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Odessa, la strage dei soccorritori. Drone di Kiev, esplode una raffineria a sud-ovest di Mosca.

Kiev, 15 Mar 2024 – Non vi sarà nessuna sorpresa nelle elezioni presidenziali in Russo. Il vincitore autoproclamato è il dittatore e criminale di guerra Putin che si è costruito solo per lui, senza rivali, o marionette presentate dal suo partito, o ucciso se ritenuti fastidiosi. Quindi domenica sera, vi sarà un unico vincitore: Putin, che sicuramente avrà una percentuale che oscillerà tra il 70-80 percento. Quindi non dai seggi non uscirà altro che il risultato già precompilato.

Le elezioni presidenziale russo sono state imposte anche nei cosiddetti ‘Nuovi Territori’, ovvero nelle parti di Ucraina controllate dai russi e dichiarate annesse da settembre 2022. Per la prima volta, 23 soggetti della Federazione e la Crimea possono votare via internet: cosa che alimenta timori di più facili brogli rispetto a risultati e affluenza. Si vota anche all'estero, compresi i ‘Paesi ostili’ come l'Italia. Putin è sicuro di ottenere il quinto mandato. 

Tra i nomi presenti sulla scheda elettorale ci sono, oltre al Presidente in carica: Nikolay Karitonov, 75 anni, candidato del Partito Comunista (Kprf); Leonid Slutsky, 56 anni, candidato del partito Liberal-democratico orfano dello storico leader Vladimir Zhrinovsky e Vladislav Davankov, 39 anni, in politica dal 2020 e prima uomo d'affari, zanzare politiche messi lì per dare una parvenza di elezioni democratiche.

I tre ‘sfidanti’, che già siedono in Parlamento, fanno parte della cosiddetta opposizione sistemica (una farsa) contro il partito governativo Russia Unita.

Si è conclusa in Russia la prima giornata di votazioni per le presidenziali che si terranno fino a domenica. Secondo la Commissione elettorale centrale, citata da Rbc, l'affluenza alle urne in tutto il Paese è stata del35,67% alle 21 ora di Mosca (le 19 in Italia). I seggi elettorali sono stati chiusi nella regione di Kaliningrad.   Nel 2018, quando le elezioni si svolsero in una sola giornata, il dato finale dell'affluenza era stato di poco più del 67 per cento.

Tredici persone sono state arrestate in Russia, nel primo giorno delle elezioni presidenziali, per aver danneggiato i seggi elettorali o tentato di incendiarli, secondo le autorità. Lo riporta Le Monde. Il motivo di questi atti non è chiaro e non è stato accertato che si tratti di proteste contro il governo. L'Ong Ovd-Info ha sollevato la possibilità di truffe telefoniche, comuni in Russia, in cambio di una promessa di risarcimento finanziario, del tipo riportato da Le Monde lo scorso maggio. La presidente della commissione elettorale, Ella Pamfilova, ha dichiarato che gli autori di questi atti hanno agito sulla base della promessa di denaro da parte di "bastardi all'estero".

La Commissione elettorale centrale russa ha definito "terrorismo" la distruzione delle urne e gli episodi vandalici ai seggi nel primo giorno delle presidenziali, che si chiuderanno domenica. "Sono passati dalla lotta per il potere con metodi costituzionali alla lotta per il potere attraverso il terrorismo", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione elettorale centrale, Nikolai Bulaev, che ha chiesto pene "dure". Lo riporta Kommersant.

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha criticato la Russia per aver tenuto elezioni presidenziali nelle zone occupate dell'Ucraina. Guterres "condanna gli sforzi" di Mosca "di tenere le elezioni presidenziali nelle zone dell'Ucraina occupate" dalle truppe russe, ha riferito il portavoce, aggiungendo che il "tentativo di annessione illegale" di quelle regioni "non ha alcuna validità" secondo il diritto internazionale.

Volodymyr Zelensky è intervenuto su Telegram sul doppio attacco russo di oggi a Odessa, nel quale sono morte almeno 20 persone: "Sono grato a tutti coloro che stanno sostenendo le persone e salvando vite umane. Sono grato a tutti i poliziotti, al Servizio di Emergenza dello Stato, ai medici, ai volontari e ai servizi di pubblica utilità. Ho dato istruzioni alle autorità regionali di sostenere pienamente tutte le vittime. Le nostre Forze di Difesa faranno di tutto per far sì che gli assassini russi sentano la nostra giusta reazione. Ringrazio tutti coloro che lavorano per il nostro Paese e il nostro popolo. Ringrazio tutti coloro che combattono per l'Ucraina! Gloria all'Ucraina!"

"Il terrore russo a Odessa è un segno della debolezza del nemico, che combatte i civili ucraini in un momento in cui non può garantire la sicurezza delle persone sul proprio territorio". Così il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, in un post su X, dopo l'attacco russo che ha colpito la città sul Mar Nero.

Il bilancio delle vittime dell'attacco missilistico russo sulla città meridionale ucraina di Odessa è salito ad almeno 20 e almeno 75 sono i feriti, ha dichiarato il governatore regionale alla TV nazionale. Il governatore ha dichiarato che alcuni residenti sono stati colpiti da tagli alla fornitura di gas ed elettricità.

Polonia, Germania e Francia parlano con una sola voce sulle questioni di sicurezza e non ci sono divisioni tra loro, ha detto venerdì il primo ministro polacco durante una visita a Berlino. "L'incontro di oggi dimostra chiaramente che alcune voci maligne che parlano di differenze tra le capitali europee sono molto esagerate", ha detto Donald Tusk dopo un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. "Oggi abbiamo parlato con una sola voce, soprattutto della sicurezza del nostro continente".

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato una coalizione degli alleati dell'Ucraina sulle armi a lungo raggio, in conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron e il premier polacco Donald Tusk dopo un incontro del cosiddetto Triangolo di Weimar. "L’Ucraina sarà sostenuta "as long as it takes" (“per tutto il tempo necessario”), ha anche ribadito Scholz, utilizzando l'espressione in inglese, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro polacco, Donald Tusk. "Francia, Polonia e Germania lavoreranno a stretto contatto", ha affermato ancora Scholz, ricordando di aver avuto ieri "una lunga presentazione" con il presidente ucraino Volodymyr Zelenski e di aver discusso della situazione degli aiuti militari. Zelensky, sa che “può contare su di noi”, ha affermato il cancelliere tedesco.

"Per avere la pace dobbiamo avere il coraggio di dire che siamo pronti a usare i mezzi affinchè la Russia non vinca": parole, queste sul conflitto in Ucraina, pronunciate dal presidente francese Emmanuel Macron. L'occasione è stata un'intervista alle tv poco prima del suo vertice di oggi a Berlino con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro della Polonia Donald Tusk. Alcuni passaggi dell'intervista sono stati rilanciati da Macron sui suoi profili social. Il presidente ha detto tra l'altro: "Se oggi decidiamo di essere deboli, di fronte a qualcuno che ha oltrepassato ogni limite, e diciamo ingenuamente 'non andrò oltre questo o quello', non stiamo decidendo per la pace ma per la sconfitta". Alcuni giorni fa, Macron aveva detto di non escludere l'invio di truppe in Ucraina. Nell'ultima intervista, il presidente francese ha sottolineato che la distanza tra Strasburgo e Leopoli è di 1459 chilometri, aggiungendo: "La guerra non è lontana da noi". Su queste dichiarazioni è intervenuto oggi Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, citato dall'agenzia di stampa Novosti. Secondo il responsabile, "il fatto che la Russia sia un avversario per la Francia è ovvio". Peskov ha aggiunto che Parigi già "partecipa indirettamente alla guerra" e che, a giudicare dalle parole di Macron, "non è contraria ad aumentare il livello del proprio coinvolgimento".

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