Venezia, 23 Nov 2023 - Giulia Cecchettin è stata accoltellata a 150 metri da casa, poi finita nella zona industriale di Fossò, dove la scena ripresa da una telecamera di videosorveglianza mostra i suoi ultimi istanti di vita. E' quanto ricostruiscono le indagini e viene scritto nell'ordinanza di custodia cautelare contro l'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato in Germania per omicidio, firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Nel dispositivo si spiega come l'ipotesi è che una volta che l'ex coppia si ferma nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo, "a 150 metri" da casa Checchettin, Giulia viene aggredita da Filippo "probabilmente servendosi di un coltello", ma la morte sarebbe avvenuta nella zona industriale, quando il ragazzo la spinge con violenza a terra e la 22enne studentessa sbatte la testa.
Quindi ore decisive per l'omicidio di Vigonovo. Mentre all'Interpol ferve l'organizzazione per il rimpatrio di Filippo Turetta in Italia e la difesa del presunto killer di Giulia Cecchettin annuncia 'battaglia' in tribunale con una perizia psichiatrica, per la procura di Venezia si profila l'aggravante della crudeltà, che potrebbe costargli l'ergastolo. La giornata è stata piena di colpi di scena, riguardo al delitto dove è rimasta vittima la studentessa 22enne Giulia Cecchettin, uccisa con almeno 27 coltellate, dal suo ex fidanzato e ritrovata cadavere sabato scorso in un crepaccio sulle sponde del lago di Bracis. Tra conferme e smentite sembra ormai certo che il rientro nel nostro Paese di Turetta, fermato in Germania dalla polizia tedesca dopo una fuga in macchina durata otto giorni, avverrà venerdì in giornata con un volo militare a bordo del quale ci sarà l'aliquota dell'Arma dei Carabinieri dello 'Scip', il Servizio di cooperazione internazionale di Polizia di cui fa parte anche la polizia di Stato, la guardia di Finanza e la polizia Penitenziaria. Ancora non è stato reso noto l'aeroporto dove atterrerà l'aereo e se si tratterà di un aeroporto civile o militare di Roma o del nord Italia. Lungo il tragitto, verranno predisposti servizi di ordine pubblico per evitare azioni dimostrative nei confronti di Turetta. Una volta che l'indagato sarà in territorio italiano, gli verrà notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Venezia e a distanza di 48 ore dalla notifica, verrà sottoposto all'interrogatorio di garanzia davanti ai magistrati italiani e alla difesa. La procedura straordinaria del rimpatrio dopo l'estradizione, con un volo militare anziché di linea con altri passeggeri, si è resa necessaria per ragioni d'opportunità, per il clamore che la vicenda ha avuto. L'autopsia di Giulia Cecchettin, se le operazioni di rimpatrio di Filippo avverranno nei tempi previsti, sarebbe fissata per il 1° dicembre. La procura di Venezia non ha ancora nominato il consulente medico legale che effettuerà l'esame autoptico, ma i familiari della vittima hanno scelto come consulente anatomopatologo il dottor Antonello Cirnelli. La procura di Venezia, dopo l'autopsia sul corpo di Giulia potrebbe inserire l'aggravante della crudeltà nel capo d'accusa contestato. Anche se non dovesse configurarsi la premeditazione, rimarrebbe comunque in piedi quella specifica della crudeltà, per le modalità con cui sarebbe stata uccisa e per come il presunto assassino avrebbe infierito sulla ragazza. Giulia sarebbe morta dopo una lunga agonia. Sarà l'esame sul cadavere e i rilievi dei Ris sulla Fiat Punto, con cui l'assassino ha trasportato il corpo fino al lago di Barcis, a chiarire le modalità e la dinamica del delitto. Intanto in un audio inedito, recuperato dalla trasmissione 'Chi l'ha visto?' e trasmesso dal Tg1, Giulia parla di Filippo confessando i suoi timori legati alla fine del rapporto. "Lui mi viene a dire cose del tipo che è super depresso, che ha smesso di mangiare, che passa le giornate a guardare il soffitto, che pensa solo ad ammazzarsi, che vorrebbe morire. Vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo perché mi sento in colpa perché ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo".
“Mi sembra impossibile. Ma poi dicono dello scotch, del coltello, non so cosa pensare...forse voleva sequestrarla per non farle dare la tesi e poi la situazione è degenerata. Secondo noi gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c'è davvero una spiegazione”, in un'intervista al Corriere della Sera i genitori di Filippo Turetta, papà Nicola e mamma Elisabetta, arrestato in carcere in Germania con l'accusa di avere ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin, non si danno pace. “Parlano di possesso, maschilismo, incapacità di accettare che lei fosse più brava di lui. Non è assolutamente niente di tutto questo. Io sono convinto che qualcosa nel suo cervello non abbia più funzionato” aggiunge il papà, l'unico tra i due che riesce davvero a parlare. “Proviamo un immenso dolore per la povera Giulia. Siamo vicini alla sua famiglia, siamo devastati per quello che è accaduto. Pensiamo in continuazione a lei. Ci fa male vederci additare come genitori inadeguati, come una famiglia simbolo del patriarcato” aggiunge il padre del 22enne.
Quando è stato fermato “secondo noi era in stato confusionale. Ha vagato senza una meta, non è tornato perché probabilmente aveva paura. Segno che non aveva un piano”. In attesa dell'udienza per decidere sulla consegna, “Non ci hanno fatto ancora parlare con lui. Ci hanno detto che è molto provato. Se non lo riporteranno in Italia nei prossimi giorni, ci organizzeremo per andare noi in Germania. Resta nostro figlio. Cosa dobbiamo fare? Pagherà per quello che ha fatto. Noi siamo pur sempre i suoi genitori”. Ad aspettarli a casa c'è un altro figlio. “Non è facile, soffre molto. Ieri sera era a tavola e ha sentito al telegiornale che ‘il killer’ era stato fermato in Germania. È dura sentir parlare così di un fratello. Filippo in casa non è mai stato un ragazzo violento. Siamo tutti sgomenti” ha concluso Nicola Turetta.
Secondo la ricostruzione cronologica effettuata dalla Procura, è alle 23.18 che il teste segnala l'aggressione in via Aldo Moro, a circa 150 metri da casa Cecchettin. Una voce femminile urla "così mi fai male" chiedendo ripetutamente aiuto; poi il teste vede "calciare violentemente una sagoma che si trovava a terra" e poi la Punto allontanarsi.
È qui che sono state trovate tracce di sangue e un coltello da cucina di 21 centimetri, senza manico, assieme un'impronta di calzatura, sporca probabilmente di sangue. Dalle telecamere di Fossò, distante da Vigonovo circa 6 chilometri, è quindi emerso che Giulia, ferita ma non gravemente, sarebbe riuscita a fuggire venendo inseguita da Filippo, che l'ha scaraventata a terra, cade all'altezza del marciapiede e non si muove più. L'aggressore la muove, poi va a prendere la macchina, la carica probabilmente nel sedile posteriore e fugge. Sul marciapiede sono stati poi trovati sangue con capelli sullo spigolo stradale e un pezzo di nastro telato argentato intriso di sangue e capelli "probabilmente applicato alla vittima per impedirle di parlare", scrive il giudice. Anche qui è stata poi trovata una impronta sporca di sangue di una calzatura, risultata compatibile con quella del parcheggio di Vigonovo. Erano le 23.40; alle 23.50 la Punto nera è uscita dall'area, poi è stata vista in vari punti delle province di Venezia, Treviso. L'ultima inquadratura è alle 9.07del 12 novembre, da Cortina in direzione Dobbiaco.
L'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo, all'unanimità, con 157 sì, al ddl contro la violenza sulle donne, già approvato alla Camera, che diventa legge. Il provvedimento, che ha già passato l'esame della Camera il 26 ottobre scorso, è così definitivo. L'esito della votazione è stato accolto da un lungo applauso dei senatori. L'iter è stato accelerato anche sull'onda emotiva dei recenti casi di cronaca.
Tra le misure previste nel testo dei ministri Roccella, Nordio e Piantedosi, arresto in “flagranza differita”, ristori, e sul piano della prevenzione, rafforzamento dell’istituto dell’ammonimento sui reati spia e dell’utilizzo del braccialetto elettronico, con il carcere in caso di manomissione; infine la distanza non inferiore a 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima. Tra gli altri punti, è stato dato dalla maggioranza parere favorevole a un odg dell'opposizione che chiede di mettere risorse sulla formazione: già nel
passaggio in commissione alla Camera era stato accolto un emendamento dell'opposizione con le linee guida sulla formazione del personale, forze dell’ordine e magistratura.
La procura di Venezia, dopo l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne assassinata dall'ex fidanzato, potrebbe inserire l'aggravante della crudeltà nel capo d'accusa contestato a Filippo Turetta. Lo riferisce l'agenzia LaPresse da fonti giudiziarie.
Anche se non dovesse configurarsi l'aggravante della premeditazione, rimarrebbe comunque in piedi quella specifica della crudeltà, per le modalità con cui sarebbe stata uccisa e per come, il presunto assassino avrebbe infierito sulla ragazza. Giulia sarebbe morta dopo una lunga agonia.
Negli ultimi due giorni, dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, sono raddoppiate le richieste d'aiuto al 1522: dalle 200 telefonate quotidiane si è arrivati alle 400 con picchi tra 450 e 500 se si considerano anche quelle fatte con chat ed App. A dirlo è Arianna Gentili, responsabile della help line violenza e stalking 1522, servizio pubblico promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità. Oltre alle adolescenti, sono aumentate le richieste da parte dei genitori, in particolare dalle mamme, preoccupati per le figlie.










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