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Cop28 a Dubai – Emirati: senza energia fossile si torna alle caverne. Lo afferma presidente della Cop28, padrone di casa e parte interessata affinché si continui ad inquinare con il petrolio Sultan al-Jaber Guterres: è negazionismo.

Dubai, 4 Nov 2023 – Alla Cop28 di Dubai diventano un caso le parole di Sultan Al Jaber, presidente della delegazione organizzatrice dell'evento. Il politico emiratino, infatti, si è espresso contro l'eliminazione dei combustibili fossili, uno degli obiettivi del summit, sostenendo che questo significherebbe "un ritorno al tempo delle caverne". "Affermazioni assolutamente preoccupanti e sull'orlo del negazionismo climatico", le ha definite il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Le affermazioni sono state riportate dal Guardian e dall'organizzazione di giornalismo investigativo Centre for Climate Reporting, e sarebbero state pronunciate nel corso di una sessione dei lavori. "Nessuna scienza dimostra che un'uscita dai combustibili fossili è necessaria per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali", ha sostenuto Al Jaber, aggiungendo che seguire quella strada non permetterebbe di perseguire uno sviluppo sostenibile: "A meno che - ha proseguito - qualcuno non voglia riportare il mondo indietro all'era delle caverne". Al Jaber, inviato speciale degli Emirati Arabi per la lotta ai cambiamenti climatici, è da tempo nel mirino degli ambientalisti, e non solo, che lo accusano di conflitto di interessi, essendo il numero uno di Adnoc, la compagnia petrolifera statale.

La società petrolifera statale Adnoc, il cui capo è anche il presidente del summit sul clima, potrebbe trivellare il 42% in più entro il 2030 secondo le proiezioni statistiche.

I 50 maggiori produttori di petrolio - fra i quali Exxon e Aramco - si sono impegnati a ridurre le loro emissioni, anche quelle di metano. L'accordo è stato annunciato nell'ambito della Cop28 ed è criticato da alcuni attivisti del clima che lo hanno definito una mera "copertura". I 50 colossi rappresentano il 40% della produzione petrolifera globale. "Se vogliamo accelerare i progressi dell'agenda sul clima, dobbiamo rendere tutti responsabili", ha detto il presidente di Cop28.

Ridurre le emissioni nel settore sanitario e aumentare i finanziamenti per la salute climatica. Questo gli obiettivi contenuti nella Dichiarazione della Cop28 su clima e salute, stata approvata da 124 Paesi, compresa la Cina. All'appello mancano solo India, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica e Turchia. Il documento, che approda ora al tavolo dei negoziati, arriva nel giorno in cui al summit di Dubai si discute per la prima volta proprio di salute, con l'obiettivo di mettere a punto un piano d'azione sanitario e le priorità di finanziamento per la salute climatica, come si spiega sul profilo ufficiale della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Il surriscaldamento delle temperature potrebbe uccidere entro la metà del secolo almeno 21 milioni di persone: è l'allarme lanciato dalla Banca Mondiale alla Cop 28, nel giorno in cui si discute di clima e salute. In un rapporto si elencano i cinque principali fattori di rischio per la salute legati ai cambiamenti climatici: il caldo eccessivo, il blocco della crescita, la diarrea, la malaria e la dengue. Per salvare la vita di milioni di persone, dunque "richiede azioni immediate per rafforzare il sistema sanitario, in particolare quello dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici nell'Africa subsahariana e nel sud dell'Asia". La Banca mondiale stima anche che entro il 2030 l'impatto del climate change sulla salute porterà altre 44 milioni di persone nella condizione di estrema povertà.

"Vi saluto cordialmente e mi dispiace molto di non poter essere con voi. Affido al cardinal Parolin le parole che avrei voluto rivolgervi". Così Papa Francesco nel videomessaggio per Cop28 a Dubai. “Vorrei dirvi 'grazie' per aver realizzato per la prima volta un padiglione religioso all'interno di una cop. Grazie perché questo testimonia la volontà di lavorare insieme. Oggi il mondo ha bisogno di alleanze che non siano contro qualcuno ma a favore di tutti. È urgente che le religioni, senza cadere nella trappola del sincretismo, diano il buon esempio lavorando insieme, non per i propri interessi o per quelli di una parte, ma per gli interessi del nostro mondo. Tra questi i più importanti oggi sono la pace e il clima”, prosegue il Pontefice.

"Diamo l'esempio, come rappresentanti religiosi, per mostrare che un cambiamento è possibile, per testimoniare stili di vita rispettosi e sostenibili e domandiamo a gran voce ai responsabili delle nazioni che la casa comune sia preservata. Ce lo chiedono, in particolare, i piccoli e i poveri, le cui preghiere giungono fino al trono dell'Altissimo. Per il futuro loro e il futuro di tutti custodiamo il creato e proteggiamo la casa comune: viviamo in pace e promuoviamo la pace. Grazie", conclude Bergoglio.

Muoiono i grandi alberi e crolla la capacità di sottrarre carbonio all'atmosfera, con un grande impatto sull'effetto serra. Gravi anche le conseguenze economiche.

Gli Stati Uniti si sono impegnati a Dubai per la riduzione delle emissioni di metano: lo riportano media internazionali come il New York Times e il Guardian, citando "funzionari Usa". In particolare, la frenata entro il 2038 dovrebbe essere pari all'80% rispetto agli attuali livelli di inquinamento da metano delle industrie energetiche, pari a 58 milioni di tonnellate di emissioni, grazie al prossimo varo di una norma che impone ai produttori di petrolio e gas di individuare e riparare le perdite di gas serra. La vicepresidente Kamala Harris ha inoltre annunciato l'intenzione di investire ulteriormente per aiutare i paesi in via di sviluppo a combattere e adattarsi ai cambiamenti climatici. Il metano si diffonde nell'atmosfera dalle condutture, dai siti di trivellazione e dagli impianti di stoccaggio ed è responsabile per buona parte del riscaldamento globale. Nel suo intervento, durato poco meno di cinque minuti, la vicepresidente Harris ha anche sottolineato i quasi mille miliardi di dollari di nuove spese approvate sotto l'amministrazione Biden per l'energia pulita e gli sforzi per il clima. Ha spinto i leader mondiali a spingersi oltre. "Dobbiamo avere l'ambizione di accelerare i nostri investimenti e di guidare questa fase con coraggio e convinzione", ha detto.

"Nei prossimi due anni investiremo 2,3 miliardi di euro dal bilancio dell'Ue per sostenere la transizione energetica nel nostro vicinato e in tutto il mondo". Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in occasione del lancio dell'impegno globale sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica alla Cop28 a Dubai. I fondi si integrano "con l'iniziativa Global Green Bond da un miliardo" annunciata a giugno, ha sottolineato von der Leyen, evidenziando che l'Ue e i Paesi membri sono impegnati a investire "oltre 20 miliardi nella cooperazione energetica solo in Africa".

La vicepresidente Usa, Kamala Harris, ha annunciato alla Cop28 che gli Stati Uniti si impegnano a versare 3 miliardi di dollari per il Fondo verde per il clima, che aiuta i Paesi in via di sviluppo ad accedere ai capitali per investire in energia pulita e in "soluzioni basate sulla natura". Harris ha avvertito che il mondo sta affrontando un "momento cruciale" nella lotta contro il riscaldamento globale. "La nostra azione collettiva - o peggio, la nostra inazione - oggi, avrà un impatto su miliardi di persone per i decenni a venire", ha detto nel suo breve intervento, ben al di sotto del tempo a sua disposizione. "Per quanto abbiamo realizzato, c'è ancora molto lavoro da fare e non sarà possibile continuare a progredire senza lottare", ha aggiunto. Harris è la prima vicepresidente a guidare la delegazione statunitense dopo Al Gore alla COP3 nel 1997.

Un centinaio di paesi chiederanno oggi in occasione della Cop28 di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030. "Un messaggio molto forte" per rimuovere gli ostacoli. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in un'intervista all'Afp da Dubai. "Ci sono argomenti molto convincenti a favore delle energie rinnovabili - ha detto la leader Ue -, perché una volta installate, possono produrre energia pulita e locale. Quindi ti rendono indipendente e sono più economiche dei combustibili fossili". "Con questo obiettivo globale, stiamo inviando un messaggio molto forte agli investitori e ai mercati finanziari - ha aggiunto -. Stiamo mostrando la direzione del viaggio. Ed è per loro un modo di ridurre il rischio+ dei loro investimenti perché sanno che l'intero il mondo si sta muovendo verso questo".

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