Cagliari, 20 Feb 2024 - Gli Usa annunceranno venerdì un pacchetto di importanti sanzioni alla Russia per la morte di Alexei Navalny: lo ha annunciato il coordinatore del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing. Le sanzioni "riterranno la Russia responsabile di ciò che è accaduto a Navalny e, francamente, di tutte le sue azioni nel corso di questa guerra feroce e brutale che infuria ormai da due anni" contro l'Ucraina, ha detto Kirby. Il funzionario Usa ha sottolineato che le sanzioni "aumenteranno la pressione" sul Cremlino.
Nel frattempo gli appelli dell'alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, per una "indagine internazionale indipendente" sulla morte del leader dell'opposizione russa sono stati fermamente contestati da Mosca, tramite il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: "Non accettiamo affatto tali richieste, soprattutto da parte del signor Borrell", ha detto Peskov in un briefing alla stampa.
Peskov ha inoltre dichiarato che Putin non avrebbe visto il filmato di ieri in cui Yulia Navalnaya afferma che continuerà il lavoro di suo marito. "No, il presidente non l'ha visto", ha detto Peskov ai giornalisti. Naturalmente, il portavoce del Cremlino ritiene “infondate e rozze” le accuse della moglie del dissidente contro il capo dello stato russo.
"Ma dato che Yulia Navalnaya è rimasta vedova da poco non commentiamo", ha detto Peskov. Al rappresentante del Cremlino è stato anche chiesto di commentare le parole di Navalnaya secondo cui il corpo di suo marito potrebbe non essere consegnato ai parenti a causa del desiderio di nascondere tracce di veleno. "Ad essere sincero non ho sentito" queste accuse, ma "se lo ha detto, allora, ancora una volta, queste non sono altro che accuse infondate. Perché non sono supportate da nulla, non confermate. E in questo caso, solo per ragioni etiche non posso valutare adeguatamente queste parole", ha detto Peskov.
Venerdì scorso, il 16 febbraio, la lettura del comunicato del Dipartimento penitenziario russo, che dava notizia della scomparsa della più importante figura dell’opposizione ha preso in tutto solo 28 secondi.
Yulia Navalnaya ha intanto chiesto all'Unione europea di non riconoscere le elezioni presidenziali che si svolgeranno il mese prossimo e alle quali Vladimir Putin si presenta per un quinto mandato. L'appello è stato lanciato ieri nel discorso ai ministri degli esteri a Bruxelles: "Un presidente che ha ucciso il suo principale avversario politico non può essere legittimo per definizione", afferma Navalnaya.
Ieri con un video sui social e prima di incontrare a Bruxelles i ministri degli esteri dell'Unione europea, Yulia Navalnaya, ha promesso di proseguire il lavoro del marito per una Russia libera e ha accusato Putin di essere il mandante dell'omicidio del marito.
Yulia è un'economista nata a Mosca nel 1976. L'incontro con Navalny nel 1998.
E su X Yulia ha scritto, prima che il suo account fosse inspiegabilmente sospeso: "I commenti dell'addetto stampa dell'assassino non mi interessano. Restituite il corpo di Alexei e lasciate che possa essere sepolto con dignità - ha aggiunto - non impedite alla gente di salutarlo.
Dopo qualche ora di sospensione l'account è stato riattivato nel primo pomeriggio del 20 febbraio. L'account Safety di X ha scritto che si era trattato di un errore
La Russia ha inserito nella sua lista di ricercati anche Oleg Navalny, fratello di Alexei, già da tempo accusato di essere un dissidente come il fratello.
Al coro delle accuse contro il leader del Cremlino si è unito anche l'oppositore russo attualmente in prigione Vladimir Kara-Murza: “Non conosco ancora i dettagli di quello che è successo, ma una cosa so con certezza e decisione: la responsabilità della morte di Aleksei Navalny ricade su Vladimir Putin. Perché Aleksei era il suo prigioniero personale”. Kara-Murza, 42 anni, è attualmente detenuto nella colonia penale Ik-7 di Omsk, dove sta scontando una condanna a 25 anni di carcere per spionaggio e notizie false sulle forze armate, anch'egli, come Navalny nel 2020, è stato avvelenato per ben due volte.
"Non ci sono solo gli avvelenatori del Secondo direttorato dell'Fsb che possono agire solo ai suoi ordini, ma anche gli inquirenti, le procure e i giudici che seguono casi e formulano verdetti, i funzionari delle carceri che creano condizioni di tortura", aggiunge Kara-Murza. "Quest'uomo si è portato dietro la morte per tutti i 25 anni in cui è stato al potere, a cominciare da quando persone che dormivano in pace nelle loro case sono state fatte saltare in aria la notte. Poi c'è stata la Cecenia, Nord Ost (il teatro Dubrovka, ndr), Beslan, la Georgia, la Siria, l'Ucraina", ha elencato, iniziando dagli ordigni esplosivi che fecero saltare in aria diversi palazzi quando ancora Putin era Premier, attentati velocemente attribuiti dalle autorità agli islamisti nel Caucaso.
Secondo Ilya Politkovsky, figlio di Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa nel 2006 a Mosca non ci sarebbe spazio per l’opposizione all’interno del territorio russo. "Tutti i leader verranno arrestati e incarcerati per casi di falsi crimini. Ma Yulia Navalnaya può essere la leader unitaria dell’opposizione russa in esilio. Lei è la scelta perfetta per questo. Personalmente credo fermamente in lei come leader unitaria per il suo background, i suoi punti di forza e i suoi valori". Così Ilya interpellato dall'agenzia LaPresse.
Ihar Lednik, uno dei leader socialdemocratici beilorussi, è morto in carcere. Lo scrive su X la la dissidente bielorussa Svetlana Tsikhanouskaya. "Ho il cuore spezzato per la morte del prigioniero politico Ihar Lednik, uno dei leader dei socialdemocratici bielorussi e un instancabile combattente per la libertà. Questa morte è un tragico simbolo della brutalità del regime di Lukashenko. Deve essere ritenuto responsabile di ogni morte, di ogni eroe perduto", afferma Tsikhanouskaya.
Lednik era stato arrestato nel 2022 e condannato a 3 anni per "diffamazione" contro Lukashenko.
Ora anche altro membro dell'opposizione russa, che si trova in carcere dove sta scontando una condanna a otto anni per aver pubblicato notizie sui crimini di guerra dell'esercito russo a Bucha, Ilya Yashin, ha affermato di temere per la sua vita. In una lettera dal carcere, Yashin ha scritto di aver appreso della morte di Navalny solo lunedì: "È difficile esprimere il mio shock. È difficile raccogliere i miei pensieri. Il dolore e l'orrore sono insopportabili". Yashin ha paragonato la morte di Navalny a quella del leader dell'opposizione Boris Nemtsov, ucciso a colpi di arma da fuoco vicino alle mura del Cremlino: "Ora entrambi i miei amici sono morti. Sento un buco nero dentro. E, naturalmente, comprendo i miei rischi. Sono dietro le sbarre, la mia vita è nelle mani di Putin ed è in pericolo. Ma continuerò a portare avanti la mia causa".
Lyudmila Navalnaya, madre di Alexei Navalny, in un appello video si è rivolto al presidente russo chiedendo la restituzione del corpo del figlio, morto lo scorso 16 febbraio. Lo riporta Sky news Uk. "Vladimir Putin - ha affermato la madre dell'oppositore russo - fammi finalmente vedere mio figlio".
Lyudmila Navalnaya ha registrato il video fuori dalla colonia penale IK-3 in Siberia, dove è morto il figlio. "Non posso vederlo da cinque giorni", ha raccontato la madre di Navalny, "il corpo non mi è stato consegnato, non mi è stato detto dove si trova". Poi il messaggio al presidente russo: "Mi rivolgo a te, Vladimir Putin. La soluzione della questione dipende solo da te. Fammi finalmente vedere mio figlio. Chiedo che il corpo di Alexei mi venga immediatamente restituito in modo che io possa seppellirlo in modo umano".
Il ministero degli Esteri sloveno ha convocato l'ambasciatore russo a Lubiana, Timur Eyvazov, per colloqui in seguito alla morte del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny. Lo riporta l'agenzia di stampa slovena Sta, che precisa che maggiori dettagli sulla convocazione sono attesi durante la giornata.
E in Italia la morte di Alexei Navalny, dopo la fiaccolata bipartisan di ieri al Campidoglio, crea ancora polemica politica. Stamane il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, in un intervista radiofonica, ha affermato di capire la posizione della moglie di Navalny, "bisogna fare chiarezza. Però la chiarezza la fanno i medici e i giudici".
Salvini ha poi minimizzato le contestazioni di ieri sera alla manifestazione a Roma: "Contestazioni da parte della sinistra ci sono tutti i giorni, sulla Tav, sul Ponte sullo stretto, sulla riforma del fisco e della giustizia. Ieri eravamo in piazza per chiedere chiarezza e la fine di tutti i conflitti aperti", in Ucraina, in Medio oriente e nel mar Rosso.
A stretto giro, tra tanti esponenti dell'opposizione, ha parlato Carlo Calenda, promotore della manifestazione di Roma: “Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell'accordo con il partito di Putin, Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l'UE”.
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