Cagliari, 14 Ago 2023 - Lo avevano promesso all'uscita dall'incontro a palazzo Chigi con la premier e il governo: da ieri le opposizioni hanno lanciato una grande petizione a sostegno della proposta di legge sul salario minimo garantito. Si chiede cioè di istituire una soglia legale, 9 euro lordi l'ora, sotto la quale non possa scendere neanche la contrattazione collettiva.
Opposizioni unite sulla proposta, dicevamo: con la sola eccezione di Italia Viva che si è tirata fuori.
Le firme si raccolgono sul sito salariominimosubito.it, dove chi vuole può firmare il documento.
Già dai primi minuti del lancio, la piattaforma è stata subito presa d'assalto: tanto che il sito è andato in tilt per qualche ora - poi la funzionalità della pagina è stata ripristinata.
"Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!": così il Pd per primo ha lanciato l'iniziativa sui suoi account social, perché, spiegano i democratici, "dopo mesi di battaglia in Parlamento e fuori, siamo andati al confronto con il governo ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa. Tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare", conclude il Pd, che allestirà banchetti anche nelle piazze e alle Feste dell'Unità. "Firmate, abbiamo bisogno del vostro supporto", chiede con un tweet la segretaria dem, Elly Schlein.
"Coinvolgere il Cnel di Brunetta, che peraltro in passato si è pubblicamente espresso contro questa misura, è solo un modo per gettare la palla in tribuna mentre 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori continuano a percepire paghe da fame", rimarca il leader M5S, Giuseppe Conte, che sul suo account Facebook pubblica "il link con tutte le istruzioni. Vi chiedo di firmare la petizione e di contribuire a diffonderla tramite i vostri contatti. Facciamo sentire la nostra voce".
"È importante firmare la petizione sul salario minimo per favorirne l'approvazione. È una misura di civiltà in un paese dove la povertà lavorativa è già troppo diffusa. È una protezione giusta ed equa contro lo sfruttamento che hanno tutte le grandi democrazie liberali", twitta il leader di Azione, Carlo Calenda, postando il link per la piattaforma comune.
A sinistra Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli decidono di lanciare l'iniziativa con due video su Twitter: "Continueremo a batterci per la nostra proposta, raccoglieremo le firme in tutta Italia. Continueremo a far pressione", dice Fratoianni, mentre Bonelli chiede di firmare, con banchetti nelle città ma anche sulle spiagge, per "sostenere una misura di grande giustizia sociale per dire no alla precarizzazione del lavoro e al lavoro sottopagato".
"È importante firmare - dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi - perché la proposta di legge torni in aula a settembre, venga discussa e votata. Meloni non può calpestare la democrazia".
La maggioranza resta sulle sue posizioni contrarie.
Per la Lega parla il senatore Gian Marco Centinaio: "Raccogliere firme serve a farsi notare, non a migliorare i salari dei lavoratori. Se le opposizioni pensavano di uscire con una soluzione in tasca già dopo il primo incontro con il governo, o sono in malafede o non sanno come funziona la politica".
Il senatore Salvatore Sallemi, di FdI, assicura: "Grazie al coinvolgimento del Cnel presenteremo una proposta credibile, non ideologica", mentre il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, sottolinea che la priorità è detassare gli stipendi.










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