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Ucraina, Aiea: mine riposizionate vicine a centrale nucleare di Zaporizhzhia. Zelenskyi invita Trump in Ucraina: vediamo cosa riesce a fare in 24 ore, senza svendere la nostra terra. 

Kiev, 20 Gen 2024 – Le mine sono state sostituite intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia , ha dichiarato ieri sera l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). Nelle mani delle forze di Mosca dal marzo 2022, la centrale, la più grande d'Europa, è stata colpita più volte da interruzioni di corrente legate ai combattimenti e l'esercito russo accusa regolarmente l'Ucraina di minacciarla. Le mine sono state sostituite lungo il perimetro della ZNPP", ha dichiarato l'Aiea in un comunicato. Le mine erano state rimosse a novembre, ma ora sono state reinstallate, il che è "incompatibile con i requisiti di sicurezza", si legge nel comunicato. L'Aiea ha denunciato che l'agenzia non ha ancora accesso a diverse parti dell'impianto. 0-00

Il presidente Volodymyr Zelenski ha invitato Donald Trump a visitare Kiev. In un'intervista all'emittente britannica Channel 4 News, Zelenski ha affermato che Trump sarà accolto calorosamente nella capitale con una clausola: l'ex presidente degli Stati Uniti dovrà dimostrare la sua capacità di porre fine alla guerra con la Russia entro 24 ore, come ha ripetutamente promesso. Trump ha sempre detto che la guerra non sarebbe scoppiata se fosse stato ancora al potere e che vi porrebbe immediatamente termine se sarà eletto di nuovo, perché ha quello che ha descritto come "un buon rapporto" sia con Volodymyr Zelenski che con Vladimir Putin. Ovviamente, l’ex presidente degli Stati Uniti non ha fornito dettagli su ciò che comporta il suo accordo di pace. Zelenskyi, che in precedenza aveva esteso l’invito senza ricevere risposta, ha puntualizzato: “È il benvenuto se viene qui, ma penso che non possa porre fine alla guerra in 24 ore, senza dare la nostra terra a Putin”.

La Russia ha scavalcato l'Arabia Saudita diventando il primo fornitore di greggio della Cina nel 2023. Lo mostrano i dati resi noti oggi: lo scorso anno la Russia ha spedito in Cina la cifra record di 107,02 milioni di tonnellate di greggio, pari a 2,14 milioni di barili al giorno, secondo i dati delle dogane cinesi, molto più di altri grandi esportatori di petrolio come Arabia Saudita e Iraq. Le importazioni dall'Arabia Saudita, in precedenza il principale fornitore della Cina, sono scese dell'1,8% a 85,96 milioni di tonnellate, poiché il gigante petrolifero mediorientale ha perso quote di mercato a favore del più economico greggio russo. Rifuggito da molti acquirenti internazionali in seguito alle sanzioni occidentali per l'invasione dell'Ucraina da parte del Cremlino nel 2022, il greggio russo è stato scambiato con sconti significativi rispetto ai benchmark internazionali per gran parte dell'anno scorso, a causa di un tetto ai prezzi imposto dall'Occidente.

Microsoft è stata vittima di un cyberattacco da parte di hacker legati alla Russia, che sono riusciti a entrare in un numero limitato di account email. L'attacco è stato eseguito da Midnight Blizzard, gruppo conosciuto per l'attaccare gli stati, le entità diplomatiche. Le organizzazioni non governative e i fornitori servizi informatici negli Stati Uniti e in Europa. L'attacco è stato individuato il 12 gennaio ma sarebbe iniziato in novembre.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso di un colloquio con il primo ministro, Edi Rama, ha ringraziato l'Albania per la "posizione ferma" assunta davanti all'"aggressione russa" e per il sostegno dato a Kiev in sede di Consiglio di Sicurezza Onu. "Il rappresentante albanese ha partecipato al quarto incontro sulla Formula di Pace a Davos. Il nostro compito attuale è preparare il vertice mondiale sulla pace e contiamo sulla partecipazione attiva dei nostri partner, compresa l'Albania", ha dichiarato Zelensky in un post sul social X. "Abbiamo anche discusso delle modalità per approfondire il dialogo Ucraina-Balcani e far avanzare la nostra cooperazione in materia di difesa - ha aggiunto - Ho anche sottolineato l'importanza di continuare ed espandere i programmi di addestramento dei soldati ucraini con la partecipazione dell'Albania".

L'Unione Europea sta valutando di lanciare un "tredicesimo pacchetto" di sanzioni contro la Russia, in corrispondenza del secondo anniversario dell'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina, che cadrà il prossimo 24 febbraio. Lo spiega una fonte diplomatica europea, in vista del Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo a Bruxelles. E' però "troppo presto", dice, per sapere che cosa conterrà (il dodicesimo, approvato nello scorso dicembre, si focalizzava sull'import di diamanti). Intanto, aggiunge la fonte, gli Stati membri "stanno andando verso un consenso" sulla delicata questione dell'uso dei proventi generati dal congelamento dei fondi russi per aiutare l'Ucraina, ma "non credo che farà parte del 13esimo pacchetto di sanzioni". La questione è delicata, tanto che la Bce prima dell'estate aveva 'stoppato' la Commissione, temendo ripercussioni per l'euro, ma l'idea non è quella di usare i beni congelati alla Banca centrale russa per aiutare l'Ucraina, cosa che trasformerebbe il congelamento in un pignoramento, bensì quella di utilizzare i ricavi generati dal congelamento degli stessi e dalla loro permanenza nei bilanci delle camere di compensazione o clearing house (Euroclear e Clearstream) per aiutare l'Ucraina. In pratica, per esempio, i bond detenuti dalla Banca centrale russa e congelati nell'Ue per via delle sanzioni generano delle cedole, che normalmente verrebbero girate al titolare, ma che ora, per via delle sanzioni, rimangono nei bilanci delle società di clearing, le quali traggono utili da questa liquidità 'parcheggiata' nei loro bilanci. Quei proventi, vale a dire non le cedole bensì gli interessi generati dall'impiego di quelle cedole, potrebbero essere prelevati e usati per aiutare l'Ucraina, invasa dalla Russia.

Gli Stati membri dell'Unione Europea "devono fare di più" per sostenere militarmente l'Ucraina nel 2024. Lo sostiene un diplomatico europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo, che servirà a preparare il vertice dei leader straordinario del 1 febbraio, dove la questione degli aiuti militari sarà all'ordine del giorno. La Germania, nel mentre, ha chiesto che sia condotta "una mappatura" dei contributi trasferiti nel 2023 e da parte di chi.
"I Paesi che non hanno annunciato impegni chiari per il 2024 saranno incoraggiati a farlo", precisa la fonte ricordando che la Germania ha già promesso 8 miliardi di euro e l'Olanda 2,5 miliardi. "E la Francia? Non pervenuta, al momento", aggiunge. "Le belle parole vanno bene ma devono essere seguite dai fatti, da chiari impegni finanziari, anche alla luce di quanto sta accadendo negli Stati Uniti". Per quanto riguarda la mappatura degli aiuti, secondo la fonte resta da vedere come si comporteranno "Francia Italia e Spagna", se forniranno i numeri - i Paesi non sono obbligati a farlo - "mostrando spirito di collaborazione". "Sarebbe importante - conclude - anche per capire cosa è stato fatto e dove si può fare meglio". 

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