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Iran, sale a 103 morti il bilancio delle esplosioni alla tomba di Soleimani. “È terrorismo”.

Theran, 3 Gen 2024 - Almeno 103 persone hanno perso la vita e 170 sono state ferite a causa di due esplosioni nei pressi del cimitero di Kerman, nell'Iran centrale, dove migliaia di pellegrini si stavano recando per commemorare il quarto anniversario della morte Qassem Soleimani, il capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana, ucciso il 3 gennaio del 2020 in Iraq in un'operazione condotta dagli Stati Uniti. 

Il bilancio, che si aggrava continuamente, viene riferito dai media iraniani e anche sui social sono postati video e notizie dell'agguato tra i più gravi della storia recente avvenuto in Iran.

Per il vicegovernatore di Kerman - rilanciato dalla tv di Stato - le due esplosioni costituiscono un "attacco terroristico". 

"I terroristi dietro l'esplosione nel cimitero di Kerman sono mercenari di potenze arroganti (Stati Uniti e suoi alleati) e saranno certamente puniti", ha detto il capo della magistratura iraniana, Gholamhossein Ejei, citato da Irna. 

L'agenzia di stampa iraniana "Mehr" ha riferito che i due ordigni sono stati fatti esplodere utilizzando telecomandi. Il capo del pronto soccorso sanitario di Kerman ha aggiunto che le due esplosioni sono state causate da due ordigni esplosivi sulla strada che porta alla tomba del generale molto amato dagli iraniani che sostengono il governo degli ayatollah guidato da Ali Khamenei. Solo qualche giorno fa, la guida suprema aveva giurato vendetta a Israele dopo la morte di un altro importante generale dei Pasdaran Reza Moussavi morto in un attacco in Siria il 25 dicembre scorso.

Le deflagrazioni hanno avuto luogo a distanza di pochi minuti l'una dall'altra lungo la strada percorsa dai pellegrini diretti al mausoleo di Soleimani, vicino alla moschea Saheb al-Zaman, di Kerman, nel sud dell'Iran. Alcuni pellegrini sarebbero morti schiacciati nel panico della folla dopo le deflagrazioni.

Qassem Soleimani morto a 62 anni, figura chiave del regime iraniano, era considerato l'architetto delle operazioni militari iraniane in Medio Oriente. Dopo aver prestato servizio nella guerra Iran-Iraq del 1980-1988, Soleimani salì rapidamente di grado, diventando infine capo della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, responsabile delle operazioni esterne della Repubblica Islamica. La Repubblica islamica dell'Iran, dopo la sua morte, dichiarò tre giorni di lutto nazionale. 

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