Milano, 26 Lug 2023 – L'ondata di maltempo che ha colpito la Lombardia ha fatto registrare raffiche di vento fino a 108 chilometri l'ora. Lo ha registrato il servizio meteo di Arpa Lombardia.
I valori più elevati sulla pianura occidentale sono stati rilevati dalla stazione di Arconate (MI), dove alle 12:40 alcune raffiche hanno toccato i 104 km/h. Alle 13:30 la struttura temporalesca ha raggiunto la provincia di Bergamo dove a Tavernola Bergamasca (185 m sul livello del mare) sono stati toccati i 108 km/h di raffica lineare.
Dopo una temporanea attenuazione dei fenomeni si è assistito al nuovo passaggio di un esteso sistema temporalesco che ha attraversato la regione fra le 3 e le 5 di questa mattina. Durante questa fase la raffica di vento più forte è stata registrata a Milano dalla stazione di via Juvara, con 104 km/h.
Il telefono delle centrali operative del 118 lombardo squilla a più riprese nella tarda serata di ieri e nella notte. Chiamano dall'autostrada A4, da un campeggio in zona Sirmione. La grandine cade forte e i chicchi sono grossi e pericolosi come sassi scagliati. Colpiscono auto, tende, persone. E diverse riportano "traumi minori", qualcuno viene anche "ospedalizzato in codice verde", spiegano dall'Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza).
È una delle conseguenze, oltre ai danni a strutture, strade, parchi e automobili, della violenta grandinata della serata di ieri: diversi interventi sono stati eseguiti dal personale del soccorso sanitario in zona Desenzano e Sirmione, in provincia di Brescia, proprio causa grandine (le foto circolate sui social mostrano ancora una volta sfere di ghiaccio grandi come palline da tennis).
Potrebbe non essere terminata l'ondata di maltempo con forti temporali, che hanno creato gravi danni in varie aree del Veneto.
La Protezione civile della Regione ha emesso un bollettino in cui viene dichiarata l'allerta gialla sul bacino idrografico Alto Piave (Belluno) e arancione su tutto il resto del territorio: dalle 14 alla mezzanotte di oggi.
Dopo una pausa, recitano le previsioni dell'Arpav, è prevista una ripresa dell'instabilità con probabili rovesci o temporali associati a fenomeni anche di forte intensità (forti rovesci, locali grandinate e forti raffiche di Veneto) in esaurimento a partire da Nord dalla tarda serata.
Lo scenario sarà caratterizzato da fenomeni intensi e rapidi. La "nuova devastante tempesta" abbattutasi la notte scorsa a Padova e in altre zone del Veneto, è uno dei "segnali inequivocabili dei mutamenti climatici in atto", avverte il portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni.
Ondata di maltempo anche in Veneto dove ha causato diffusi problemi soprattutto alla rete elettrica, con disagi a privati e aziende.
Nei momenti di picco 6.000 utenti sono rimasti senza corrente elettrica in provincia di Verona e 2.000 nel trevigiano, secondo quanto riferito dal presidente della Regione, Luca Zaia.
"Le disalimentazioni sono in buona parte rientrate - aggiunge Zaia - grazie agli sforzi dei tecnici di Enel ed E-Distribuzione che ringrazio per la professionalità e l'impegno: hanno reagito con prontezza a tre ondate temporalesche, alle 23.00 di ieri sera, alle 9.00 di questa mattina e l'ultima sferzata delle 11.00 di oggi. Ha avuto un ruolo importante, per il veloce ripristino, anche il nuovo entro operativo di E-Distribuzione di Mestre. Dallo stato attuale, alle ore 12.00, le utenze interrotte sono 1.500 circa nel veronese e poche unità nel trevigiano. Alcune problematiche minori si registrano anche nel Bellunese", conclude.
Il governatore della Regione, Attilio Fontana, ha formalizzato al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri competenti e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per la Lombardia.
L'atto fa riferimento "agli eventi meteorologici avversi di significativa intensità che hanno causato danni intensi e dissesti in vari territori provinciali, a cui si aggiungono quelli in corso anche in queste ore".
Il governatore nel motivare la richiesta spiega come "nei territori interessati sia pienamente operativa la struttura sistema regionale di protezione civile" coordinata dall'assessore alla Sicurezza e Protezione Civile "per gli interventi necessari all'assistenza alla popolazione e la rimozione del materiale che ha invaso le strade, i centri urbani e coinvolto edifici pubblici e privati e per l'attivazione delle prime misure per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche".
"Ad oggi - scrive Fontana - risulta una prima stima di oltre 41,4 milioni di euro di cui 24,7 per il comparto pubblico e 16,7 per il comparto privato, ma mancano ancora le segnalazioni degli eventi degli ultimi giorni e di quelli in corso".
A causa del maltempo, la centrale operativa del vigili del fuoco di Trento ha gestito dalla sera di ieri quasi 300 interventi nell'arco di 18 ore, con l'impiego di circa 70 corpi dei vigili del fuoco volontari e degli operatori del corpo permanente di Trento. Sono transitate tramite la centrale - informa la Provincia - quasi 2.000 comunicazioni radiotelefoniche, pari a circa due telefonate o comunicazioni radio al minuto.
Nello specifico, gli interventi richiesti hanno riguardato allagamenti (90 eventi), taglio piante (50), servizi tecnici (45), problematiche relative alla viabilità (30), incendi e incidenti stradali (25), soccorsi tecnici urgenti (15) e dissesti statici e oggetti pericolanti (10).
Le intense precipitazioni delle scorse ore hanno interessato in particolare i settori meridionali del territorio provinciale, con un valore di 40-50 millimetri di pioggia. Sul territorio trentino sono stati rilevati 3.142 fulmini. A Trento Laste il dato più rilevante per quanto riguarda le raffiche di vento, pari a 95 chilometri orari.
Da quanto si è potuto vedere, i danni più evidenti nel palazzo di Giustizia, si sono verificati al quarto piano, quello della Procura, dove non solo alcuni uffici, come quello di una procuratrice aggiunta, sono stati chiusi, ma anche un intero tratto di uno dei corridoi è stato transennato e su un cartello è stato scritto "pericolo crollo". Dal soffitto, infatti, piove tanta acqua per una grossa infiltrazione e si dovrà verificare la tenuta dell'area al momento chiusa. Pesanti infiltrazioni dai tetti dell'edificio anche al settimo piano e che hanno interessato diverse stanze dell'Ufficio Gip, ma molta acqua anche sui pavimenti negli uffici della Sezione Fallimentare e delle cancellerie della Corte d'Appello, al secondo piano. Pozze ben visibili anche fuori da alcuni uffici della Dda, anche davanti a quella del procuratore aggiunto, al quinto piano.










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