Roma, 29 Gen 2024 - Iniziato ufficialmente ieri sera con una cena al Quirinale, il vertice è un passo fondamentale della strategia politica internazionale del nostro governo: sarà reso noto il più volte annunciato “Piano Mattei” per l'Africa di cui, ad oggi, conosciamo come è stata strutturata la cabina di regia. Si tratta di un progetto estremamente ambizioso che punta a stringere legami sul fronte degli approvvigionamenti energetici (l'Eni è in prima fila): “L’energia è uno dei pilastri del Piano Mattei per l’Africa, il piano di cooperazione e sviluppo su cui l’Italia sta lavorando con grande determinazione per costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi e sostenere la sicurezza energetica dei Paesi africani e del Mediterraneo”, come ha detto la premier Gorgia Meloni alla Cop28 di Dubai lo scorso dicembre.
L'Italia, che presiede il G7 nel primo semestre dell'anno, si è impegnata a fare dello sviluppo africano un tema centrale del suo mandato. È la prima volta che la Conferenza Italia-Africa, finora svolta sempre a livello ministeriale, viene elevata a rango di vertice di Capi di Stato e di Governo; ed è il primo appuntamento internazionale che si svolge in Italia dall'avvio presidenza del G7, utile a sottolineare l'importanza che l'Italia dà al partenariato con le nazioni del Continente africano.
“Enrico Mattei è stato un grande italiano, un grande europeo e un vero amico dell'Africa. Ha capito, prima degli altri, che la tua forza è la nostra forza, e viceversa. E la sua eredità continua a vivere. Oggi i nostri Continenti stanno costruendo un vero partenariato vantaggioso per tutti, con benefici per l'Africa, per l'Europa e per il mondo” ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
“Dobbiamo dare un giro di vite ai trafficanti che commerciano esseri umani. Porre fine al loro terribile traffico. E parallelamente costruire alternative legali a queste rotte mortali. Negli ultimi mesi, abbiamo lavorato a stretto contatto con Costa d'Avorio, Gambia, Mauritania e Senegal. Il nostro approccio è chiaro. Noi siamo pronti a offrire maggiori opportunità per venire in Europa legalmente in modo che le persone possano muoversi, imparare e riportare a casa le nuove competenze. La mobilità deve essere gestita dalla legge, non dai trafficanti” ha detto tra le altre cose la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al vertice Italia-Africa.
La vicesegretaria generale dell'Onu, Amina Mohammed, al vertice Italia-Africa, rileva il “fallimento dell'Agenda 2030: senza una dinamica forte, non riusciremo a sviluppare le energie rinnovabili. Il deficit finanziario è enorme e si sta aggravando”. Per Mohammed, “la via da perseguire è sempre stata chiara: approvare lo stanziamento di 500 miliardi all'anno, ma soprattutto promuovere progressi in settori chiave per lo sviluppo. L'Italia si impegna a sostenere elementi chiave, come la digitalizzazione”.
Amina Mohammed ha sostenuto che bisogna puntare a costituire della “partnership solide con l'Africa” e “auspico il coinvolgimento del governo italiano perché queste partnership diventino realtà e perché possa esortare i Paesi del G7 a fare altrettanto”. La vicesegretaria Onu ha sottolineato che l'attuazione del Piano Mattei sarà un beneficio sia per l'Italia che per i Paesi africani.
“L'Africa ha tutte le carte in regola per diventare la prossima potenza economica globale, pioniera nelle destinazioni turistiche emergenti e green-tech e leader nella transizione digitale. Quasi mezzo miliardo di consumatori in Africa pagano già su piattaforme di telefonia mobile lanciate da talenti locali. Nel settore energetico è un continente senza rivali. L'Europa deve affrontare una sfida in termini di approvvigionamento energetico e l'Africa ha il potenziale per essere un enorme fornitore di energia rinnovabile e verde. Ciò vale anche per le materie prime e le terre rare. Possiamo crescere insieme, in modo sostenibile, non a scapito l'uno dell'altro”. Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, nel suo intervento al Summit Italia-Africa. “I continenti europeo e africano hanno un anche interesse comune quando si tratta di questioni di sicurezza. I recenti sviluppi hanno sottolineato quelli relativi alle nostre reti commerciali. Quindi, quando affermiamo che l'Africa deve prendere il posto che le spetta al tavolo come partner - da pari a pari -, questo non deve essere confuso con una sorta di mal interpretata filantropia europea. Non si tratta del tentativo degli europei di riscrivere la storia”, ha aggiunto Metsola. “Si tratta piuttosto della consapevolezza che i nostri continenti, i nostri Paesi e i nostri popoli hanno bisogno gli uni degli altri per emergere più forti dalle sfide globali e per favorire la crescita economica. Una vittoria per tutti. L'Africa ha tutto ciò di cui ha bisogno per realizzare il suo vasto potenziale e l'Europa può essere un partner. Prendiamo ad esempio la regione del Mediterraneo. Il potenziale che ha per tornare al suo antico splendore come centro per affari, scambio di beni, servizi, turismo e idee è illimitato”, ha evidenziato ancora la presidente del Parlamento europeo.
“Quando l'Africa prospera, l'Europa prospera e il mondo prospera. Ed Enrico Mattei aveva capito per primo che c'è più forza nelle nazioni che collaborano, piuttosto che quando lavorano l'una contro l'altra”. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, al vertice Italia-Africa. Metsola nel suo intervento ha tenuto a ringraziare Meloni e Tajani per un “vero e proprio cambiamento di mentalità atteso da tempo” nei rapporti con l'Africa.
Infine in tarda mattinata venticinque capi di Stato e di governo e decine di delegazioni ministeriali, i vertici delle istituzioni europee, la presidenza di turno dell'Unione Africana e il vicesegretario delle Nazioni Unite. I partecipanti al vertice 'Italia-Africa, un ponte per una crescita comune', sono arrivati alla spicciolata a palazzo Madama dove a breve inizierà la conferenza. Gli ospiti sono stati accolti dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani all'ingresso della sede del Senato e all'interno dalla premier Giorgia Meloni. All'incontro partecipano anche i rappresentanti del Fondo monetario internazionale e delle Banche multilaterali di sviluppo. E' la prima volta che la Conferenza Italia-Africa, che finora si è svolta sempre a livello ministeriale, viene elevata a rango di vertice di capi di Stato e di governo. Dopo gli arrivi e la 'foto di famiglia', la giornata si aprirà con il saluto istituzionale del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e poi con l'avvio della sessione plenaria. Interverrà la stessa Meloni, a seguire Tajani, il presidente di turno dell'Unione Africana Azali Assoumani, il presidente della Commissione dell'Ua Moussa Faki, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il vicesegretario generale delle Nazioni Unite Amina Mohammed. Michel e von der Leyen sono arrivati a palazzo Madama nella prima mattinata, così come diversi capi di Stato e di governo africani, tra cui i presidenti della Repubblica del Congo, del Ghana, della Guinea Bissau, Kenya, Mauritania, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Senegal, Somalia, Tunisia e Zimbabwe. Al Senato anche anche i vice-presidenti di Costa d'Avorio, Gambia e Guinea Equatoriale, Benin e Burundi, i primi ministri di Capo Verde, Etiopia, Gibuti, Libia, Marocco e Uganda. Presenti i ministri degli Esteri di Algeria, Angola, Congo, Ciad, Egitto, Malawi, Madagascar, Ruanda, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Togo, Zambia e Sudafrica.











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