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Oggi 25 novembre: l’Italia scende in piazza e fa rumore per dire basta alla violenza sulle donne.

Roma, 25 Nov 2023 – L'appuntamento principale nella Capitale è con il corteo fucsia organizzato da Non una di meno dalle 14.30 dal Circo Massimo fino a piazza San Giovanni: i partecipanti sono invitati a fare più rumore possibile con mazzi di chiavi. Ad aprire la manifestazione lo striscione Transfemminist3 ingovernabili contro la violenza patriarcale. Dalle 19.00, nella Stazione di Porta San Paolo, l'evento a ingresso libero 'Tango Solidale dalle scarpe rosse'.

La Capitale si mobilita per la Giornata internazionale contro la violenza di genere, e "Non Una di Meno" chiama la marea in piazza per l'ottavo anno consecutivo, "con più rabbia che mai". Migliaia già le persone riunite con i volti segnati di rosso. O con dei fazzoletti al collo.  Per Giulia, per le tante, troppe, vittime di femminicidio. Urlando in coro "ci vogliamo vive. Contro il patriarcato". E contro le misure "insoddisfacenti" del governo, tra poco la marea fucsia partirà dal Circo Massimo per raggiungere piazza San Giovanni.

Montecitorio e Palazzo Madama a porte aperte. Cortei, corse, passeggiate, flash mob, sit in, visite ginecologiche gratuite, rassegne. E, soprattutto, tanto rumore.

La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, a pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin che ha scosso tutto il Paese, il 25 novembre, sta portando nelle piazze italiane migliaia di persone che grideranno per dare voce a chi non ce l'ha più e a chi ha bisogno di aiuto per poterla tirare fuori.

Anche Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Noemi, Luisa Ranieri, Luca Zingaretti e Ferzan Ozpetec, tra i tanti, alla manifestazione organizzata a Roma dal movimento 'Non una di meno' in occasione della giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Alcuni dei cartelli alla manifestazione organizzata da Non una di meno a Roma e in altre città:

“L’assassino non è malato, è figlio sano del patriarcato”

“Amati, viviti e non permettere a nessuno di spegnerti”

“D’amore si vive, non si muore”

“Se denunci sei “pesante”, se non denunci avresti cercare aiuto”

“Io donna voglio vivere, tu uomo educa il tuo simile”

"I miei genitori mi insegnano ad essere libera. La tua famiglia ti insegna ad accettare i no?

Strangled, but never silence"

“Evita la violenza come l’ananas sulla pizza”

“Omicidio di Stato”

“Inizia tutto con: è il tuo compagno, lui può”

“Non sarà più solo la vostra lotta ma dovrà essere anche la nostra No al patriarcato”.

Più di 30 mila a Milano per la manifestazione contro il patriarcato per il 25 novembre. Si è conclusa con fischietti, applausi e rumore di mazzi di chiavi l'appuntamento organizzato in piazza castello per dire no alla violenza contro le donne. Tra i lettori la rettrice Donatella Sciuto, Susanna Camusso, Ivan Scalfarotto, Pierfrancesco Majorino, assessori comunali, Francesca Barra e Claudio Santamaria, il sindaco Beppe Sala che ha letto il nome di Giulia Tramontano, Elena Carta della consulta delle donne democratiche.

Quella di Milano credo che "sia una piazza di monito al governo che ha tagliato i fondi che potrebbero essere utili in questa battaglia che è anche culturale". Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, a margine della manifestazione 'Il patriarcato uccide' organizzata in largo Cairoli per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. "Certamente è una piazza di monito, non metterei insieme la piazza di oggi con altre questioni, perché il patriarcato c'è in Ucraina, Israele, Palestina, c'è ovunque. Spero che a Milano si resti fedeli allo scopo e senso di questa giornata", ha detto Sala. "Anche la politica - ha aggiunto il sindaco - deve sapere da che parte stare. Vedo degli atteggiamenti e delle strumentalizzazioni veramente inaccettabili. Chi non arriva a comprendere non è in grado di essere rappresentante dei cittadini. Quando la politica scade in volgarità non è tollerabile" 

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