Cagliari, 4 Lug 2023 - La Sardegna è la località turistica del Mediterraneo che ha perso di più nell’ultimo triennio in termini di offerta aeroportuale rispetto alle principali regioni competitor (Baleari, Croazia, Creta, Cipro, Corsica, Sicilia e Algarve). Eppure, nonostante i rincari degli ultimi anni, l’isola si conferma tra le mete più convenienti per i turisti internazionali in termini di costi di viaggio. È quanto si evince dalla consueta simulazione di booking con cui la Cna Sardegna confronta anche quest’anno numero di collegamenti, prezzi e accessibilità delle principali destinazioni vacanziere del sud Europa al fine di definire le condizioni con cui l’offerta aeroportuale della Sardegna si prepara ad affrontare la stagione estiva 2023.
Il risultato della ricerca redatta dal Centro Studi di CNA Sardegna è uno scenario fatto di luci e ombre, in una fase in cui il settore dei viaggi e del turismo rappresenta uno dei pochi in grado di dare ossigeno a un’economia endemicamente sottotono in un contesto congiunturale estremamente incerto e carico di rischi.
Dopo la ripresa del 2021, quest’anno si è infatti registrato un forte calo delle combinazioni disponibili per raggiungere l’Isola dai principali aeroporti europei, circostanza che si è sommata a un importante incremento delle tariffe. Questo non ha sicuramente favorito la ripresa del turismo internazionale che, nonostante i dati positivi di presenze e arrivi del 2022, è rimasto abbondantemente al di sotto dei livelli precrisi sanitaria. Quest’anno, la riduzione dei costi sostenuti dalle compagnie (carburanti e servizi aeroportuali) ha contribuito ad abbassare la spesa media per raggiungere l’Isola, ma i prezzi dei biglietti rimangono elevati e il numero di voli continua a scendere.
La metodologia: in coerenza con gli anni passati, per confrontare destinazioni diverse si è considerato un insieme ristretto di punti di partenza: il centro della Germania (aeroporti di Francoforte, Monaco di Baviera e Berlino), la Francia (aeroporti di Parigi) e il Regno Unito (tutti gli aeroporti che servono la grande area metropolitana di Londra); si sono allora confrontati i prezzi messi a disposizione da tutte le compagnie aeree verso i principali aeroporti di destinazione delle regioni selezionate (Alghero, Olbia e Cagliari per la Sardegna). La domanda predisposta riguardava un viaggio andata e ritorno nella settimana di Ferragosto per 4 persone (due adulti e due bambini), con prenotazione di un’autovettura di classe economica (media tra le tre offerte più vantaggiose) per una settimana nell’aeroporto di destinazione. I parametri di cui si è tenuto conto sono: il numero totale di combinazioni possibili (cioè il totale delle scelte possibili per raggiungere l’aeroporto di destinazione, anche considerando scali intermedi, ma soltanto per partenza e arrivo in giornata), la presenza di voli diretti e il loro prezzo, il numero di compagnie, la presenza di compagnie a basso costo e il prezzo minimo riscontrato come combinazione di andata e ritorno; si è poi confrontato il risultato con quello ottenuto l’anno passato.
Numero di voli. Cominciamo con il quantificare l’offerta aeroportuale. In un contesto generalizzato di calo del numero di voli, la Sardegna risulta una delle regioni, tra quelle considerate, a misurare la riduzione più vistosa. Rispetto al 2022 l’offerta aeroportuale dell’Isola, definita come numero totale di combinazioni possibili (tutte quelle offerte dai principali vettori europei, considerando anche le soluzioni con scalo intermedio ma con partenza e arrivo in giornata), è crollata del -14%. A titolo di paragone, per la Croazia la flessione misurata è stata di appena il -2,8%, per la Sicilia il -4,6%, per Creta il -7%; in pratica, peggio della Sardegna hanno fatto solo le Baleari (-17%) e Cipro (-17,6%).
Le note più dolenti, però, emergono dal confronto con il livello medio dell’offerta del periodo pre-pandemico. Per il settore aeroportuale regionale, che in questi anni ha dovuto fare i conti con il progressivo ridimensionamento dell’offerta low-cost e con la rimodulazione dell’offerta ex-Alitalia, il confronto è impietoso: in quattro anni si sono perse quasi tremila combinazioni (voli di andata e ritorno tra cui scegliere per raggiunger l’Isola a cavallo di Ferragosto dai principali scali di Francia, Germania e Inghilterra). Più nello specifico, si è passati dalle 7.875 combinazioni individuate a fine maggio 2019 alle 4.878 di maggio 2023, un calo del -38%: si tratta del record negativo tra tutte le regioni competitor. Il dato è ancora più eloquente se si considera che 3 regioni su 8 tra quelle considerate si trovano al di sopra del livello pre-pandemico, si tratta di Croazia, Creata e Sicilia.
I costi di viaggio. Ma non è solo il numero di voli a determinare la competitività dell’offerta, bisogna considerare anche i costi di viaggio. In questo caso le indicazioni sono ambivalenti: da un lato la Sardegna si conferma una delle regioni in cui arrivare costa meno, circa 1.100 euro andata e ritorno per un viaggio dal centro-nord Europa per una famiglia tipo di 4 persone a cavallo di Ferragosto (in alta stagione quindi), un dato da paragonare con i 1.268 euro della Croazia e dell’Algarve i 1.400 della Sicilia, i 1.600 della Corsica o i 1.900 di Creta; meglio della Sardegna fanno solo le Baleari, con appena 788 euro.
Dall’altro lato, l’aumento delle tariffe è stato macroscopico; basti dire che nel 2021, considerando le stesse tratte, per arrivare e ripartire dalla Sardegna bastavano 641 euro, un incremento di quasi il doppio. Va detto che il prezzo dei biglietti è aumentato ovunque, in larga parte a causa della crescita del costo dei carburanti legato alla crisi energetica iniziata nel 2022, la Sardegna, tuttavia, è la destinazione che, dopo la Sicilia, ha visto lievitare i prezzi in misura maggiore, +74% rispetto al 2021, appunto. Il raffreddamento del costo del carburante durante la prima parte del 2023 si è riflesso in un aggiustamento al ribasso delle tariffe aeree rispetto al picco dell’anno passato (-12%), ma, come detto, i prezzi rimangono su livelli storicamente elevati.
Note non positive arrivano anche dal dato sul tempo medio di viaggio, circostanza che riflette la minore disponibilità di voli diretti dai principali aeroporti centro europei verso gli scali dell’Isola. Per raggiungere Alghero, Cagliari o Olbia, infatti, il tempo medio di viaggio nel 2023 si è attestato a circa 5 ore, oltre un’ora in più rispetto all’anno passato, una durata che, tuttavia, si conferma la minore rispetto a tutte le altre destinazioni. Da sottolineare come questo dato rifletta, oltre alla discreta, seppur in calo, disponibilità di voli diretti nel periodo considerato, anche la posizione geografica baricentrica della nostra Isola rispetto agli aeroporti di partenza inclusi nella simulazione (tutti gli aeroporti di Londra e Parigi, Francoforte, Berlino e Monaco di Baviera).
“L’analisi dell’offerta aeroportuale, in un momento di forte incertezza per l’economia nazionale ed Europea, fornisce indicazioni contrastanti – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Nell’estate del 2023 l’Isola dovrà fare i conti con un’offerta di trasporto aereo che si indebolisce rispetto a quella dei suoi competitor naturali più virtuosi, come Baleari e Croazia, in termini di numero di voli, tariffe e presenza di voli diretti, ma tempi e costi, seppur in crescita, rimangono competitivi. La speranza è che la propensione al viaggio dei turisti europei non diminuisca, in un contesto di inflazione che erode il potere di acquisto e consuma il tesoretto di risparmi accumulato durante il periodo pandemico; il rischio è che il settore turistico regionale possa subire uno stop all’incoraggiante recupero delle presenze internazionali registrato la stagione passata”. Com











Comments are closed.