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Cambiamenti climatici – Cop28 a Dubai, allarme Onu: 2023, l’anno più caldo. Obiettivi: via i combustibili fossili e 1,5°.

Dubai, 1 Dic 2023 - Alla Cop28 a Dubai oltre 200 governi da tutto il mondo, ma si contano anche i grandi assenti: il presidente americano Joe Biden, il capo di stato cinese Xi Jinping e, per motivi di salute, Papa Francesco. Cina e Stati Uniti rappresentati all'appuntamento sulla crisi climatica, a cui prendono parte anche Ong ambientaliste, think tank, imprese e gruppi religiosi.

La COp28 è il 28esimo incontro annuale delle Nazioni Unite sul clima, in cui i governi discuteranno su come limitare e prepararsi ai futuri cambiamenti climatici. In particolare, il vertice di Dubai, che si svolgerà fino al 12 dicembre, sarà concentrato sull'obiettivo di 1,5 gradi C di limitazione del riscaldamento globale, raggiunto a Parigi, e sull'eliminazione dei combustibili fossili, tema chiave proprio negli Emirati Arabi Uniti, una delle dieci principali nazioni produttrici di petrolio al mondo.

Più di 140 capi di Stato saliranno sul palco della COP28 a Dubai, venerdì e sabato, per spiegare come intendono onorare e rilanciare gli impegni per risolvere una crisi climatica sempre più minacciosa. Il tutto senza poter evitare l'ombra del conflitto tra Israele e Hamas. La 28esima conferenza delle Nazioni Unite ha preso il via con successo giovedì, con la storica creazione di un fondo per compensare i Paesi vulnerabili per le perdite e i danni causati dal cambiamento climatico. Anche se le prime promesse di finanziamento - nell'ordine di 400 milioni di dollari - sono considerate poco più che simboliche rispetto alle necessità reali, stimate in centinaia di miliardi.
Dietro questo segnale positivo, essenziale per allentare le tensioni tra i vari Paesi, resta ancora tutto in ballo, da qui alla fine della Cop28, il 12 dicembre, per correggere la traiettoria che sta portando l'umanità verso un percorso irreversibile. Innanzitutto è necessario rivedere "il ruolo dei combustibili fossili", come ha riconosciuto Sultan Al Jaber, presidente emiratino della COP28, sotto le luci dei riflettori per la sua leadership nell'industria petrolifera mondiale.
I risultati della prima giornata hanno visibilmente rafforzato la fiducia dell'emiratino, convinto di poter realizzare ciò che nessun evento 'Cop' ha mai fatto prima. Dopo tre giorni di tempesta mediatica per le accuse di conflitto di interessi, giovedì sera era di nuovo sorridente e ha esortato le delegazioni dei Paesi ad "adottare una mentalità diversa, a considerare che il compromesso è essenziale" in questo tipo di discussioni.

Più di due milioni di persone nel Corno d'Africa sono state costrette a lasciare le loro case a causa delle piogge torrenziali e delle inondazioni. Lo si evince da un conteggio dell'Afp compilato oggi in base ai dati dei governi e delle Nazioni Unite. Quasi 300 persone hanno perso la vita in Somalia, Kenya ed Etiopia mentre la regione è alle prese con il suo ultimo devastante disastro climatico. Le forti piogge, legate all'andamento meteorologico di El Nino, hanno colpito l'area, mentre la regione sta uscendo dalla peggiore siccità degli ultimi 40 anni che ha portato milioni di persone alla fame. "È una situazione terribile", ha denunciato l'organizzazione benefica Action Against Hunger, alla vigilia dell'inizio del vertice sul clima Cop28 a Dubai. "Le regioni che stanno lottando per riprendersi dagli impatti economici e ambientali di una prolungata siccità sono ora doppiamente gravate dalle inondazioni", si legge in una nota. Il Corno d'Africa è una delle regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici, anche se il contributo del continente alle emissioni globali di carbonio è una piccola frazione del totale. Gli eventi meteorologici estremi si stanno verificando con crescente frequenza e intensità. L'ultimo disastro ha esacerbato una profonda crisi umanitaria in Somalia, uno dei Paesi più poveri del pianeta che negli ultimi quindici anni ha combattuto anche una violenta insurrezione islamica.

Con la creazione del Fondo “Perdite e Danni”, si attua il principale risultato della Cop27 in Egitto dello scorso anno, quando il Fondo era stato approvato in linea di principio ma i contorni, oggetto di dibattito, non erano ancora stati definiti.

In conferenza stampa, è stato spiegato che ora l'attenzione “deve concentrarsi nell'affrontare la causa principale della crisi climatica: un piano per eliminare gradualmente i combustibili fossili in modo giusto e rapido”. Harjeet Singh, a capo della Global Political Strategy di Can International, ha commentato che “con una mossa lodevole, l'ospite della conferenza sul clima Cop28”, cioè gli Emirati Arabi Uniti, “ha promesso 100 milioni di dollari al Loss and Damage Fund, seguito da diverse nazioni ricche che hanno annunciato il loro sostegno finanziario. Sebbene questi fondi siano preziosi per avviare le attività del Fondo, è importante riconoscere che i costi della ricostruzione dagli effetti devastanti dei disastri climatici ammontano a centinaia di miliardi di dollari all'anno. I paesi ricchi, data la loro responsabilità storica molto più elevata, devono fare di più su una scala commisurata al loro impatto sulle emissioni di riscaldamento del pianeta”.

“Mi congratulo con le parti per questa decisione storica, un segnale positivo per il mondo e per il nostro lavoro”, ha commentato Sultan al-Jaber, presidente della Cop28.

Infine Il 90% degli italiani ritiene che il cambiamento climatico rappresenti una grave minaccia per il mondo intero, soprattutto per la salute globale degli individui. Questo uno dei dati emersi dalla ricerca realizzata da Ipsos per Amref Italia per indagare sulla percezione degli italiani rispetto al cambiamento climatico e al suo impatto sulla salute in Africa e nel mondo. La terza edizione dell'indagine “Africa e salute: l'opinione degli italiani” è stata condotta in vista del primo Health Day all'interno di Cop28, che vedrà la partecipazione dei ministri della Salute di tutto il mondo per parlare del tema della salute globale, in relazione ai cambiamenti climatici, e a cui Amref sarà presente come portavoce delle istanze del continente africano.

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