Gaza, 15 Ott 2023 – L'Iran ha inviato un messaggio a Israele tramite l'inviato Onu in Medio Oriente spiegando che non vuole un'ulteriore escalation nella guerra tra Hamas e Israele, ma che dovrà intervenire se l'operazione israeliana a Gaza continua. Lo riposta in esclusiva il sito Axios, citando due fonti diplomatiche a conoscenza della situazione.
Sono 300 i palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore a Gaza, la cifra più alta dall'inizio del conflitto una settimana fa, dopo gli attacchi di Hamas. Lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese, il cui ultimo bilancio parla di 2.215 vittime, tra cui 724 minori e 458 donne. I feriti sono 8.714, di cui 2.450 bambini e 1.536 donne.
Il colonnello Richard Hecht, in un videomessaggio sul profilo X dell'Idf invita la popolazione di Gaza a non seguire le indicazioni di Hamas a restare. "La nostra guerra non è contro la popolazione di Gaza", ha detto, e non attaccheremo prima che se ne vadano, non per obblighi internazionali ma per la nostra etica". Tuttavia "Hamas è responsabile della popolazione di Gaza, noi per quella di Israele", ha concluso.
Israele avvierà "operazioni militari significative" a Gaza una volta che vedrà che i civili se ne saranno andati. Lo ha detto alla CNN il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). "La cosa importante su cui concentrarsi e' che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l'area", ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. "E' davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo - ha aggiunto-. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore". Più della metà dei 2 milioni di residenti di Gaza vivono nella parte settentrionale che Israele ha ordinato di evacuare. Molte famiglie sono ora stipate in una porzione ancora più piccola del territorio di 140 miglia quadrate. Decine di migliaia di palestinesi sono fuggiti verso sud attraverso le strade martoriate di Gaza dopo che l'esercito israeliano ha detto loro di lasciare le aree settentrionali della striscia densamente popolata.
L'Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che l'ordine di evacuazione di ventidue ospedali nella zona nord di Gaza, lanciato da Israele, equivale a una "sentenza di morte per i malati e i feriti" che si trovano ricoverati. A rischio più di duemila pazienti. "Sono in gioco - ha dichiarato un portavoce dell'Oms - le vite di molte persone in gravi condizioni e di pazienti con fragilità, da neonati in incubatori a donne con complicazioni nella gravidanza e persone sottoposte a dialisi". "Il personale medico - continua - è alle prese con una scelta angosciante: abbandonare malati in condizioni critiche o mettere la propria vita a rischio, decidendo di restare a curare i malati. Alla fine, dirigenti, medici e infermieri hanno scelto di restare con i loro pazienti e di onorare il giuramento professionale".
Gli ostaggi sono "molto probabilmente tenuti sottoterra in varie località". Lo ha dichiarato alla Cnn, Jonathan Conricus, portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). La massima priorità di Israele è salvare gli ostaggi da Gaza. “È estremamente difficile per qualsiasi esercito moderno combattere in un'area urbana così densa", ha detto il tenente colonnello Conricus. "Sappiamo che Hamas ha un'elaborata rete di tunnel sia per scopi difensivi che offensivi, il che sicuramente aggraverà la complessità dei combattimenti ma siamo preparati per questo", ha aggiunto.
"I combattimenti saranno lenti", ha precisato ancora Conricus. "I progressi saranno lenti e noi saremo cauti, ma siamo molto determinati a raggiungere i terroristi di Hamas che attualmente si nascondono sotto i nostri civili nel sistema di tunnel di cui dispongono". Il portavoce militare dello Stato ebraico ha quindi precisato che le operazioni e i raid condotti un giorno e mezzo fa hanno permesso di recuperare "alcune informazioni utili", ma nessun corpo degli israeliani catturati è stato ripreso da Israele.










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