Lisbona, 2 Ago 2023 - “Sono felice di essere a Lisbona, città dell’incontro che abbraccia vari popoli e culture e che diventa in questi giorni ancora più universale; diventa, in un certo senso, la capitale del mondo, la capitale del futuro perché i giovani sono futuro”. Così Papa Francesco si rivolge alle Autorità, ai giovani, alla Società Civile e al Corpo Diplomatico presso il Centro Cultural de Belém di Lisbona nel suo primo discorso alla Giornata mondiale della gioventù.
“Bisogna ripensare i confini come 'zone di contatto' e non di separazioni ed egoismi che portano inevitabilmente a conflitti”, ha detto il Pontefice. Mancano "rotte coraggiose di pace" e il Papa chiede all'Europa: "Verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo?". "Preoccupa quando si legge che in tanti luoghi - ha detto Papa Francesco nel suo primo discorso in Portogallo - si investono continuamente fondi sulle armi anziché sul futuro dei figli. Io sogno un'Europa, cuore d'Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra", "un'Europa che includa popoli e persone, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche".
"Io sogno un'Europa, cuore d'Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza; un'Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell'insieme e andando oltre i bisogni dell'immediato; un'Europa che includa popoli e persone, con la propria loro cultura, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche", afferma ancora Francesco.
Il Pontefice ha voluto poi sottolineare che "oggi le grandi questioni sono globali, eppure spesso sperimentiamo l'inefficacia nel darvi risposte proprio perché davanti a problemi comuni il mondo è diviso, o per lo meno non abbastanza coeso, incapace di affrontare unito ciò che mette in crisi tutti. Sembra - ha poi aggiunto il Papa - che le ingiustizie planetarie, le guerre, le crisi climatiche e migratorie corrano più veloci della capacità, e spesso della volontà, di fronteggiare insieme tali sfide".
"La buona politica può fare molto", "può essere - sottolinea il Papa- generatrice di speranza. Essa, infatti, non è chiamata a detenere il potere, ma a dare alla gente il potere di sperare. È chiamata, oggi più che mai a correggere gli squilibri economici di un mercato che produce ricchezze, ma non le distribuisce, impoverendo di risorse e certezze gli animi. È chiamata a riscoprirsi generatrice di vita e di cura, a investire con lungimiranza sull'avvenire, sulle famiglie e sui figli, a promuovere alleanze intergenerazionali, dove non si cancelli con un colpo di spugna il passato, ma si favoriscano i legami tra giovani e anziani".
“Sono felice di essere a Lisbona, città dell’incontro che abbraccia vari popoli e culture e che diventa in questi giorni ancora più universale; diventa, in un certo senso, la capitale del mondo, la capitale del futuro perché i giovani sono futuro”. Così Papa Francesco si rivolge alle Autorità, ai giovani, alla Società Civile e al Corpo Diplomatico presso il Centro Cultural de Belém di Lisbona nel suo primo discorso alla Giornata mondiale della gioventù.
“Bisogna ripensare i confini come 'zone di contatto' e non di separazioni ed egoismi che portano inevitabilmente a conflitti”, ha detto il Pontefice. Mancano "rotte coraggiose di pace" e il Papa chiede all'Europa: "Verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo?". "Preoccupa quando si legge che in tanti luoghi - ha detto Papa Francesco nel suo primo discorso in Portogallo - si investono continuamente fondi sulle armi anziché sul futuro dei figli. Io sogno un'Europa, cuore d'Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra", "un'Europa che includa popoli e persone, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche".
"Io sogno un'Europa, cuore d'Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza; un'Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell'insieme e andando oltre i bisogni dell'immediato; un'Europa che includa popoli e persone, con la propria loro cultura, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche", afferma ancora Francesco.
Il Pontefice ha voluto poi sottolineare che "oggi le grandi questioni sono globali, eppure spesso sperimentiamo l'inefficacia nel darvi risposte proprio perché davanti a problemi comuni il mondo è diviso, o per lo meno non abbastanza coeso, incapace di affrontare unito ciò che mette in crisi tutti. Sembra - ha poi aggiunto il Papa - che le ingiustizie planetarie, le guerre, le crisi climatiche e migratorie corrano più veloci della capacità, e spesso della volontà, di fronteggiare insieme tali sfide".
"La buona politica può fare molto", "può essere - sottolinea il Papa- generatrice di speranza. Essa, infatti, non è chiamata a detenere il potere, ma a dare alla gente il potere di sperare. È chiamata, oggi più che mai a correggere gli squilibri economici di un mercato che produce ricchezze, ma non le distribuisce, impoverendo di risorse e certezze gli animi. È chiamata a riscoprirsi generatrice di vita e di cura, a investire con lungimiranza sull'avvenire, sulle famiglie e sui figli, a promuovere alleanze intergenerazionali, dove non si cancelli con un colpo di spugna il passato, ma si favoriscano i legami tra giovani e anziani".
"Pellegrino di speranza in Portogallo, prego e auspico che questo Paese dal cuore giovane continui a incamminarsi verso gli orizzonti della fraternità; Lisbona, città dell'incontro, ispira modi per affrontare insieme i grandi temi dell'Europa e del mondo". È quanto ha scritto Papa Francesco sul Libro d'onore nel Palacio Nacional de Belem. Nell'affacciarsi dal terrazzo del Palazzo, ha ringraziato per l'accoglienza e benedetto la folla sottostante.
Il Papa ha incontrato al Centro Cultural de Belem circa mille persone tra autorità politiche e religiose, corpo diplomatico, imprenditori e rappresentanti della società civile. Qui si è tenuto il primo discorso di Bergoglio.
Nel pomeriggio, dopo il pranzo, Papa Francesco incontrerà in Nunziatura il presidente dell'Assemblea della Repubblica Augusto Ernesto dos Santos Silva (alle ore 16.30 ora locale). A seguire vedrà il primo ministro António Costa. Quindi alle 17.30 (le 18.30 in Italia) Papa Francesco si recherà al Monastero Reale di Santa Maria de Belém, comunemente chiamato Mosteiro dos Jerónimos, dove incontrerà i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, per la celebrazione dei Vespri, ultimo appuntamento della giornata.
La Giornata Mondiale della Gioventù
La Giornata mondiale della gioventù è iniziata ieri e si chiuderà il 6 agosto. Gli organizzatori stimano la presenza di un milione di giovani cattolici arrivati da tutto il mondo, anche se al momento le iscrizioni sono molto più basse. Al centro la fede, con tutti i dubbi e le speranze delle nuove generazioni, anche dopo lo tsunami del Covid.
La Gmg di Lisbona si presenta come la più sostenibile di sempre. A parte le fontanelle che sostituiranno le bottigliette di plastica e la misurazione quotidiana dell'impronta di carbonio, l'organizzazione è pronta a piantare alberi per compensare i danni all'ambiente che un evento di queste dimensioni, il più grande nella storia del Portogallo, inevitabilmente causerà. Sarà quindi la Gmg all'insegna del clima, della tecnologia, con l'utilizzo negli incontri anche del metaverso, ma il tema più caldo resta quello della pace. Tra le migliaia di giovani ci sono anche cinquecento ucraini. A Lisbona sono attesi anche alcune decine di giovani cattolici dalla Russia. Non è escluso che il Papa possa incontrare queste due delegazioni. Come anche è verosimile, anche se non è nel programma ufficiale, un incontro tra il Pontefice e le vittime di abuso. Oltre agli incontri di fede ci saranno momenti di arte e di spettacolo. Per gli italiani prevista anche l'esibizione del giovane Lda. Invece dal mondo dello sport è arrivato a sorpresa un video dell'attaccante del Milan Olivier Giroud che ricorda il ruolo della fede nella sua vita, importante come il calcio, e invita i giovani a diventare "atleti di Dio".
Intanto, il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha promulgato la legge di amnistia e indulto che prima il governo e poi il Parlamento nazionale avevano discusso e approvato in omaggio alla visita di Papa Francesco. La legge aveva sollevato alcuni dubbi rispetto alla sua costituzionalità, perché prevede sconti di pena solo per giovani detenuti in età compresa fra i 16 e i 30 anni. La stessa Presidenza della Repubblica, in una nota pubblicata sul suo sito ufficiale, sottolinea che non si può escludere la possibilità di rivedere ed eventualmente estendere il provvedimento, nel caso in cui venga considerato lesivo del principio di uguaglianza. Nella stessa nota si esprime rammarico per non essere riusciti a rendere effettiva la legge prima del 1 settembre prossimo, data in cui entrerà in vigore. La misura stabilisce un anno d'indulto per le pene fino a otto anni di carcere e un'amnistia per illeciti amministrativi per i quali sono previste multe fino a mille euro o un anno di prigione. Restano esclusi da tali benefici i detenuti che si siano macchiati di delitti di particolare gravità o efferatezza come omicidi, violenza domestica, mutilazione genitale, sequestro di persona, matrimonio forzato e altri atti contro la libertà e l'autodeterminazione sessuale, discriminazione, incitamento all'odio, traffico d'influenze, riciclaggio e corruzione.










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