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Bulgaria e Romania entrano nell’area Schengen. Adesione parziale: restano i controlli via terra per l’opposizione dell’Austria.

Cagliari, 31 Mar 2024 - Bulgaria e Romania diventano oggi membri dell'area Schengen: in entrambi gli Stati si applicheranno le norme Schengen, anche per quanto riguarda il rilascio dei visti, e saranno aboliti i controlli alle frontiere interne aeree e marittime, mentre resteranno ancora i controlli alle frontiere terrestri: l'Austria si è opposta, ponendo un veto. Vienna motiva la sua posizione ponendo l'accento sul pericolo di un afflusso di richiedenti asilo provenienti proprio da questi due paesi, i più poveri dell'Unione europea. 

Dopo 13 anni di attesa i due paesi diventano il 28esimo e 29esimo membro della vasta area europea di libera circolazione

Dallo scorso dicembre entrambi gli Stati membri hanno adottato tutte le misure necessarie per garantire un'agevole applicazione delle norme Schengen a partire dal 31 marzo 2024. I quadri di cooperazione lanciati all'inizio di marzo dalla Commissione europea insieme a Bulgaria e Romania si basano sull'attuazione riuscita dei progetti pilota per procedure rapide di asilo e rimpatrio. 

Con questi quadri di cooperazione, Romania e Bulgaria contribuiranno ulteriormente a rafforzare la cooperazione in materia di frontiere e migrazione, nonché agli sforzi europei congiunti per affrontare la sicurezza dell'Ue alle frontiere esterne e le sfide migratorie. Inoltre, è stata istituita un'iniziativa regionale sulla cooperazione di polizia tra gli Stati membri lungo le rotte dei Balcani occidentali e del Mediterraneo orientale, tra cui Bulgaria, Romania, Austria, Grecia, Ungheria e Slovacchia. 

Ciò consentirà di affrontare le sfide correlate congiuntamente e in modo sostenibile, anche per quanto riguarda la criminalità transfrontaliera.

"La Bulgaria e la Romania hanno costantemente dimostrato un elevato livello di impegno nel garantire un'adeguata protezione delle frontiere esterne dell'Ue e hanno costantemente agito come contributori chiave alla sicurezza interna dello spazio Schengen", ha sottolineato la Commissione europea. 

Il Consiglio europeo dovrà quindi prendere una decisione per fissare una data per l'abolizione dei controlli alle frontiere terrestri interne tra Bulgaria, Romania e gli altri paesi Schengen. La Commissione continuerà a fornire tutto il sostegno necessario alla presidenza del Consiglio per garantire che una decisione sulle frontiere terrestri possa essere presa nel 2024.

Fin dal 2011, la Commissione ha ritenuto che Bulgaria e Romania soddisfacessero tutte le condizioni per entrare a far parte integrante dello spazio Schengen, una delle conquiste più apprezzate dai cittadini dell'Unione europea. Cominciato nel 1985 come progetto intergovernativo fra Germania, Belgio, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi, si è poi allargato fino a comprendere quasi tutti i Paesi dell'Unione europea. Ne restano ancora esclusi Cipro e l'Irlanda, mentre ne fanno parte alcuni Paesi non Ue: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, accoglie “con favore l’abolizione dei controlli alle frontiere aeree e marittime interne” per Bulgaria e Romania che oggi "entrano a far parte della famiglia Schengen". Su X, la presidente parla di quello che è «un grande successo per i popoli di entrambi i paesi", aggiungendo che «ne beneficiano anche milioni di cittadini dell’Ue in tutta Europa" e concludendo che questo “rende lo spazio Schengen ancora più forte”.

"Oggi diamo il benvenuto alla Romania e alla Bulgaria nell'area Schengen e aboliamo i controlli alle frontiere aeree e marittime. Ciò stimolerà i viaggi, il commercio e il turismo e rafforzerà ulteriormente il nostro mercato interno dell’Ue». Così su X il presidente del consiglio europeo, Charles Michel.

"Romania, Bulgaria, benvenute nell'area Schengen! Oggi è un giorno storico per i popoli della Romania e della
Bulgaria e per tutti gli europei. Continuiamo ad muoverci insieme per un’Europa unita, sicura e ancora più protetta". Lo ha scritto su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

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