Cagliari, 18 Giu 2023 – In un video pubblicato, diffuso dal giornale greco Efysn, si vede il peschereccio con circa 700 migranti al largo di Pylos, poche ore prima che affondasse. Nelle immagini, girate da una nave cargo battente bandiera maltese ad un orario in cui il sole stava tramontando, si vede l'imbarcazione stracolma di persone ferma. Dunque non sarebbe stata in navigazione a quell'ora, come ha sostenuto la Guardia Costiera greca.
La nave si sarebbe trovata nella cosiddetta situazione di distress, ovvero difficoltà, che avrebbe dovuto portare all'intervento dei soccorsi. Il portavoce della Guardia costiera Nikos Alexiou, inoltre, aveva negato l'esistenza di immagini precedenti alla tragedia.
Nel video si vede anche un piccolo carico galleggiante trainato dal peschereccio con una fune, probabilmente aiuti o viveri passai da un'altra imbarcazione.
Secondo quanto riportano diversi media greci, tra cui Ert, uno dei nove arrestati per il naufragio avvenuto al largo di Pylos, ha confessato di essere coinvolto nel traffico di migranti. Ha detto di essere un semplice membro del gruppo e di aver accettato di essere pagato per portare la barca dalla costa libica all'Italia, aggiungendo che la barca ha lasciato l'Egitto vuota e che ha poi raccolto centinaia di migranti a Tobruk, in Libia. Gli altri imputati negano invece di essere membri della rete di trafficanti e insistono sul fatto che non hanno alcun coinvolgimento nel caso.
Dopo più di 72 ore, continuano le ricerche in acque internazionali, a 47 miglia nautiche a sud-ovest dalla greca Pylos, per individuare gli eventuali dispersi a seguito del naufragio del peschereccio di migranti provenienti da Tobruk, in Libia. Lo riportano i media greci, tra cui l'emittente pubblica Ert e il media Iefimerida. La tragedia ha causato la morte di almeno 78 persone, di cui sono stati ritrovati i corpi, mentre 104 sono state tratte in salvo. In totale, a bordo, c'erano circa 750 persone secondo le testimonianze. Una fregata della Marina, tre navi costiere e un elicottero della Guardia Costiera stanno partecipando alle ricerche.
Nelle voci raccolte a Kalamata dall'inviato di RaiNews24 Riccardo Cavaliere ci sono tragedie nella tragedia: “Da tre giorni erano senza cibo e acqua, in sette erano già morti di fame prima che la barca si rovesciasse”, racconta un ragazzo siriano che sta cercando suo cugino. Secondo diverse testimonianze gli scafisti minacciavano le persone con dei machete.
Secondo una portavoce del governo di Atene le persone a bordo avevano rifiutato i soccorsi dicendo: “No help, go Italy” . Il peschereccio avrebbe quindi continuato la navigazione smentendo che la guardia costiera avesse lanciato una corda di ormeggio verso l'imbarcazione. Insomma, secondo Atene "l'approccio della Guardia Costiera non può essere collegato all'affondamento del peschereccio in termini di tempo".
Il tema è diventato oggetto di dibattito politico, mentre la Grecia si appresta ad andare a elezioni il 25 giugno e nelle proteste scoppiate giovedì sera ad Atene sono stati effettuati 21 arresti. Il leader dell'opposizione di sinistra Alexis Tsipras ha fatto visita ai sopravvissuti e ha detto che la Guardia Costiera avrebbe dovuto rimorchiare la nave in sicurezza mentre si avvicinava alle acque greche, un parere condiviso dalle organizzazioni per i diritti umani.
La magistratura di Atene - scrive l'Ansa - ha aperto un'indagine. Nella ricostruzione dei greci, l'aereo di Frontex è il primo ad avvistare il peschereccio alle 9.37 di martedì, avvertendo i centri di coordinamento vicini, tra cui quello italiano: la nave, però, si trova nella zona Sar di competenza greca, da cui vengono mandati due mercantili come primo soccorso.
La Guardia Costiera ha confermato che circa tre ore prima che la nave dei migranti andasse a fondo "una nostra motovedetta si è avvicinata e ha calato una piccola corda per accertarsi delle condizioni". Un'operazione "durata alcuni minuti", interrotta "dopo che la piccola imbarcazione è stata slegata dagli stessi migranti". Le autorità greche avrebbero continuato a monitorare la situazione a distanza, anche se i migranti avevano "rifiutato qualsiasi assistenza dichiarando di voler proseguire il viaggio" verso le coste italiane.
Un mancato intervento inaccettabile, non solo per Alarm phone e per l'attivista Nawal Soufi, che per prima aveva ricevuto la chiamata di soccorso e smentisce la ricostruzione dei greci, ma anche per l'Organizzazione internazionale per le migrazioni(Oim) e l'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il dovere di soccorrere le persone in pericolo in mare è unan orma fondamentale "indipendentemente dalla loro nazionalità, dallo status o dalle circostanze in cui si trovano, anche su navi non idonee alla navigazione", così come "dalle intenzioni di coloro che si trovano a bordo", hanno fatto sapere in una nota congiunta.
Un parlamentare greco di destra è stato espulso dal partito dell'ex primo ministro Kyriakos Mitsotakis, in cerca di un secondo mandato alle urne il prossimo fine settimana, per commenti razzisti dopo il naufragio. Pur condannando la "tragica" perdita di vite umane, compresi dei "bambini", Spilios Kriketos, un parlamentare del partito Nuova Democrazia (Nd) di Mitsotakis, aveva affermato giovedì scorso che la Grecia "non può tollerare più migranti", in un'intervista sul canale Kontra di YouTube. Ha poi accusato i migranti di furto.










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