Cagliari, 28 Ago 2023 - Fulmini, temporali, raffiche di vento e grandinate: il maltempo non dà tregua e frusta il nord Italia. E' allerta rossa in Lombardia e allerta arancione in altre sei regioni: Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia autonoma di Bolzano, ampi settori del Piemonte, parte della Toscana e sul Veneto. E ancora è allerta giallo su Abruzzo occidentale, Campania, parte dell'Emilia-Romagna, resto di Toscana, Veneto e Piemonte, su Lazio, parte del Molise, Provincia autonoma di Trento, su ampi settori della Sardegna, in Umbria e sulla Valle d'Aosta.
Sono gli effetti del passaggio sull'Italia del ciclone Poppea che ha toccato terra in Liguria dopo aver raggiunto il mare bollente della regione (28-30°C di temperatura) nella tarda serata di domenica e diventa un “Medicane”. La parola nasce dalla fusione tra "mediterranean" e "hurricane" ed è talvolta usata per indicare tempeste con venti forti e nubifragi. Non si tratta infatti di veri uragani ma di “uragani mediterranei”. Se i primi - spiega Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it - presentano normalmente un diametro medio di 500 km, sui nostri bacini (a causa della superficie marina minore) possiamo ritrovare diametri massimi di circa 100 km.
In pratica, il ciclone Poppea, di origine extratropicale, in arrivo dal Nord Europa, incontrando acque molto calde, potrebbe assumere sul Mediterraneo, caratteristiche simil-tropicali e quindi di uragano, tra cui presenza di un 'cuore caldo' cioè una temperatura elevata a tutte le quote anche nell'occhio del ciclone, bassa pressione sulla stessa colonna altimetrica (condizione barotropica) e altre peculiarità tipiche di queste formazioni.
Noti anche come TLC Tropical Like Cyclones (cicloni simil tropicali), i medicanes sono intensi sistemi di bassa pressione con struttura simile ai cicloni tropicali. Sono caratterizzati da un “occhio del ciclone” al centro, una zona priva di nubi attorno alla quale ruotano bande di nuvolosità convettiva, con temporali e forti venti a circolazione ciclonica, dunque nel nostro emisfero in senso antiorario.
Caratteristica fondamentale, si legge su IlMeteo.it, ma difficile da verificare, è la presenza di un “cuore caldo” centrale, all’opposto delle normali basse pressioni delle nostre latitudini che presentano invece “cuore freddo”. Hanno molto in comune con i cicloni tropicali. Ad esempio, si muovono sul mare e perdono energia se raggiungono la terraferma, sempre accompagnati da fenomeni intensi e pericolosi come vento impetuoso e piogge torrenziali.
La dinamica di formazione è diversa però dagli uragani veri e propri tipici dei tropici, soprattutto per l'estensione inferiore del Mar Mediterraneo. Il nostro mare, inoltre raramente raggiunge temperature alte come i tropici, oltre i 27°C. E anche quando accade, il riscaldamento riguarda principalmente la superficie e non uno strato di almeno 50 metri come ai tropici.
Molto diverse sono anche le dimensioni: i medicanes sono estesi da 70 a 100 km a non oltre 200-300 km, molto meno degli uragani caraibici proprio per le ridotte dimensione del mar Mediterraneo. Al loro interno la velocità del vento sostenuto, ovvero vento medio su un minuto, può raggiungere la soglia di tempesta tropicale (64 km/h) ma molto raramente la soglia di uragano categoria 1, 119 km/h. Il loro percorso infine è meno lineare e molto più corto.
I fenomeni generati da Poppea saranno in alcuni casi estremi, come intense grandinate e presenza di downburst, un fenomeno meteorologico che consiste in forti raffiche di vento discensionali con moto orizzontale in uscita dal fronte avanzante del temporale.
Per cui, su tutte le zone e città in cui scoppierà un forte temporale potrà esserci il rischio di una forte grandinata e violente raffiche di vento. Piemonte, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige (nelle giornate di lunedì), Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria e Lazio (nelle giornate di lunedì e martedì) sono le regioni maggiormente a rischio di grandine grossa.
L'aria fresca che alimenterà il ciclone farà crollare le temperature che rispetto a qualche giorno fa potranno perdere anche 15-20°C. Tornerà anche la neve sulle Alpi.
Infine, nei giorni successivi il ciclone si muoverà verso il Balcani, interessando diffusamente il Centro Italia (mercoledì), localmente il Sud e il Friuli Venezia Giulia. Dopo di che tornerà l'alta pressione, a garanzia di un periodo più stabile, soleggiato ma con caldo gradevole.










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