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Attacco a base di miliziani filo iraniani in Iraq, un morto. Cnn: “Israele non coinvolta”.

Tel Aviv, 20 Apr 2024 - Nella tarda serata di venerdì 19 aprile, una potente esplosione si è verificata vicino a Baghdad in una base militare utilizzata dalle Forze di mobilitazione popolare irachena (PMF), ex paramilitari filo-iraniani di Hachd al-Chaabi, integrati nelle forze regolari irachene. Secondo le ultime informazioni, cinque esplosioni sono state udite nel quartier generale delle Forze armate nella base militare di Khalsu vicino alla città di Al-Mashru, sull'autostrada a nord della provincia di Babilonia. Un membro del comitato di sicurezza della provincia di Babilonia, Muhannad al-Anazi, ha osservato che a seguito dell'attacco almeno tre miliziani sono rimasti feriti. L'attacco ha causato ingenti danni materiali. Le Forze di Mobilitazione Popolare (PMF), una coalizione di milizie, è nominalmente sotto il controllo dell’esercito iracheno.

In un video diffuso sui social - e rilanciato da numerosi media - la Resistenza Islamica in Iraq ha annunciato di aver lanciato alcuni droni contro "un obiettivo vitale" a Eliat, nel sud di Israele, al confine tra Egitto e Giordania. "L'attacco - afferma il gruppo che riunisce una serie di forze irachene filo-iraniane - è la risposta alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista e al suo attacco contro le Forze di Mobilitazione Popolare irachene (Pmf)",

Le immagini satellitari viste dal Times of Israel mostrano danni a un sistema radar vicino all'aeroporto iraniano di Isfahan, conseguenza dell'attacco israeliano durante la notte scorsa: lo scrive il sito del giornale israeliano. Al momento non è consentita la pubblicazione delle immagini, secondo la politica dell'agenzia che ha scattato la foto. Ulteriori immagini satellitari radar ad apertura sintetica scattate oggi mostrano anche la prova che è stato preso di mira il sito radar vicino all'aeroporto di Isfahan. Secondo una notizia di oggi della ABC, il presunto attacco israeliano vicino a Isfahan ha preso di mira un sistema radar che faceva parte delle difese aeree dell'impianto nucleare iraniano di Natanz. 

La leadership politica di Hamas starebbe valutando l'ipotesi di lasciare il Qatar - Paese che ospita il gruppo dal 2012 - mentre l'emirato è sempre più sotto pressione dinanzi allo stallo dei negoziati con Israele. Lo rivela il Wall Street Journal, che cita fonti arabe, secondo cui il gruppo negli ultimi giorni avrebbe contattato almeno due Paesi nella regione, chiedendo la disponibilità a ospitare l'ufficio politico di Hamas. Uno dei due Paesi sarebbe l'Oman, che non ha voluto commentare le indiscrezioni del giornale americano.
Se Hamas lasciasse il Qatar, la mossa potrebbe compromettere i colloqui per la liberazione degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza dal 7 ottobre e probabilmente renderebbe più difficile per Israele e gli Stati Uniti trasmettere messaggi al gruppo leader di Hamas vivono a Doha, la capitale del Qatar, dal 2012, in un accordo sostenuto dagli Stati Uniti. "I colloqui si sono già arenati di nuovo, senza quasi nessun segnale o prospettiva di ripresa a breve, e la sfiducia tra Hamas e i negoziatori sta aumentando", ha dichiarato un mediatore arabo al corrente della situazione. 

 "Siamo a conoscenza di notizie che affermano che gli Stati Uniti hanno condotto attacchi aerei in Iraq oggi" ma "non sono vere. Gli Stati Uniti non hanno condotto attacchi aerei in Iraq oggi". Così le forze del Comando Centrale Usa su X, dopo l'esplosione che si è verificata la scorsa notte in una base militare di Baghdad.

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