annunciata il 31 maggio dal presidente americano Joe Biden e invita Israele e Hamas "ad attuarne pienamente i termini, "senza indugi e senza condizioni", ha ricevuto 14 voti favorevoli, con l'astensione della Russia.

L'Onu si è detta "profondamente scioccata" dall'impatto sui civili dell'operazione israeliana per liberare gli ostaggi a Gaza e allo stesso tempo ha espresso "profonda angoscia" per il fatto che i gruppi armati palestinesi continuano a tenere in cattività civili e militari israeliani.

"Tutte queste azioni, da entrambe le parti, potrebbero costituire crimini di guerra", ha sottolineato il portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra, precisando di non disporre di mezzi indipendenti per verificare il bilancio dei 274 civili uccisi, secondo le stime diffuse da Hamas, giudicate però dall'Onu "accurate quasi al 100%".

L'Egitto ha accolto con favore la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede un cessate il fuoco globale e permanente a Gaza, chiede il ritiro totale di Israele, il ritorno degli sfollati alle loro case e l'impegno alla creazione di due Stati. 

In una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri, l'Egitto ha rinnovato il suo appello a Israele al rispetto dei suoi obblighi in conformità con le disposizioni del diritto internazionale e di porre fine alla guerra contro la Striscia di Gaza, nonché alle uccisioni e alle distruzioni nella Striscia di Gaza, invitando Israele e Hamas a compiere "passi seri" per concludere questo accordo il più rapidamente possibile e ad iniziare ad attuarne le disposizioni senza ritardi o condizionalità.

In relazione a quanto affermato nella risoluzione circa l'impegno del Consiglio di Sicurezza per la visione di una soluzione a due Stati in conformità con le decisioni di legittimità internazionale, l'Egitto ha riaffermato la necessità di "serietà di azione" da parte delle parti internazionali per arrivare all'attuazione della soluzione dei due Stati, "unica garanzia per rimuovere la crisi dalle sue radici e sostenere le basi della stabilità e della coesistenza nella regione e creare uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come capitale".

La rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite, Reut Shapir Ben-Naftaly, ha detto oggi che il suo Paese continuerà le sue operazioni a Gaza e non si impegnerà in "negoziati privi di significato e senza fine" che, a suo avviso, sarebbero sfruttati da Hamas per perseguire i suoi obiettivi.

Ben-Naftaly ha sottolineato che Israele vuole "garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro". La diplomatica ha quindi evidenziato l'importanza per lo stato ebraico di raggiungere i suoi obiettivi a Gaza, come "riportare gli ostaggi a casa" e "smantellare le capacità di Hamas". "Una volta raggiunti questi obiettivi, la guerra finirà", ha detto.

Il parlamento israeliano ha votato stanotte per rilanciare una controversa legge sulla coscrizione degli ebrei ultraortodossi, sostenuta dal primo ministro Benjamin Netanyahu ma criticata dal suo ministro della Difesa, Yoav Gallant. I deputati hanno votato con 63 sì e 57 no a favore della legislazione, che prevede un aumento graduale e limitato del numero degli ebrei ultraortodossi che prestano servizio militare.

La maggior parte degli israeliani deve prestare servizio militare, ma la comunità ultraortodossa è stata esentata a favore dello studio religioso. Con i militari che attualmente combattono una guerra nella Striscia di Gaza e sono impegnati quotidianamente nel fuoco transfrontaliero con gli Hezbollah libanesi, la riforma è stata criticata da Gallant perché non sufficientemente avanzata.

Si è tenuto ieri sera a Gerusalemme l'incontro fra il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Blinken ha poi visto il ministro degli Esteri Israel Katz e il ministro della Difesa Yoav Gallant a Tel Aviv. 

Nel loro incontro, Blinken e Netanyahu sono stati raggiunti da stretti collaboratori, ha fatto sapere l'ufficio del premier, precisando che si tratta per Israele del ministro degli Affari strategici Ron Dermer e del consigliere per la Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, mentre si sono uniti alla delegazione Usa il consigliere di Blinken Derek Chollet, l'Assistente del segretario di Stato per gli Affari del Vicino Oriente Barbara Leaf, l'inviata speciale per le questioni umanitarie in Medioriente Lisa Grande e la vice capo missione Stephanie L. Hallett, visto che l'ambasciatore statunitense Jack Lew è fuori dal Paese.

Blinken ha detto a Netanyahu che "gli Stati Uniti e gli altri leader mondiali sosterranno" la proposta di rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco immediato a Gaza presentata da Washington. Il segretario di Stato Usa ha detto che Israele avrebbe accettato la proposta, nonostante i commenti di Netanyahu suggerissero il contrario. Blinken ha "ribadito il fermo impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele, anche assicurando che il 7 ottobre non dovrà ripetersi mai più'', si legge in un resoconto del Dipartimento di Stato. Blinken "ha ribadito che la proposta sul tavolo aprirebbe la possibilità di una situazione di calma lungo il confine settentrionale di Israele e di un'ulteriore integrazione con i Paesi della regione'', riferimento quest'ultimo alla posizione dell'Arabia Saudita che sarebbe pronta a riconoscere Israele dopo la fine dell'aggressione e dei bombardamenti a Gaza. "Il Segretario ha aggiornato il Primo Ministro sugli sforzi diplomatici in corso per pianificare il periodo postbellico, sottolineando l'importanza di tali sforzi per garantire pace, sicurezza e stabilità a lungo termine sia agli israeliani che ai palestinesi". "Il Segretario Blinken ha inoltre sottolineato l'importanza di evitare che il conflitto si estenda".

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