Cagliari, 19 Mar 2024 - "Nel prossimo futuro, le aziende europee saranno in grado di produrre la quantità necessaria di munizioni per ricostituire le scorte dei Paesi europei e per fornirle all'Ucraina": lo ha affermato il presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel, in un'intervista a Radio Liberty.
La Repubblica Ceca sta cercando di fornire munizioni all'Ucraina "il più rapidamente possibile", ha aggiunto, sottolineando che "la produzione del numero richiesto di proiettili richiede tempo. Ciò richiede un aumento della nostra capacità produttiva. Ma l'Ucraina ha bisogno di munizioni adesso. Non possiamo aspettare le aziende europee, quindi stiamo cercando di trovare munizioni ovunque possibile".
l ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha annunciato mercoledì scorso che i primi proiettili della Repubblica Ceca inizieranno ad arrivare "nel prossimo futuro. E poi, nel corso dell'anno, continueranno ad arrivare nuovi lotti".
"Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra". Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un intervento su alcuni quotidiani internazionali, tra cui La Stampa. "A due anni dall'inizio della guerra è ormai chiaro che la Russia non si fermerà in Ucraina, così come non si è fermata 10 anni fa in Crimea", ha dteto Michel. "La Russia rappresenta una seria minaccia militare per il nostro continente europeo e per la sicurezza globale. Se la risposta dell'Ue non sarà adeguata e se non forniamo all'Ucraina sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo i prossimi", ha aggiunto. Secondo Michel, "dobbiamo quindi essere pronti a difenderci e passare a una modalità di 'economia di guerra'". "E' giunto il momento di assumerci la responsabilità della nostra propria sicurezza. Non possiamo più contare sugli altri o essere in balia dei cicli elettorali negli Stati Uniti o altrove", ha insistito Michel. "Dobbiamo rafforzare la nostra capacità, sia per l'Ucraina che per l'Europa, di difendere il mondo democratico. Un'Europa più forte contribuirà anche a rafforzare l'alleanza Nato e potenzierà la nostra difesa collettiva".
Il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin oggi cercherà di convincere gli alleati europei che l'amministrazione Biden è ancora impegnata a sostenere l'Ucraina, anche se Washington ha sostanzialmente esaurito i fondi per continuare ad armare Kiev e ci sono pochi segnali che il Congresso si muoverà per rimpinguarli. Lo riferisce la Reuters. Il presidente repubblicano della Camera dei Rappresentanti, Mike Johnson, si è finora rifiutato di convocare una seduta per il voto su una proposta di legge che prevederebbe altri 60 miliardi di dollari per l'Ucraina e la Casa Bianca si è affannata a trovare il modo di inviare assistenza a Kiev, che sta combattendo contro le forze russe da più di due anni. Austin guiderà l'incontro mensile noto come Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina (UDCG), che si tiene presso la base aerea di Ramstein in Germania, composto da circa 50 alleati che stanno sostenendo militarmente l'Ucraina. "Credo che i nostri alleati siano perfettamente consapevoli della nostra situazione finanziaria e gli ucraini più di tutti, a causa delle carenze che derivano dalla nostra incapacità di rifornirli", ha dichiarato un alto funzionario della difesa statunitense, parlando a condizione di anonimato. La scorsa settimana l'amministrazione Biden ha dichiarato che avrebbe inviato 300 milioni di dollari in assistenza militare all'Ucraina, ma ha aggiunto che si trattava di una mossa straordinaria dopo aver ottenuto risparmi inaspettati dai contratti militari stipulati dal Pentagono. I funzionari non hanno escluso la possibilità di trovare ulteriori risparmi, ma affermano che l'importo non sarebbe sufficiente a compensare la mancanza di azione del Congresso. Secondo gli esperti, Austin dovrà affrontare un pubblico scettico in Europa.
In una conferenza stampa congiunta a Berlino venerdì scorso, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro polacco Donald Tusk hanno ribadito il loro sostegno all'Ucraina, le cui truppe, che stanno scontando una carenza di munizioni, devono affrontare le battaglie più difficili dai primi giorni dell'invasione russa di due anni fa. Il sostegno dell'Europa è diventato sempre più importante, dal momento che Biden non è riuscito a far passare al Congresso un grosso pacchetto di aiuti per l'Ucraina e gran parte delle sue energie in politica estera sono concentrate sulla guerra a Gaza.
il presidente russo Vladimir Putin sta cercando di sfruttare gli alti livelli “dell’auto plebiscito” alle urne (le urne contenevano le schede elettorali già precompilate) e il sostegno alla sua candidatura presidenziale per creare le condizioni per una guerra prolungata in Ucraina: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw). Putin ha affermato che non si aspettava risultati elettorali così elevati nell'Ucraina occupata (88,12%-95,23% secondo la Commissione elettorale russa), sottolineando che l'esito del voto dimostra la "gratitudine" della popolazione dei territori ucraini occupati "per la protezione russa", ricorda il centro studi statunitense. Pertanto, il leader russo ha dichiarato che Mosca farà di tutto per garantire la "protezione" dell'Ucraina occupata. Putin, concludono gli esperti, vuole probabilmente creare le condizioni che giustifichino un conflitto prolungato e un'occupazione a lungo termine dell'Ucraina con il pretesto di "proteggere" i civili che sono in pericolo solo a causa dell'invasione russa.











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