New York, 20 Sett 2023 - Il premier albanese Edi Rama, presidente di turno del consiglio di sicurezza dell'Onu sull'Ucraina, ha aperto la sessione speciale dedicata all'Ucraina, alla quale partecipano Volodymyr Zelensky e il ministro degli esteri Serghiei Lavrov. E la Russia ha subito sollevato alcune questioni procedurali.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha iniziato il suo discorso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite parlando dell'aggressione della Russia "che per qualche motivo è ancora presente qui al Consiglio di sicurezza Onu" e detiene il seggio "illegalmente". "La maggior parte del mondo riconosce la verità su questa guerra. Ci sono stati 574 giorni di dolore, perdite e lotta", dall'inizio dell'invasione, in cui Mosca ha ucciso almeno "decine di migliaia di ucraini e trasformato milioni in rifugiati".
E subito dopo aver iniziato il suo intervento il presidente ucraino, lo stato criminale russo ha cercato di rallentare l'inizio del summit sull'Ucraina all'Onu, contestando la decisione della presidenza albanese di turno del Consiglio di Sicurezza di far parlare per primo il presidente Volodymyr Zelensky e non i quindici membri come da protocollo.
Il premier albanese Edie Rama ha replicato che secondo le procedure del Cds se la materia è appropriata, anche un paese non membro dell'organo Onu può parlare prima dei Quindici.
Al via l'atteso faccia a faccia tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente americano Joe Biden. I due leader si sono incontrati all'Intercontinental Hotel a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, e non alla Casa Bianca, dove il capo di governo israeliano non è ancora stato ufficialmente invitato. Nessun premier israeliano dai tempi di Levi Eshkol nel 1964 ha dovuto attendere tanto: un segnale della contrarietà dell'amministrazione Usa nei confronti di alcune iniziative del governo. Fuori dall'albergo, centinaia di manifestanti protestano contro Netanyahu e la controversa riforma della giustizia promossa dal suo governo di estrema destra, giudicata una minaccia alla democrazia dello Stato ebraico.
Oltre alla guerra gli argomenti trattati sono quelli sull’Ambiente. Infatti, al summit sul clima all'Onu, il segretario generale Antonio Guterres ha spiegato che la sua agenda di accelerazione climatica "invita i governi ad agire rapidamente in modo che i paesi sviluppati raggiungano lo zero netto di emissioni il più vicino possibile al 2040 e le economie emergenti il più vicino possibile al 2050, esorta le nazioni ad attuare una transizione energetica giusta ed equa, fornendo al contempo elettricità a prezzi accessibili a tutti, questo garantendo piani credibili per l'uscita dal carbone entro il 2030 per i paesi Ocse ed entro il 2040 per il resto del mondo, mettendo fine ai sussidi ai combustibili fossili e fissando obiettivi ambiziosi in materia di energie rinnovabili".
Sulla giustizia climatica, invece, Guterres ha affermato che "molte delle nazioni più povere hanno tutto il diritto di essere arrabbiate", e ha chiesto ai governi di "spingere il sistema finanziario globale a sostenere l'azione per il clima": "I paesi sviluppati devono rispettare l'impegno di 100 miliardi di dollari, ricostituire il Fondo verde per il clima e raddoppiare i finanziamenti per l'adattamento".
"L'Unione europea ha fissato obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni per il 2030: vogliamo ridurre le emissioni di gas serra del 55%. Almeno, e per fortuna, siamo già sulla buona strada per superare questo obiettivo. Ma un’ambizione simile è necessaria anche per altri grandi produttori di emissioni per garantire che le emissioni globali raggiungano il picco entro il 2025 e che i combustibili fossili vengano gradualmente eliminati ben prima del 2050". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyer, intervenendo al Summit sul clima a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Uniti.
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