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La Corte internazionale di Giustizia: “Israele garantisca aiuti umanitari senza restrizioni”.

Cagliari, 29 Mar 2024 - Joe Biden ha affermato che l'Arabia Saudita e altri Paesi arabi sono "pronti a riconoscere pienamente Israele" in una conversazione durante l'evento di raccolta fondi alla Radio City Hall di New York, come hanno riferito i giornalisti presenti citati dalla Cnn. "Non entrerò nei dettagli, ma ho lavorato con i sauditi e con tutti gli altri Paesi arabi, inclusi Egitto, Giordania e Qatar. Sono pronti a riconoscere pienamente Israele per prima volta", ha detto Biden, "ma deve esserci un piano post-Gaza, e deve esserci una soluzione a 2 Stati, non avviene oggi, ma deve esserci un progresso, penso che possiamo farlo", ha affermato.

"Ci sono troppe vittime innocenti, israeliane e palestinesi. Dobbiamo fornire più cibo, medicine e rifornimenti per i palestinesi". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlando della guerra nella Striscia di Gaza durante un evento di raccolta fondi a New York.  Biden ha sottolineato che “non possiamo dimenticare che è in gioco l'esistenza stessa di Israele. Gli israeliani sono stati massacrati.  Immaginate se ciò accadesse negli Stati Uniti. È comprensibile che Israele abbia una rabbia così profonda. Ma dobbiamo fermare lo sforzo bellico che causa una significativa morte di civili innocenti”.

Le forze armate israeliane continuano i loro attacchi sul centro della Striscia di Gaza e sull'ospedale di Shifa: lo confermano sul loro profilo Telegram le stesse IDF. In particolare, si legge, "continua la mirata attività operativa nell'area dell'ospedale di Shifa", cercando di "limitare i danni ai civili, ai pazienti, alle equipe mediche e alle attrezzature mediche". Nelle ultime 24 ore, i soldati israeliani hanno "eliminato terroristi e localizzato armi e infrastrutture terroristiche nell'area". In particolare, in un raid nell'ospedale e' stato ucciso "uno dei massimi comandanti del gruppo terroristico Hamas". Quanto al centro della Striscia, l'intelligence dell'IDF riferisce che sono stati distrutti "numerosi razzi puntati verso Israele". "Durante una delle attività, le truppe hanno identificato una cellula terroristica in un complesso vicino e un aereo da caccia dell'IDF ha preso di mira ed eliminato la cellula terroristica. Le truppe hanno inoltre identificato altri terroristi nella loro zona e li hanno eliminati". Continuano anche le operazioni "nelle aree di Al Amal e Al Qarara a Khan Yunis".

Il Giappone ha deciso di tornare a finanziare l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) dopo la decisione di sospendere i fondi per le accuse che alcuni suoi dipendenti fossero coinvolti nell'attacco di Hamas del 7 ottobre. Molti Paesi avevano interrotto il sostegno quando, a fine gennaio, Israele ha affermato che 12 dei 13.000 dipendenti dell'Unrwa a Gaza avevano partecipato al violento attacco che provocò 1.200 morti e diede il via al conflitto dove erano coinvolti nell'attacco mortale di Hamas del 7 ottobre. La decisione di Tokyo avviene dopo che la Corte internazionale di giustizia dell'Aia ha disposto che Israele consenta il passaggio più consistente di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, avvertendo che nel territorio colpito dalle bombe israeliana da ormai quasi 6 mesi "la carestia non è più un rischio, ma è una realtà".  Per questa ragione, la Corte ha chiesto che Israele adotti "tutte le misure necessarie ed efficaci per garantire, senza indugio" la fornitura "dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria urgentemente necessari".

Il Ministero degli Esteri francese stanzia 30 milioni di euro a favore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ma non dice quando verranno versati. L'agenzia delle Nazioni Unite è entrata in crisi dopo che Israele ha accusato una dozzina dei 13.000 dipendenti dell'Unrwa a Gaza di essere coinvolti nell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre dello scorso anno. Molti Paesi, compresi gli Stati Uniti, hanno sospeso i loro contributi.

L'esercito siriano afferma che attacchi aerei israeliani vicino alla città settentrionale di Aleppo hanno ucciso e ferito diverse persone e causato danni materiali. L'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna, un osservatorio di guerra dell'opposizione, ha fatto sapere che gli attacchi israeliani hanno colpito i depositi missilistici del gruppo militante libanese Hezbollah nel sobborgo meridionale di Jibreen, vicino all'aeroporto internazionale di Aleppo. Decine di soldati sono rimasti uccisi o feriti negli attacchi. I media statali siriani hanno citato un funzionario militare anonimo, il quale ha affermato che i raid di Israele sono coincisi con gli attacchi di droni da parte di gruppi ribelli siriani contro obiettivi civili ad Aleppo e nei suoi sobborghi. Non è stato fornito un numero esatto delle vittime.

La ministra per la Cooperazione allo sviluppo belga Caroline Gennez ha affermato che "Israele deve smettere di affamare i civili e consentire" alla Striscia di Gaza "di ricevere aiuti umanitari sufficienti".   Ripubblicando sul suo account X la dichiarazione della Corte internazionale di giustizia che ieri ha ordinato allo Stato ebraico di scongiurare la "diffusione della carestia e della fame" garantendo la "fornitura senza ostacoli" di aiuti e servizi di base nell'enclave palestinese, la Gennez ha sottolineato che "la fame come arma di guerra è una flagrante violazione del diritto internazionale".

"Dobbiamo mantenere alta la pressione affinché domani venga riconosciuto lo Stato palestinese nell'agenda del governo", ha concluso la ministra nel post pubblicato ieri sera.

La Francia sta diffondendo una bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiede un cessate-il-fuoco immediato a Gaza e il riconoscimento di uno Stato palestinese. La bozza comprende anche una condanna di Hamas, a differenza della risoluzione approvata all'inizio della settimana, e un appello per il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele il 7 ottobre. 

L'inviato di Israele alle Nazioni Unite ha detto a Channel 12 che la proposta francese "fa il gioco di Hamas e premia il terrorismo". La proposta, sostiene, "viola tutti i principi dei negoziati e promuove il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese", aggiungendo che Israele "si opporrà fermamente a questa terribile proposta". La Francia ha sostenuto un cessate-il-fuoco permanente tra Israele e Hamas, mentre gli Stati Uniti, principale alleato di Israele, hanno recentemente fatto approvare una risoluzione del Consiglio di sicurezza che chiede un cessate-il-fuoco durante il mese di Ramadan e il rilascio di tutti gli ostaggi.

Responsabili del governo americano stanno esplorando opzioni per finanziare una forza multinazionale o guidata dai palestinesi per "stabilizzare" Gaza una volta terminata l'invasione israeliana. Lo riferisce Politico, citando funzionari della Casa Bianca e del Pentagono. 

I colloqui includono la Casa Bianca, il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento di Stato da parte americana e le loro controparti straniere, afferma Politico. 
"Stiamo lavorando con i partner su vari scenari per la governance provvisoria e le strutture di sicurezza a Gaza una volta che la crisi si sarà ritirata", dichiara un alto funzionario della Casa Bianca. Le opzioni in discussione non riguardano la presenza americana sul terreno. Il Pentagono fornirà una parte dei finanziamenti, mentre il resto verrà dai partner di Washington, nessuno dei quali ha confermato la partecipazione. Secondo quanto riferito, Israele è riluttante a discutere gli accordi del 'day after' per Gaza. I funzionari Usa affermano che potrebbero volerci settimane o mesi prima che gli Stati Uniti e i loro partner approvino qualsiasi piano perché i Paesi del Medio Oriente hanno detto agli Stati Uniti che prenderanno in considerazione la partecipazione solo quando avranno visto un serio impegno per una soluzione a due Stati.

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