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I funerali di Navalny a Mosca: migliaia in fila ore per omaggiare il nemico numero uno di Putin.

Mosca, 1 Mar 2024 – Nonostante il freddo, la neve, la polizia del regime che presidiava il funerale del nemico numero uno del sanguinario e criminale di guerra russo Putin, la gente si è presentata con il rischio di essere arrestata, in una moltitudine. E nonostante il termometro segnava zero gradi, a Maryno, nella periferia sud-est della capitale russa, una folla di almeno tremila persone si è radunata in una fila composta per rendere omaggio ad Alexei Navalny. Il corpo del nemico numero uno di Putin, dopo giorni di attesa, minacce e appelli di decine di artisti, è stato restituito alla famiglia che ha potuto celebrare funerali alla chiesa dell'icona della Madre di Dio 'allevia i miei dolori'. 

“La Russia sarà libera” hanno gridato le persone. E molte volte è stato scandito il suo nome tra gli applausi.

Il servizio funebre è stato "abbreviato" per ordini dall'alto; in chiesa sono riuscite a entrare solo 300 persone. Lo ha denunciato uno dei più stretti collaboratori dell'oppositore russo, Leonid Volkov. "Hanno fatto pressione sul parroco della chiesa, padre Anatoly Rodionov, e hanno chiesto che il servizio funebre si tenesse il più rapidamente possibile in modo che nessuno arrivasse", ha detto Volkov citando l'ex direttore delle riviste del Patriarcato di Mosca ed esperto di Chiesa, Serghei Chapnin.     

"C'è un ordine del Patriarcato di ridurre tutto al massimo", ha denunciato Chapnin. 

La cerimonia si è svolta a bara aperta, con il corpo dell'oppositore quasi del tutto ricoperto dai fiori bianchi e rossi. 

Tutto è stato osservato attentamente dalle forze dell'ordine, la folla è stata scortata passo passo e non ci sono stati disordini. Si temevano numerosi arresti, considerando che per molto meno in Russia le persone vengono fermate dalla polizia. Oltre 400 sono stati infatti arrestati in diverse città perché scesi in piazza nelle ore successive alla morte di Navalny nel carcere di Salekhard, nel profondo nord russo.

Si sono registrate "intimidazioni" nei confronti delle persone che hanno voluto "onorare la memoria di Navalny. Questo prova al mondo intero che la noncuranza del Cremlino per le vite umane va oltre la vita di una persona e che il regime russo è determinato a continuare a coprire l'assassinio di Navalny", perpetrato “sotto la supervisione del regime”, ha detto il portavoce dell'Ue per gli Affari Esteri Peter Stano a Bruxelles. A testimoniare la presenza dell'Occidente c'erano ai funerali anche rappresentanti diplomatici di Francia, Germania, Usa e Italia. 

Almeno una persona è stata arrestata, riferisce il gruppo Ovd-Info, aggiungendo che altre 22 persone sono state fermate nel momento in cui hanno tentato di uscire da casa e recarsi sul luogo delle cerimonie funebri.

Mentre in tutta la Russia gli arresti per le manifestazioni sono stati 45. 

La salma è stata tumulata nel cimitero Borisovskoye mentre veniva suonata My Way di Frank Sinatra seguita dalla sigla finale di Terminator 2, film molto amato dall'avvocato-blogger diventato faro del fronte anti-Putin in Russia.

La vedova, Yulia Navalnaya, che non ha potuto presenziare alle esequie perché rischia di essere arrestata, ha postato sui social in quegli stessi minuti un commovente video della loro travagliata vita insieme. “Grazie per 26 anni di assoluta felicità. Sì, anche per gli ultimi tre anni anni di felicità. Per avermi sempre sostenuto, per avermi fatto ridere anche dal carcere, per il fatto che mi hai sempre pensato.Non so come vivere senza di te, ma cercherò di renderti lassù felice per me e orgoglioso di me”, ha scritto Yulia. “Non so se riuscirò a sopportarlo oppure no, ma ci proverò. Ti amerò per sempre”.

"L'Ue esprime le sue condoglianze alla famiglia e agli amici di Alexei Navalny mentre viene sepolto. L'ambasciatore dell'Ue e altri diplomatici rendono omaggio. Le convinzioni di Navalny non scompariranno: le idee non possono essere torturate, avvelenate o uccise. Rimane un'ispirazione per molti in Russia e oltre". Lo ha scritto su X l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell.

A Roma i Radicali italiani hanno affisso nei pressi all'ambasciata russa una targa: "Via Navalny”, al posto di "Via Gaeta".

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