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Slitta ancora il voto Onu sulla tregua a Gaza: atteso per oggi. Usa pronti a sostenere la bozza.

New York, 22 Dic 2023 – Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha deciso di rinviare alle prossime ore di venerdì la votazione della risoluzione sulla bozza redatta dagli Emirati Arabi Uniti e che punta alla cessazione delle ostilità tra Israele e Hamas. L'Egitto ha proposto che il segretario generale delle Nazioni Unite nomini un inviato speciale, esterno alla regione, che si occupi di super visionare il meccanismo degli aiuti umanitari inviati a Gaza.

"Abbiamo la risoluzione e siamo pronti a votarla". Lo ha annunciato l'ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield. "È una risoluzione che porterà assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno. Sosterrà la priorità che l'Egitto ha nell'assicurare un meccanismo sul campo che sostenga l'assistenza umanitaria, e siamo pronti ad andare avanti", ha commentato l'ambasciatrice.

"Non dirò come voterò, ma sarà una risoluzione - se la risoluzione verrà presentata così com'è - che potremo sostenere", ha continuato Thomas-Greenfield, "La bozza di risoluzione è una risoluzione molto forte, pienamente sostenuta dal gruppo arabo che fornisce loro ciò che ritengono necessario per ottenere assistenza umanitaria sul terreno".

Il rinvio del voto indica tuttavia che non tutto il testo è pienamente condiviso. Proprio gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per i riferimenti del testo alla cessazione delle ostilità nella guerra e per il punto chiave da affrontare: l'ispezione dei camion degli aiuti che entrano a Gaza per garantire che trasportino solo beni umanitari.

Benjamin Netanyahu sperava in un pressing Usa su Abdel Fattah al-Sisi affinché l'Egitto accogliesse i palestinesi di Gaza sfollati a causa del conflitto. Il premier israeliano - ha scritto il Washington Post - chiese a Joe Biden pressioni sul Cairo per accogliere sul suo territorio parte della popolazione dell'enclave palestinese per la durata delle ostilità. Un'opzione non presa in considerazione dall'Egitto.

Israele ha proposto ad Hamas una pausa umanitaria di una settimana in cambio della restituzione di 35 ostaggi detenuti dal movimento integralista islamico palestinese, tra i quali feriti, donne e anziani. Lo ha riferito la Cnn, citando un alto funzionario statunitense. 

Il funzionario si è rifiutato di commentare se il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, abbia risposto all'ultima proposta di Israele sul rilascio degli ostaggi. Il gruppo di 35 ostaggi potrebbe includere i tre uomini anziani rapiti dal kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele, vicino al confine con la Striscia di Gaza, che sono apparsi di recente in un video diffuso dall'ala militare di Hamas.

Un rapporto delle Nazioni Unite rileva che più di mezzo milione di persone, un quarto della popolazione, a Gaza stanno soffrendo la fame perché non c'è abbastanza cibo che entra nel territorio dallo scoppio della guerra, più di 10 settimane fa. L'economista capo del Programma alimentare mondiale Arif Husain afferma che "praticamente tutti a Gaza hanno fame". Ha avvertito che se la guerra tra Israele e Hamas continuerà allo stesso livello e le consegne di cibo non verranno ripristinate, la popolazione potrebbe affrontare "una vera e propria carestia entro i prossimi sei mesi".

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