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Zelensky oggi in Portogallo e in Belgio e nel frattempo Orban caro amico del criminale di Guerra Putin, blocca ancora una volta la UE, veto sugli aiuti a Kiev. Istruttori militari francesi in Ucraina, si tratta.

Kiev, 28 Magg 2024 - Dopo Madrid, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "si recherà in Portogallo" per incontrare il primo ministro Luis Montenegro e il presidente Marcelo Rebelo de Sousa. "La visita di lavoro del presidente Zelensky rientra nel desiderio condiviso di approfondire le eccellenti relazioni tra i due Stati, con particolare enfasi sul rafforzamento della cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa", hanno scritto il governo e la presidenza in un comunicato. Il Portogallo intende ribadire il suo "impegno per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, nonché per il mantenimento del sostegno politico, militare, finanziario e umanitario a Kiev", hanno aggiunto le autorità portoghesi nel comunicato. Zelensky e Montenegro devono firmare un "accordo bilaterale di impegno sulla sicurezza". 

Il presidente ucraino sarà anche a Bruxelles dove incontrerà il premier Alexander De Croo. Zelensky e De Croo terranno una conferenza stampa congiunta nella mattinata. Belgio e Ucraina, in occasione della visita del presidente ucraino, firmeranno un accordo bilaterale in materia di sicurezza e difesa. Zelensky arriva a Bruxelles mentre nella capitale belga si tiene il Consiglio Difesa UE tra i ministri dei 27. 

Dopo la firma di un accordo bilaterale sulla sicurezza a Bruxelles, sarà accolto all'aeroporto militare di Melsbroek, dove il primo ministro Alexander De Croo e il ministro della Difesa Ludivine Dedonder lo porteranno a incontrare i piloti, istruttori e personale tecnico degli F-16.

L'Ungheria ha annunciato il suo veto sul quattordicesimo pacchetto di sanzioni Ue. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó a margine del Consiglio Esteri spiegando che l'Ungheria non voterà a favore del pacchetto perché "nella sua forma attuale è assolutamente contrario agli interessi economici dell'Ungheria" e "metterebbe a rischio la sicurezza dell'approvvigionamento energetico del paese". Le misure restrittive proposte contengono "elementi che rallenterebbero gli investimenti nella centrale nucleare di Paks" e che "potrebbero essere fatali per l'agricoltura e l'industria alimentare ungherese". Poco prima Budapest aveva confermato il veto allo stanziamento di 5 miliardi di euro in aiuti militari all'Ucraina: "Non abbiamo ceduto alle pressioni", ha rivendicato Szijjarto, che ha inoltre tuonato contro l'ipotesi di invio di personale militare a difesa di Kiev: "Non permetteremo che i giovani ungheresi siano mandati in guerra perché questa non è la nostra guerra, giù le mani dai giovani ungheresi. La perdita di vite umane in Ucraina sta diventando sempre più insopportabile, agli uomini ucraini non è permesso lasciare l'Ucraina e ora si vogliono arruolare giovani europei nella guerra".

Il comandante in capo delle forze armate dell'Ucraina, Oleksandr Syrskyi, ha scritto su Telegram: "Insieme al Ministro della Difesa Rustem Umerov, abbiamo avuto un incontro video con il Ministro delle Forze Armate della Repubblica francese Sébastien Lecornu. Accolgo con favore l'iniziativa della Francia di inviare istruttori in Ucraina per addestrare i militari ucraini. Ho già firmato i documenti che permetteranno ai primi istruttori francesi di visitare i nostri centri di addestramento e di familiarizzare con le infrastrutture e il personale. Credo che la determinazione della Francia incoraggerà altri partner ad aderire a questo ambizioso progetto. Ho ringraziato il Ministro per l'amichevole sostegno del popolo francese e per l'assistenza militare ed economica fornita all'Ucraina per respingere l'aggressione militare russa".

Kiev ha precisato in serata che l'invio di istruttori francesi in Ucraina è "ancora in fase di discussione" con Parigi. "Dal febbraio 2024, l'Ucraina ha espresso interesse per la prospettiva di ricevere istruttori stranieri in Ucraina", si legge in una nota del ministero ucraino della Difesa. "Al momento stiamo ancora trattando con la Francia e altri Paesi sul tema - continua la nota - abbiamo iniziato a lavorare internamente sui documenti rilevanti in modo da non perdere tempo nel coordinare le questioni burocratiche quando la decisione verrà presa".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky respinge l'idea di invitare la Russia al vertice di pace in Svizzera il 15 e 16 giugno. "Al momento non vediamo la possibilità che la Russia partecipi, perché la Russia ha intenzione di congelare tutto (il fronte), questo è chiaro", ha dichiarato il presidente Zelensky in una conferenza stampa a Madrid. "Vuole distruggere l'Ucraina, vuole distruggere noi", ha aggiunto.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez e il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, hanno firmato al palazzo della Moncloa l'accordo bilaterale di sicurezza per aiuti militari a Kiev stimati in oltre 1,1 miliardi di euro, una cifra senza precedenti nella cooperazione militare di Madrid.

"Spetta agli Alleati decidere sulle restrizioni" all'uso delle "armi consegnate all'Ucraina. Questa non è una decisione della Nato, è una decisione presa dai singoli alleati", che finora "hanno preso decisioni diverse". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Sofia. 

"Il mio messaggio è che penso che sia giunto il momento di considerare alcune delle restrizioni" all'uso delle armi da parte di Kiev, "perché l'Ucraina ha diritto all'autodifesa" e, "secondo il diritto internazionale, questo include il diritto di colpire obiettivi militari legittimi al di fuori dell'Ucraina", ha evidenziato. "E questo lo vediamo chiaramente nella battaglia di Kharkiv perché le forze russe sono su territorio russo e attaccano oltreconfine, in territorio ucraino. La linea del fronte corrispondete più o meno alla linea di confine. E se non puoi attaccare le forze russe dall'altra parte del confine vuol dire che riduci l'abilitò delle forze ucraine di difendersi. Perché i russi possono colpire senza ricevere contrattacchi", ha evidenziato. Insomma, "l'Ucraina ha le mani legate a causa delle restrizioni all'uso delle armi" fornite dall'Occidente. "Quando questa guerra è cominciata, nel febbraio 2022, buona parte degli esperti temeva che la Russia avrebbe preso il controllo dell'Ucraina nel giro di settimane. Ciò non è successo. Gli ucraini sono stati in grado di liberare quasi il 50% dei territori occupati dalla Russia. E sono stati in grado di infliggere pesanti perdite agli invasori russo. Detto ciò, dobbiamo fare di più. Perché la realtà è che quello che abbiamo fatto finora non è sufficiente e vediamo alcuni gap nella fornitura di sostegno. Per questo chiedo a tutti gli alleati di fare di più". Le decisioni volte a rafforzare il ruolo della Nato nel sostenere l'Ucraina, che sono all'ordine del giorno del vertice di Washington a luglio, sono dettate dalla necessità di prepararsi per un "lungo conflitto", ha detto ancora Stoltenberg. "Dobbiamo essere preparati per una lunga guerra, e quindi dobbiamo avere le istituzioni, i meccanismi in atto, compreso l'impegno finanziario a lungo termine e un forte ruolo della Nato", seppure "non vediamo alcuna minaccia imminente di attacchi armati contro nessun alleato della Nato. Ovviamente con la guerra in Ucraina e l'instabilità nel Baltico è stato necessario aumentare la nostra vigilanza e la nostra presenza, sia in terra che in aria, per assicurare di essere pronti a reagire in caso di bisogno". Il segretario generale ha inoltre chiarato: "Quello che facciamo in Ucraina non rende la Nato parte del conflitto. Essenzialmente la Nato ha due obiettivi: uno è sostenere l'Ucraina e l'altro è prevenire l'escalation del conflitto oltre l'Ucraina. Non vogliamo un conflitto a larga scala tra la Russia e la Nato. La Nato non cerca il conflitto con la Russia, non abbiamo piani di dispiegare truppe Nato in Ucraina o inviare capacità aeree nello spazio aereo ucraino", ha precisato.

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