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Israele, attacco al cuore di Khan Yunis. L’Onu: “È un inferno, zero aiuti”. Netanyahu: “Impossibile salvare tutti gli ostaggi”. Fonti Usa: “La guerra finirà a gennaio” e imposte sanzioni contro i coloni estremisti in Cisgiordania.

Gaza, 6 Dic 2023 - Dal 7 ottobre, secondo il governo di Gaza controllato da Hamas, il 61% delle case e delle unità residenziali sono state distrutte. 
Delle 305.000 unità colpite, 52.000 sono state completamente distrutte e 253.000 parzialmente danneggiate, ha detto un funzionario dell'ufficio stampa del governo di Hamas in una conferenza stampa riportata da Cnn. Il funzionario afferma che 121 edifici governativi e 69 scuole sono completamente fuori servizio e che 275 scuole sono state parzialmente danneggiate: "Durante l'aggressione contro Gaza, gli aerei dell'occupazione israeliana hanno sganciato più di 50.000 tonnellate di esplosivo sulle case di cittadini civili, ospedali, scuole e istituzioni civili".

L'attuale fase dell'operazione militare israeliana nella parte meridionale della Striscia di Gaza potrebbe durare per diverse settimane, possibilmente fino a gennaio. In seguito, Israele passerebbe ad una strategia a minore intensità, più localizzata, per colpire i leader e i militanti di Hamas. E' quanto riferiscono diverse fonti dell'Amministrazione Usa citate dalla Cnn. La Casa Bianca, riferiscono le fonti, rimane profondamente preoccupata della sorte dei civili e in una serie di conversazioni "dure" e "dirette" ha sottolineato alla leadership israeliana che non è possibile ripetere le stesse tattiche militari adottate nella devastante offensiva nel nord della Striscia.

A Gaza si sta intensificando una "crisi alimentare catastrofica". E' l'allarme lanciato dal World Food Program, Programma Alimentare Mondiale. 
In un comunicato il gruppo delle Nazioni Unite con sede a Roma ha chiesto la ripresa del cessate il fuoco tra Israele e Hamas interrotto la settimana scorsa, che aveva consentito agli aiuti di raggiungere luoghi precedentemente fuori portata, raggiungendo "circa 250.000 persone in una sola settimana". "La ripresa delle ostilità a Gaza non farà altro che intensificare la catastrofica crisi alimentare che già minaccia di sopraffare la popolazione civile", si legge nella nota. "La ripresa dei combattimenti rende quasi impossibile la distribuzione degli aiuti e mette in pericolo la vita degli operatori umanitari. Soprattutto, è un disastro per la popolazione civile di Gaza, più di due milioni di persone, la cui unica ancora di salvezza è l'assistenza alimentare".

Gli Stati Uniti hanno annunciato l'imposizione di sanzioni contro i coloni ebrei accusati di attacchi ai palestinesi, nel tentativo di frenare la violenza nella Cisgiordania occupata. "Oggi il Dipartimento di Stato sta attuando una nuova politica di restrizione dei visti nei confronti di individui sospettati di minare la pace, la sicurezza o la stabilità in Cisgiordania, anche commettendo atti di violenza" contro i palestinesi, ha dichiarato il Segretario di Stato Antony Blinken in un comunicato, definendo la violenza "inaccettabile". Non è stato specificato quante persone saranno colpite da queste restrizioni sui visti, che si applicheranno anche ai parenti delle persone prese di mira. Giovedì scorso, in Israele, il capo della diplomazia statunitense ha avvertito il primo ministro Benjamin Netanyahu della sua intenzione di imporre tali restrizioni sui visti dei coloni, secondo quanto riferito da un alto funzionario statunitense. Ha esortato Israele a consegnare alla giustizia i coloni estremisti accusati di violenze contro i palestinesi in Cisgiordania. Gli Stati Uniti hanno condannato la violenza dei coloni ebrei contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata e hanno esortato le autorità israeliane a fermarla. "Continuiamo a impegnarci con i leader israeliani per convincerli che Israele deve adottare ulteriori misure per proteggere i civili palestinesi dagli attacchi degli estremisti", ha aggiunto Antony Blinken nella dichiarazione. Ha inoltre sottolineato che spetta all'Autorità Palestinese fare "di più per prevenire gli attacchi palestinesi contro gli israeliani". "Sia Israele che l'Autorità Palestinese hanno la responsabilità di mantenere la stabilità in Cisgiordania", ha concluso.

Joe Biden ribadisce che dopo la conclusione della guerra a Gaza bisognerà tornare a perseguire la soluzione dei due Stati. "Ho lavorato con diverse persone dentro e fuori il governo per immaginare il dopo Gaza", ha detto il presidente Usa durante un evento per la raccolta di fondi elettorali in Massachussetts. "E credo che l'unica soluzione disponibile sia la soluzione dei due Stati".

"Non possiamo distogliere lo sguardo dalla crisi in atto in Israele, a Gaza e in tutto il Medio Oriente. La situazione sul campo è grave e disperata. L'ho visto coi miei occhi. Ecco perché è importante ribadire il rifiuto del terrorismo, aiutare a garantire l'ulteriore rilascio degli ostaggi, continuare a cercare soluzioni per far arrivare più aiuti a chi ne ha un disperato bisogno. I nostri cuori devono essere abbastanza grandi da prendersi cura di tutte le vittime innocenti e le nostre menti abbastanza razionali da trovare una soluzione di pace a lungo termine basata su una soluzione a due Stati che dia speranza alle famiglie israeliane e palestinesi". Così la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola ieri a Palermo.

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