Niger, 2 Ago 2023 - Dopo il golpe di mercoledì scorso contro il presidente Mohamed Bazoum, il Niger è controllato da una giunta guidata dal generale Abdourahamane Tchiani, comandante della Guardia presidenziale
Alle 5 e 09 di stamattina è atterrato all'aeroporto di Ciampino, vicino Roma, l'aereo organizzato dalla Farnesina per il rimpatrio dei connazionali - e non solo - dal Niger.
A bordo del volo c'erano in tutto 87 persone: 36 italiani, 21 statunitensi, quattro bulgari, due austriaci, un nigeriano, un nigerino, un ungherese e un senegalese.
Dopo un primo aereo atterrato stanotte all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi-Roissy con a bordo 262 persone, la Francia predispone per l'evacuazione un secondo volo, con a bordo francesi, nigeriani, tedeschi, belgi, canadesi, americani, austriaci e indiani, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri francese.
Dei circa 1.200 cittadini francesi registrati nelle liste consolari in Niger, secondo Parigi, 600 vorrebbero tornare in Francia. Le autorità sperano di completare l'operazione entro oggi a mezzogiorno. Finora sono stati programmati quattro aerei per il rimpatrio.
Una delegazione della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) guidata dall'ex presidente nigeriano Abdulsalami Abubakar si recherà domani a Niamey per un tentativo di mediazione nel recente colpo di stato in Niger. Della delegazione farà parte anche il sultano di Sokoto in Nigeria, Muhammadu Saadu Abubakar, uno dei leader religiosi più influenti e rispettati della regione, hanno riferito ad Africa Intelligence fonti a conoscenza dell'incontro.
Ambienti di Bruxelles non vedono una regia russa dietro al golpe in Niger, al di là delle sparute manifestazioni filo-russe, e anche la reazione di Mosca non è stata una reazione scomposta. Insomma, da quanto apprende LaPresse da Bruxelles, per l’Ue non si è sviluppata una volontà di rovesciare il governo filoccidentale da parte della Russia. Stamane una portavoce della Commissione europea aveva riferito a LaPresse che non ci sono evidenze di una presenza di Wagner nel Paese.
Da quanto apprende LaPresse da Bruxelles riguardo al golpe in Niger, in questa fase in cui è tutto poco chiaro, nessuno in Europa ha interesse a essere visto come interventista. Nel Paese c'è un sostegno al presidente legittimamente eletto, è l'analisi. L'Ue attende di capire cosa voglia fare l'Ecowas, che domenica ha lanciato ai golpisti un ultimatum di sette giorni, ma anche nell'ambito dell'organizzazione regionale alcuni paesi africani non sono a favore di un intervento militare. Il tipo di golpe è anomalo e mostra la fragilità istituzionale di questi paesi.










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