Cagliari, 28 Gen 2024 - Jannik Sinner trionfa negli Australian Open di tennis. L'azzurro dopo il successo resta per alcuni lunghi istanti sdraiato a terra sul campo della Rod Laver Arena, all'interno del Melbourne Park, e poi si dirige in tribuna per stringere in un abbraccio tutto il suo angolo che lo ha sostenuto in questa lotta infinita.
La rimonta di Jannik Sinner è stata epica: contro Daniil Medvedev va sotto di due set, vince gli altri due e fa suo il quinto per 6-3. Trionfando nella finale degli Australian Open l'azzurro conquista il suo primo Slam in carriera. Il risultato finale è di 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3 per l'azzurro.
In 3h46’, in doppia rimonta, Jannik Sinner diventa il primo italiano a vincere lo Slam di Melbourne. Sono suoi gli Australian Open dopo cinque set giocati in crescendo. Sarà stata l’emozione, ma il doppio 3-6 iniziale poteva sfiduciare chiunque. Non Sinner. “Show mi what you’ve got”, lo sprona il coach dall’angolo, e Sinner mostra quello che ha: sangue, nervi, classe. È il primo Slam maschile italiano da 48 anni, quando a Parigi vinse Adriano Panatta. Stavolta non c’è un sorrisino — che si è allargato decisamente durante tutto l’arco dell’Open — a dirsi ‘sono bravo’. C’è il crollo a terra, sdraiato, esausto, consacrato. A 22 anni, 5 mesi e 12 giorni, la gioia.
Subito dopo la storica vittoria, il tennista ha preso il microfono e dice: “È una vittoria importantissima in un grande torneo per me, voglio ringraziare tutti quelli che hanno reso questo Slam così speciale”. Un discorso iniziato con i complimenti non di rito al grande sconfitto Medvedev: “Daniil mi congratulo con te, hai disputato un torneo eccezionale. Abbiamo giocato diverse finali ma in ogni incontro dimostri qualcosa per cui dovrò migliorare”. Poi il grazie commosso a mamma e papà (Dove sono i miei genitori adesso ci sono meno venti gradi, è molto più divertente stare qui e correre sotto il sole). Vorrei che tutti avessero dei genitori come quelli che ho avuto io, mi hanno permesso di scegliere quello che volevo, anche da giovane. Non mi hanno mai messo sotto pressione. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io”. Naturalmente a tutto lo staff che lo ha seguito passo dopo passo anche oggi, e al pubblico.











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