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Strage nella centrale idroelettrica: individuata la sesta vittima, manca un solo disperso.

Cagliari, 12 Apr 2024 - I sommozzatori hanno individuato un nuovo corpo. Si tratta della sesta vittima della strage del bacino di Suviana: Alessandro D'Andrea, 37 anni, tecnico specializzato originario di Forcoli, un paese della provincia di Pisa, dove ha risieduto fino a tre anni fa prima di trasferirsi in Lombardia, insieme alla compagna, anche lei originaria della provincia di Pisa, per lavorare per la Voith di Cinisello Balsamo (Milano). Solo uno dei lavoratori risulta ancora disperso.

È stata identificata la quarta vittima della strage di Suviana. Lo comunica la Prefettura di Bologna. È Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò (Padova), lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro. Era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. La moglie è a Bargi. Il suo corpo è stato recuperato questa mattina insieme a quello di un altro disperso, quinta vittima, non ancora identificato. 

È stata identificata la quinta vittima della strage di Suviana. Lo comunica la Prefettura di Bologna. È Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano. Era un tecnico della Abb. Una vita trascorsa nella zona nord di Milano, fra Niguarda e Bicocca, una passione per l'Inter, una vita fatta di viaggi per lavoro.

Il suo corpo è stato recuperato questa mattina insieme a quello di un altro lavoratore, il padovano Adriano Scandellari. Si cercano ancora due dispersi: Alessandro D'Andrea, 37enne originario del Pisano, e Vincenzo Garzillo, 68 anni di Napoli.

Alla centrale idroelettrica di Bargi non c'erano problemi di sicurezza e nessuna catena di subappalti. Lo ha sottolineato l'AD di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, in un'intervista al Corriere della Sera.
"I lavori per aggiornare tecnologicamente la centrale sono partiti a settembre del 2022. Non erano lavori per riparare deficit di sicurezza o per far fronte a emergenze. Erano ampiamente pianificati", ha spiegato. "Successivamente, a dicembre del 2022 abbiamo fatto, in presenza dei rappresentanti sindacali come prevede la legge, una riunione su sicurezza, salute e ambiente relativa alle centrali idroelettriche di questa area d'Italia. La riunione si è conclusa con 11 pagine di verbale" e in quel verbale il rappresentante sicurezza e ambiente della Uil "si congratula e si dichiara soddisfatto del livello di attenzione dell'unità produttiva sulle tematiche relative alla sicurezza".

“Sono sbigottito, sbalordito da questo tipo di affermazioni che tenderei a definire calunniose”. Così l'Ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, a Porta a Porta dopo aver ascoltato l'intervista al segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che aveva ricordato che già dal 2022 il sindacato “aveva sollecitato interventi che garantivano una maggiore sicurezza in quel sito” della centrale di Suviana.

In merito ai subappalti, Bernabei sottolinea: "Noi siamo il committente. Ciascuna società a cui commissioniamo i lavori, all'interno di precise regole, può organizzare risorse e mezzi come ritiene più efficace per realizzare al meglio i lavori. Tenga conto che non è facile trovare personale altamente qualificato per questo tipo di attività. In questo caso, come ho già detto, abbiamo scelto società leader nel settore, cioè Abb, Siemens Energy e Voith. Abb ha fatto tutto con il suo personale, Siemens si è avvalsa anche di due aziende specializzate e Voith di una".
"Ricorrere a partner è normale, non è una eccezione - ha proseguito -. Ma non siamo di fronte a una catena di subappalti, come ho letto da più parti. Parlare di catena evoca più livelli stratificati di subappalto e invece qui abbiamo un solo livello. Noi come committenti affidiamo agli appaltatori la responsabilità di eseguire i lavori secondo criteri di qualità, per questo scegliamo i migliori".

Il Gruppo Enel ha avviato una raccolta fondi interna per dare la possibilità ai colleghi di esprimere il proprio cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti e a tutte le persone coinvolte nel grave incidente. Lo rende noto il gruppo energetico. “Grazie all'iniziativa, da domani, ogni collega potrà aderire con una donazione libera, destinando l'equivalente di ore del proprio lavoro. L'azienda esprime ancora il più profondo cordoglio per le famiglie delle vittime e desidera rinnovare il proprio sostegno al territorio e a tutta la comunità colpita”, conclude la nota.

Intanto, una squadra di psicologi è stata messa a disposizione dei parenti delle vittime e dei dispersi: qualcuno, riferiscono, non si muove da due giorni, non si alza da una sedia, non tocca cibo. In questi momenti drammatici, ai parenti dei dispersi è stata dedicata un'area riservata, una parte del cortile davanti alla centrale idroelettrica. Uno spazio in cui poter aspettare notizie, seguiti e affiancati da un team di psicologi messi a disposizione dalla Protezione civile e dalla Regione Emilia-Romagna.

"Non si può tacere di fronte a questo ennesimo inferno che si è scatenato dove si dovrebbe pensare solo a lavorare, per portare a casa uno stipendio e, possibilmente, nobilitare la quotidianità e l’esistenza proprie e della propria famiglia". Lo dice in una intervista in apertura de La Stampa il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, dopo la strage di Suviana.
"Ogni vittima nei luoghi di occupazione è uno scandalo - sottolinea Zuppi -. Non ci si può abituare all’idea che il lavoro, fonte di vita, conduca alla morte". E "per uscire dalla retorica di momenti di dolore troppo frequenti deve iniziare il tempo della responsabilità e della sicurezza, che non è un costo né un lusso, ma un dovere imprescindibile e indiscutibile. E si basino sulla giustizia nei confronti di ciò che è accaduto qui sull’Appennino tosco-emiliano come alle centinaia di vittime che ancora cadono - clamorosamente! - ogni anno".

Bisogna partire, sottolinea, "dalla manutenzione della sicurezza: solo così si può scongiurare quelle che mai sono solo fatalità. Le chiamiamo 'morti bianche', ma in realtà non sono bianche, perché sporcano le nostre coscienze".

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