Gaza, 19 Mar 2024 – Genocidio di donne e bambini. Uomini adulti pochi. Perché o nelle prigioni israeliane o morti, ucciso dai nazi-fascista coloni che voglio la terrà che li ha salvati quando nessuno li voleva. E se hanno una patria devono dire grazie solo ai palestinesi che si sono tagliati un pezzo della loro sacrosanta terra e donata agli ingrati aggressori.
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha avvertito che la "pressione internazionale" non impedirà a Israele di lanciare la sua offensiva a Rafah, nel sud di Gaza, dove secondo l'Onu vivono più di 1,5 milioni di palestinesi. "Nessuna pressione internazionale ci impedirà di raggiungere tutti gli obiettivi della nostra guerra" contro il movimento islamico palestinese Hamas, ha dichiarato in una dichiarazione del suo gabinetto. "Agiremo a Rafah, ci vorrà qualche settimana, ma accadrà", ha aggiunto durante una riunione del suo governo. Tutto questo mentre ripartono i negoziati a Doha.
L'esercito israeliano ha annunciato nella notte un'offensiva in corso contro l'ospedale di al-Shifa, a Gaza City.
I soldati "stanno portando avanti in questo momento un'operazione mirata nella zona di al-Shifa", precisa il comunicato. "L'operazione si basa su informazioni che indicano l'uso dell'ospedale da parte di alti ufficiali di Hamas".
Testimoni sul posto hanno confermato all'agenzia francese AFP che "operazioni aeree" sono in corso nel quartiere di al-Rimal, dove si trova l'ospedale, e la presenza di carri armati che circondano l'edificio.
E sempre la scorsa notte le truppe israeliane presso l'ospedale Al-Shifa di Gaza City sono finite sotto il fuoco di proiettili sparati "da terroristi all'interno del complesso ospedaliero": lo hanno riferito l'Idf, l'esercito israeliano, e lo Shin Bet in una nota. Le forze di sicurezza israeliane "hanno risposto al fuoco e hanno colpito i terroristi", si legge ancora nella dichiarazione.
Il governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha denunciato l'incursione dell'esercito israeliano nell'ospedale di Al-Shifa con carri armati, droni e armi, sostenendo che sparare all'interno del nosocomio è "un crimine di guerra" che "minaccia la vita di migliaia di persone all'interno del complesso medico".
Ha anche invitato "le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali e tutti i Paesi del mondo libero a intervenire urgentemente per fermare Israele". Secondo i media palestinesi, mentre i carri armati israeliani stazionano al cancello principale dell'ospedale, ha preso fuoco a causa del bombardamento l'edificio chirurgico specializzato all'interno del complesso, come riferisce l'emittente pan-araba al-Jazeera.
In un rapporto pubblicato lunedì la Ong Oxfam accusa Israele di aver "ostacolato deliberatamente" l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Nel rapporto si parla di aiuti alimentari ma anche di attrezzature mediche, in violazione del diritto internazionale umanitario.
"Nonostante la sua responsabilità come potenza occupante, le pratiche e le decisioni di Israele continuano a bloccare e prevenire sistematicamente e deliberatamente qualsiasi risposta umanitaria internazionale significativa nella Striscia di Gaza", scrive Oxfam. La ONG denuncia in particolare i protocolli di controllo degli aiuti - che sono “ingiusti e inefficaci", creando ritardi di "venti giorni in media" per l'accesso ai camion nel territorio palestinese - e gli “attacchi” diretti contro il personale umanitario, le strutture umanitarie e i convogli umanitari.
Oxfam critica anche il blocco “quotidiano” di apparecchiature erroneamente qualificate "a duplice uso", cioè considerate idonee anche a scopi militari. Spiega che sono state respinti "senza motivo" contenitori per l'acqua o kit per le analisi dell'acqua. Soggette a restrizioni anche attrezzature essenziali per il personale umanitario, come dispositivi di protezione personale o generatori di corrente. Secondo l'ONG, nel mese di febbraio sono entrati a Gaza 2.874 camion, ovvero “solo il 20% degli aiuti” che arrivavano prima del 7 ottobre.
L'Unicef ha reso noto che oltre 13.000 bambini sono stati uccisi a Gaza durante l'offensiva israeliana, aggiungendo che molti bambini soffrono di grave malnutrizione e non hanno "nemmeno l'energia per piangere". "Altre migliaia sono rimaste ferite o non riusciamo nemmeno a determinare dove siano. Potrebbero essere bloccate sotto le macerie... Non registriamo questo tasso di mortalità tra i bambini in quasi nessun altro conflitto nel mondo", ha affermato il direttore esecutivo dell'Unicef Catherine Russell a "Face the Nation" di CBS News.
"Non possiamo restare a guardare i palestinesi morire di fame". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in una dichiarazione congiunta con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a seguito di un incontro tra i due a Gerusalemme.
Secondo Scholz, bisogna aumentare la quantità ed il ritmo degli aiuti umanitari che entrano nella Striscia di Gaza. "Il terrorismo non può essere fermato solo con mezzi militari, è necessaria anche un'azione politica - ha aggiunto - Crediamo che l'accesso degli aiuti umanitari e la loro distribuzione all'interno della Striscia debbano essere migliorati".
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi durante l'incontro al Cairo con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha "sottolineato la necessità di raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e ha riaffermato il rifiuto dell'Egitto dello sfollamento forzato dei palestinesi fuori dalla loro terra, cosa che non permetterà". Lo comunica la presidenza egiziana. Al-Sisi e von der Leyen, si legge nella nota, "hanno discusso diversi fascicoli di cooperazione bilaterale, tra cui l'attesa firma del documento di dichiarazione politica congiunta per elevare le relazioni tra l'Egitto e l'Unione europea al livello di 'partnership strategico e globale". Inoltre hanno esaminato gli sviluppi della situazione nella regione.











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